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Spettacolo gender per le scuole, Bignami: "Pronti a manifestare"

'Spettacoli che nulla hanno a che fare con il piano dell'offerta formativa ma rappresentano solo il tentativo di inculcare nei più piccoli una ideologia che vorrebbe completamente negata l'identità sessuale'

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Castello d'Argile - "Nei prossimi giorni saremo sul territorio, per esercitare legittimamente il nostro diritto a dire NO a spettacoli che nulla hanno a che fare con il piano dell'offerta formativa ma rappresentano solo il tentativo di inculcare nei più piccoli una ideologia che vorrebbe completamente negata l'identità sessuale, maschile e femminile".

Parla così Galeazzo Bignami, capogruppo di Forza Italia in Regione, sullo spettacolo "Fa'afafine" in programma la mattina del 31 gennaio al teatro comunale di Castello d'Argile e rivolto ad alunni dagli 8 ai 16 anni. "Fa'afafine" racconta di un bambino "gender fluid" che un giorno sceglie di essere maschio e l'altro femmina: una sorta di "terzo sesso" che sarebbe stato "ideato" nell'isola di Samoa dove, con il termine Fa'afafine, vengono indicate persone che non si identificano né in un sesso e né nell'altro. "Ci attiveremo con gli strumenti più opportuni, dai banchetti alla raccolta firme - afferma Bignami. Se alla fine si deciderà per la messa in scena dello spettacolo chi di competenza se ne assumerà le responsabilità, anche a fronte delle numerose polemiche che ne sono scaturite". "Ma è altrettanto importante evidenziare - conclude il consigliere azzurro - che Forza Italia non è in alcun modo complice di ideologie che definiamo perverse e senza utilità alcuna e per questo, democraticamente e pacificamente, saremo sul posto per manifestare il nostro dissenso. Riteniamo inoltre importante dire la nostra anche sulla necessità di una riflessione su quanto sta accadendo nelle scuole rispetto al "gender", perché nonostante le stesse circolari ministeriali chiariscano che tali tematiche non debbano rientrare nell'offerta formativa, alla fine, con escamotage vari, si tenta di far passare messaggi distorti, e per di più servendosi del teatro o del gioco, al fine di insinuarli nelle menti dei giovani alunni".

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