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Decreto anti-rave, FdI: "Lo rivendichiamo, la nazione reale non sta dalla vostra parte"

Dopo il maxi raduno di Modena il governo ha introdotto per decreto una nuova fattispecie di reato. Stoccate dei consiglieri FdI a Lepore e Bonaccini

Dopo il maxi raduno di Modena finito con il sequestro di tutta strumentazione e la denuncia degli organizzatori, il governo ha introdotto per decreto una nuova fattispecie di reato, inserendo nel codice penale l’articolo 434-bis: "Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la  salute pubblica" per mano del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ex prefetto di Bologna. 

"Abbiamo assistito ad una levata di scudi che francamente ci ha stupito. Al di là degli strepiti di un centrosinistra assolutamente incapace di qualunque contenuto o posizione programmatica e che si illude di rimanere in vita solo giudicando le azioni prese da altri, facciamo notare come quel rave fosse comunque una manifestazione totalmente illegale e assolutamente priva delle più fondamentali norme di sicurezza: sia per chi partecipava a tale raduno che per le persone che stavano fuori da quell’assembramento non autorizzato - scrivono in una nota i consiglieri regionali di Fratelli d'Italia, Marta Evangelisti, Giancarlo Tagliaferri e Luca Cuoghi che rivendicano il decreto "come provvedimento con criteri di estrema urgenza per quanto stava accadendo nel capannone abbandonato alla periferia di Modena e per quanto sarebbe potuto accadere se non vi fosse stato un pronto intervento delle forze dell’ordine che ha isolato l’area, speriamo possa servire non solo per combattere in maniera decisa fenomeni grandi e piccoli di questo tipo (quanto accade per esempio in giro per la penisola nelle occupazioni grandi e piccole dei collettivi antagonisti non va sulle pagine dei media perché ormai a questo fenomeno si è fatto tristemente il callo), ma crediamo possa servire anche a limitare la strage continua che continuiamo ad osservare giornalmente sulle nostre strade". 

"Lepore non parla mai di sicurezza"

"Della sicurezza se ne sta occupando Lepore? Ora si spiegano tante cose" aggiunge il consigliere comunale Stefano Cavedagna -  Perché ci sembra molto interessato a tante cose, ma della sicurezza di Bologna e dei Bolognesi non ne parla mai. Il grande numero di telecamere non funzionanti, l’escalation di violenze e scippi, il ritorno delle occupazioni abusive stile rave party, sono solo alcune dimostrazioni del fatto che Lepore di sicurezza non si occupa. Ci vuole un assessorato ad hoc, con una squadra operativa. Il resto sono chiacchiere".

"I Sindaci amministrano territori ben più complessi di qualche centro storico in chiave radical-chic"

E consiglieri ricordano "ai benpensanti del Pd le ricorrenti notizie di vite spezzate sulle nostre strade o addirittura sui nostri marciapiedi a causa di veicoli impazziti alla guida dei quali ci sono persone ubriache o sotto gli effetti di stupefacenti? Per i difensori dei diritti civili di sinistra tutti i diritti vanno tutelati (soprattutto di chi si fa beffe delle leggi dello stato per pretendere corsie preferenziali ai propri interessi) a patto che nessun problema possa palesarsi nei bei quartieri residenziali dove vivono. Essere, come qualcuno li ha chiamati, un partito delle ZTL porta ad un evidente ulteriore scollamento dalla realtà e dai tanti morti che si registrano quotidianamente a partire dalle strade delle prime periferie. Forse gioverebbe ricordare alla sinistra e al presidente della Regione Stefano Bonaccini (ormai totalmente impegnato nella lotta per la segreteria nazionale Pd) - si legge - che una stretta contro questi eccessi è da tempo richiesta da tutti i Sindaci che si trovano ad amministrare territori ben più complessi di qualche centro storico in chiave radical-chic".

"Sinistra, la nazione reale non stia dalla vostra parte"

I consiglieri di Fratelli d'Italia 'ricordano' al sindaco di Bologna Matteo Lepore che in tema di incidenti e morti sulle strade sta annunciando "l’emanazione di specifici provvedimenti per fare del capoluogo regionale un’unica zona con limite a 30 chilometri orari, il tutto con buona pace di una mobilità assolutamente paralizzata ed uno smog che presumibilmente andrà ad aumentare. Ma a voi, cari amici di sinistra, - continuano - poco importa di tutto ciò: l’importante è fare finta di essere gli unici difensori dei diritti, soprattutto di chi non si riconosce nelle leggi della Repubblica, dimenticarsi dei tanti morti quotidianamente registrati e avere l’illusione di esistere criticando il lavoro di altri, vista la più totale inazione di tutti questi anni di governo a guida Pd. Ovviamente siamo apertissimi a recepire ogni proposta sul tema, fermo restando, senza stravolgere il vero senso del decreto. Se poi voi, esponenti del centrosinistra vi accontentate solo di criticare in maniera sterile, rispettiamo la scelta, ma per correttezza vi segnaliamo come la nazione reale non stia dalla vostra parte…"

Decreto anti-rave: cosa prevede

Reclusione da 3 a 6 anni per chi li organizza, multa da 1.000 a 10mila euro e non solo. Ecco cosa prevede il testo del decreto:

  • 1. Dopo l'articolo 434 del codice penale è inserito il seguente: Art. 434-bis - Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica:  L’ invasione per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica. Chiunque organizza o promuove l’invasione di cui al primo comma è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000. Per il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita. È sempre ordinata la confisca ai sensi dell’articolo 240, secondo comma, del codice penale, delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato di cui al primo comma nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione.
  • 2. All’articolo 4, comma 1, del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, dopo la lettera i-ter), è aggiunta la seguente: “i-quater) ai soggetti indiziati del delitto di cui all’articolo 434-bis del codice penale".

Alcuni dettagli ulteriori sono stati forniti dalla relazione illustrativa allegata alla nuova norma: "L'intervento normativo mira a rafforzare il sistema di prevenzione e di contrasto del fenomeno dei grandi raduni musicali, organizzati clandestinamente (c.d. rave party). I casi che si sono finora presentati hanno riguardato meeting, organizzati mediante un "passa parola" clandestino, realizzato attraverso il web e soprattutto attraverso i social network, che si sono tenuti in aree di proprietà pubblica o privata invase illecitamente dai partecipanti". (fonte Today.it)

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