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Venerdì, 26 Aprile 2024
Salute

Inquinamento e salute, il medico: "Sotto i portici si concentrano polveri dannose"

Il Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Ausl di Bologna Paolo Pandolfi: "Danni non solo sull'apparato respiratorio, ma anche su quello cardiocircolatorio"

Interrotto il blocco anti-smog che era scattato giorni fa (il 20 gennaio l'ultimaa domenica ecologica) con il superamento continuativo delle polveri PM10 (lo diventa dopo tre giorni consecutivi di superamento dei limiti stabiliti): un "respiro" di sollievo, è il caso di dirlo, anche se il problema dell'inquinamento dell'aria resta e non ne sappiamo poi così tanto, soprattutto sugli effetti reali per la nostra salute. 

A chiarire qualche dubbio sui rischi effettivi, il Direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Ausl di Bologna Paolo Pandolfi, a cui abbiamo chiesto quanto sia una priorità al giorno d'oggi nei paesi industrializzati, la lotta allo smog. Cosa respiriamo realmente?

"Intanto abbiamo sistemi di sorveglianza molto efficaci su alcuni tipi di inquinanti come le PM10 (poveri al di sotto dei 10 micron) e le PM2.5 (polveri al di sotto dei 2,5 micron). Il monitoraggio è affidato ad Arpae, che ha una storia importante fatta di competenza ed eccellenze, dunque di grande affidabilità. E noi lavoriamo sui loro tracciati. Il particolato è determinante non solo per le dimensioni delle particelle, ma perchè su di esse si stratificano delle sostanze che poi arrivano nel nostro organismo e riescono a passare dall'apparato respiratorio al sangue, alzano i livelli di pericolosità, tossicità, cancerogità. 

Questi elementi fanno male al nostro organismo nel senso che alterano la capacità coagulativa del sangue: ecco perchè dobbiamo essere molto attenti non solo alle patologie dell'apparato respiratorio, ma anche a quelle dell'apparato cardiocircolatorio: ictus, ischemie, infarti...il particolato è un elemento che altera e fa aumentare i rischi». 

Ci sono dei numeri a riguardo? 

«C'è per esempio uno studio fatto a Bologna qualche anno fa che dimostra che con l'aumentare di 10 microgrammi di PM10 c'è un incremento dell'1% di infarti: con l'aumento di valori sopra i 10 microgrammi per mq si contano (dato del 2017) 196 ricoveri per patologie vascolari, 261 ricoveri per patologie respiratorie. Dal 2000 al 2017 c'è stata una importante riduzione delle particelle pericolose, una caduta importante di impatto con un miglioramento dell'aria». 

Domeniche ecologiche: tutto quello che c'è da sapere 

Qundi fra auto e altre combustioni, quali sono quelle più dannose? Che sostanze devono essere monitorate?

«Le emissioni delle auto negli anni sono molto migliorate perchè è migliorata la qualità dei carburanti e dunque non contengono più così tante PM10. Ne troviamo di più nel riscaldamento di casa: la combustione di materiale biologico come la legna per esempio rilascia moltissime particelle pericolose per l'organismo. Per quanto riguarda il bioetanolo, che oggi è spinto dalla produzione di camini da salotto che non necessitano di canna fumaria, possiamo dire che la sua combustione è meno impattante in termini di PM10 e PM2,5 rispetto a legna e pellets, ha una produzione di particolato molto ridotta. 

Fra le sostanze che controlliamo c'è il biossido di azoto (NO2), inquinante importante alla base di mutazioni e cancerogenesi, come anche il monossido di carbonio e di ozono, il biossido di zolfo. Su questi inquinanti in realtà abbiamo riscontrato un aumento (Ozono e biossido di Azoto in particolare) con una certa stabilità di livelli alti. Il biossido di zolfo invece ha avuto un calo simile a quello delle PM10 e PM2,5 visto che è tipico del gasolio. Il benzene per esempio, che prima era un problema, oggi è meno importante perchè la benzina attuale ne ha una bassissima quantità.

Abbiamo anche degli strumenti che misurano l'impatto in termini di decessi: nel 2017 per il dato PM10 abbiamo stimato nei momenti di superamento dei 20 microgrammi per mq 82 decessi per tutte le cause di morte, 23 per mortalità cardiovascolare e 13 per patologie respiratorie».  

Nelle ultime settimane, complice l'assenza di piogge e neve, i livelli di inquinamento dell'aria a Bologna erano saliti facendo scattare un blocco del traffico, che è poi rientrato: di quali rischi per la salute stiamo parlando? Servono davvero questi blocchi? 

«Il blocco del traffico in generale ha un effetto importante soprattutto quando i picchi sono molto alti, ma è condizionato parecchio dagli aspetti metereologici. Gli agenti inquinanti difficilmente vanno via in poco tempo e anche se il traffico incide comunque per un buon 45-50%, sarebbe utile adottare questa misura di stop quando si sa che si può contare su un tempo favorevole. Chiaramente diventerebbe assai complicato a livello organizzativo e quindi non possiamo fare altro che gestirli così... ».

Orti e coltivazioni sui cigli della strada: cosa resta su frutta e verdura? 

«Se un orto è a un metro dalla tangenziale è evidente che i suoi prodotti non saranno sani. C'è proprio una caduta fisica di inquinanti e ciò non è certo sanissimo: meglio evitare coltivazioni a ridosso di strade molto trafficate e ferrovie. Sono molti i modi però per ridurre la contaminazione: lavare bene gli ortaggi fa bene per eliminare le particelle fisiche pericolose (cromo e piombo) che fra l'altro una volta entrate nell'organismo non se ne vanno più». 

E' utile utilizzare le mascherine anti-smog? Quando e quali?

«Intanto se mi trovo ad almeno 150 metri dal punto di emissione già la riduzione è molto significativa. La mascherina è molto utile se indossata nei punti di alta concentrazione di smog, ma deve essere quella adeguata (non quella dell'imbianchino per intenderci). La si compra in farmacia, ma anche in ferramenta spiegando a chi ci aiuta che ci serve appunto per filtrare l'aria inquinata. La consiglio in condizioni di particolare esposizione (un vigile urbano per esempio) o a chi ha già dei problemi asmatici»

Quali sono i soggetti più a rischio? 

«Sono i soggetti fragili con patologie come bronchiti croniche o malattie cardiovascolari (scompensi cardiaci e infarti), bambini che soffrono di patologie asmatiche o di origine allergica. Non è da sottovalutare la fragilità della donna in gravidanza o del lavoratore della strada, che sta tanto tempo a contatto con le particelle pericolose».

E' vero che i portici "conservano" quantità elevate di inquinanti? E l'abitacolo della nostra vettura?

«Ebbene sì, sotto i portici di Bologna (quelli sulle strade maggiormente trafficate) diventano "contenitori" di polveri sottili. Idem per l'abitacolo della macchina, dove arriva tutto ciò che c'è fuori e l'aria non viene riciclata spesso»

Buone pratiche da tenere a mente per abbassare i rischi? 

«In generale se si passeggia o si va in bicicletta meglio scegliere strade meno trafficate, lo stesso vale per l'attività fisica. Se si hanno già dei problemi respiratori usare la mascherina e sempre attenzione ai caminetti!»

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