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Tram e cantieri, rivoluzione Via Saffi: cosa ne pensano i cittadini | VIDEO

Residenti, commercianti e persone che frequentano abitualmente la strada raccontano a BolognaToday come vivono il periodo dei cantieri e cosa si aspettano dopo la fine dei lavori

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Attesa, aspettative e un po' di disagi. Ma anche la voglia di vedere Bologna trasformarsi e diventare una città più vivibile ed ecologica. I cittadini e i commercianti di via Saffi stanno sperimentando da diversi mesi tutto questo. E lo fanno da quando il cantiere del tram – con tanto di nuovi parcheggi – e ancora prima quello del torrente Ravone e del consolidamento della strada hanno bloccato parte della carreggiata. 

I nuovi parcheggi e la carreggiata verso il centro che viene chiusa

Da ieri, 25 marzo, infatti, sono disponibili 128 nuovi posti auto all'altezza di vai Timavo. Gli stalli, delimitati da strisce blu, sono gratuiti per i residenti della zona. Il cantiere, quindi, si sposta sulla careggiata opposta, quella che dalla periferia va verso il centro, dove resterà fino all'estate. Tempo che sarà necessario per realizzare tutti i sottoservizi e procedere alla posa dei binari. Per tutto il tempo, in ogni caso, via Saffi resterà aperta al traffico. Saranno disponibili due corsie che viaggiano dalla periferia al centro e una in direzione opposta. Per ragioni di sicurezza, invece, la pista ciclabile sarà deviata verso la vicina via del Chiù per tutto il tempo necessario a completare i lavori. Una situazione che, tranne qualche voce di dissenso, i cittadini e i commercianti della zona hanno imparato a gestire. Diversa, invece, è la criticità in zona Fiera dove i cantieri della linea rossa del tram vanno ad appesantire il traffico già congestionato per le convention e gli appuntamenti come in Cosmoprof o nel centro storico, dove alcune strade verranno chiuse in corrispondenza dei lavori.

L’alluvione e i lavori precedenti

In tanti, però, ricordano come quello del tram non sia il primo cantiere che interessa la strada. Nel maggio scorso l’acqua del torrente Ravone a più riprese ha invaso una parte della carreggiata. E prima ci sono stati i lavori per consolidare la strada. Insomma, come dice Valentina Ianaki, che da quattro anni lavora al Dori bar di via Podgora, all’angolo con via Saffi, “in questo periodo c’è stato una cantiere dietro l’altro e non è mai finita”.  Un’esperienza confermata anche da Mariella Gatta, titolare del Girasol bar di via Saffi 26/e “In 5 anni che siamo qui, tra alluvione e cantieri precedenti, di disagi ne abbiamo sperimentati parecchi”, dice. L’auspicio è che, con l’arrivo del tram, “la fermata sia qui davanti a noi e arrivi qualche cliente in più”. Lo stesso spera anche Roberta Ridolfi, commessa del forno Montello, in via Saffi 24. “Speriamo che con il tram ci sia più movimento – dice- ma non sappiamo ancora dove saranno le fermate. È un po’ un’incognita”. Federica Bizzini, che lavora all'agenzia immobiliare Puntocasa di via Saffi, non ha avuto particolari problemi."Non sono stati deviati i mezzi pubblici come invece era stato previsto mesi fa - dice - e quindi la situazione va così così. Sinceramente pensavamo peggio. I nuovi posti auto sicuramente ci potranno servire - conclude - anche perché questa è una zona dove i posti auto sono sempre mancati". 

Ciclabile interrotta

Barbara Minganti, residente nella zona, è più favorevole: “E' stato un po’ rumoroso per noi che ci abitiamo sopra, ma i lavori sono stati estremamente veloci”, dice. E “anche i parcheggi saranno di più”. Unica pecca, quella della pista ciclabile che su via Saffi è momentaneamente interrotta, ricorda Fabio Passadore, che abita al civico 18. “Uso la bicicletta e non è comodissimo fare questo pezzo della vie Emilia – spiega – ed è pericoloso girare qui, perché c’è pochissimo margine per le due ruote, ma sono i disagi del cantiere”. La speranza è che, una volta ultimati i lavori, “si sarà tutti più contenti”.  La mancanza della ciclabile ha creato problemi anche a Federico Fioretti. “La ciclabile è limitata – dice – e ci obbliga a prendere direzioni un po’ tortuose e inconsuete. È anche abbastanza pericoloso”.

Chi usa l’auto per lavoro

Amaro, invece, è il commento di chi come Massimo Mariotti, elettricista usa l’auto per lavoro. Con il traffico “appesantito da Città 30 – spiega – ci metto praticamente due giorni ad andare a lavorare. Esco alla mattina e torno alla sera e ho lavorato un’ora praticamente”. “Bologna era la città del tram all’epoca – prosegue – l’abbiamo tolto e ora lo rimettiamo solo perché c’è una convenienza con quelli di Fico? Non la vedo pulita pulita la cosa”.

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