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Maltempo e infrastrutture / Porto / Via Aurelio Saffi

Via Saffi, Bignami: "Cedimento strada, vogliamo i responsabili. Dubito che passaggio tram sia compatibile" | VIDEO

Sopralluogo del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti nella strada ancora chiusa dopo l'esondazione del torrente Ravone. "Avviata indagine rigorosa"

Quel che avvenuto in città a causa del maltempo "non può rimanere senza responsabili" e per questo il Governo ha avviato "un'indagine rigorosa", ha spiegato il viceministro per le Infrastrutture e Trasporti Galeazzo Bignami, questa mattina durante un sopralluogo in via Saffi ancora chiusa a causa dell’esondazione del torrente Ravone che ha provocato la rottura del manto stradale. "L'Italia in cui qualcuno sbagliava e nessuno pagava non esiste più, quindi stiamo conducendo un'indagine rigorosa, a tutti i livelli, perchè vogliamo sapere chi è il responsabile di quanto avvenuto. E' inconcepibile pensare che un crollo di solai, di manto stradale e di parte di città non abbia responsabili", attacca il viceministro.

"Le gestione di Lepore? Ai cittadini la risposta"

Bignami, dopo un primo sopralluogo ieri sera, si è ripresentato questa mattina in via Saffi con diversi esponenti locali di Fratelli d'Italia per fare il punto della situazione della strada, incrociando diversi residenti e commercianti colpiti dall'esondazione del torrente. "Ci tenevo a verificare di persona e ho potuto vedere una situazione surreale, un fiume che scorre in un negozio. Ma chi è di Bologna sa che non è il primo cedimento che segnaliamo in questa strada ed è evidente che c’è un problema strutturale". Sulla gestione del maltempo sotto le Torri, "visto che anche alcuni cittadini me l'hanno chiesto, io voglio escludere che il sindaco Matteo Lepore abbia ritardato, figuriamoci, non lo penso neanche, l'adozione di strumenti mitigatori - ha continuato Bignami -. Sono convinto che Lepore abbia fatto tutto al massimo delle sue capacità, poi se il massimo delle sue capacità rappresenta il minimo di cui c'era bisogno questo sta ai cittadini dirlo".

La rottura della strada e la realizzazione del tram

Tuttavia, dopo il cedimento della strada, Bignami ha chiesto alla direzione del Ministero e ad Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali)  se “nelle valutazioni di carico del passaggio del tram è stato valutato adeguatamente il peso di carico dell’infrastruttura”. Perché, ha spiegato Bignami durante il sopralluogo in via Saffi, "se è stato valutato adeguatamente”, allora il cedimento della strada e l’allagamento che hanno subito diversi negozi “non doveva succedere". Se invece "non è stato valutato adeguatamente", allora il tram “non può passare da qua, delle due l’una”, sottolinea il viceministro. "Secondo noi lo dico molto chiaramente - aggiunge Bignami - questo evento crea dubbi di compatibilità sia sul tram sia sui tempi”. E ritardare i cantieri della linera rossa del tram oltre il 2026 metterebbe a rischio i fondi del Pnrr.

La situazione nel Bolognese

Riguardo alla situazione del territorio metropolitano, Bignami ieri si è messo in contatto con il sindaco di Imola Marco Panieri "impegnato in maniera encomiabile sul campo per la gestione di centinaia di sfollati e credo che la collaborazione di tutti abbia dimostrato che quando si è uniti si può fare bene". Anche se il viceministro non sposa la tesi di una situazione straordinaria e quindi difficile sia da prevedere che da gestire. "Un evento sulla cui eccezionalità dobbiamo riflettere, perchè non è stata la bomba d'acqua che ha colpito in passato la Valsamoggia o altre zone", bensì "un evento atmosferico di intensità non particolare ma molto prolungato". 

La richiesta di stato di calamità

Infine, riguardo allo stato di calamità per i danni provocati dal maltempo, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, ha detto Bignami, "penso abbia già istruito la pratica. Io ho sentito ieri il ministro Nello Musumeci, ero con il ministro Francesco Lollobrigida, ho sentito il presidente Giorgia Meloni e l'intendimento del Governo è quello, al ricorrere delle condizioni, che paiono abbastanza chiare, di concedere tutti gli elementi e gli strumenti utili per fronteggiare una situazione drammatica". 

I tecnici del Comune: "Via Saffi, non ci sono mai stati problemi di sicurezza"

Anche i tecnici del Comune hanno effettuato questa mattina un sopralluogo lungo l’alveo del torrente Ravone. "I tecnici confermano che non ci sono mai stati problemi di stabilità della struttura e quindi pericoli per la tenuta e la sicurezza della strada", fa sapere in una nota l'amministrazione comunale. Solo dopo questi sopralluoghi e dopo la pulitura dei detriti portati dalla piena, prevista per domattina, "sarà possibile avere una stima precisa dei tempi di riapertura della strada". Per quanto riguarda la mobilità, nella mattinata di oggi si è registrato traffico  nella zona dei viali tra le porte Saragozza, Saffi, Lame e in zona A. Costa e Zanardi, con rallentamenti ma senza gli ingorghi di ieri che avevano costretto la Polizia Locale ad aprire alcune preferenziali per farli defluire.

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