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La salute mentale bene comune, a Bologna un nuovo centro dedicato | VIDEO

I numeri sono in crescita e chi soffre di questi disagi deve essere accompagnato per rientrare nel proprio percorso di vita. Ecco il Recovery college

Si chiama "Recovery college" e coinvolge tutta la città, quindi la salute mentale come bene comune nel progetto firmato Azienda USL di Bologna, Alma Mater e Comune di Bologna, presentato ieri, 3 maggio da Paolo Bordon, Direttore generale Azienda USL di Bologna, Giovanni Molari, Rettore Università di Bologna, Luca Rizzo Nervo, Assessore Welfare e salute e Fabio Lucchi, Direttore Dipartimento Salute Mentale Azienda USL di Bologna. 

Un percorso innovativo che prevede come ciascuno di noi possa essere “studente del proprio benessere” attraverso percorsi formativi di gruppo, per maturare consapevolezze e azioni concrete, utili nei singoli e diversi percorsi di vita di ciascuno, quindi una fusione tra singolo e comunità, fondata sulla valorizzazione delle opportunità sociali, culturali, relazionali, associative e sanitarie, in sinergia con il lavoro svolto dai servizi sociali territoriali che prenderà il via a giugno. 

"È un rafforzamento della risposta dell'azienda ai cittadini che rientrano nell'ambito del disagio mentale, con numeri in crescita. L'esperienza attivata l'anno scorso - ha detto Bordon - ha dimostrato che mettendoci insieme si possono dare risposte personalizzate".

Supporto anche all’università: "Abbiamo da parecchi anni un servizio psicologico per gli studenti, che è stato rapportate potenziato proprio l'anno scorso, e abbiamo attivato un nuovo servizio per il personale".

"Chiama in causa tutta la città tutte le risorse della città non solo quelle per fortuna avanzatissime dell'azienda sanitaria - osserva Rizzo Nervo - ma le sue comunità e le risorse culturali e sociali per costruire dei percorsi di recovery, cioè di riabilitazione che passano da una consapevolezza delle persone che vivono i problemi di salute mentale - quindi un accompagnamento a - recuperare e costruirsi condizioni di benessere". 

La rete dei servizi dell’Azienda USL di Bologna ha già mosso investimenti importanti, utilizzando il budget, a supporto dei progetti di ripresa personale e di inclusione sociale: "Un modo per rinnovare i servizi della Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna, a fronte dei sempre nuovi bisogni espressi dagli utenti e delle risorse offerte dai contesti locali e distrettuali, attraverso la collaborazione con tutta la rete territoriale in un’ottica di integrazione socio-sanitaria e valorizzazione delle risorse della comunità, garantendo così una migliore efficacia in virtù del sostegno di una comunità aperta e solidale - sottolinea Ausl - come sistema di opportunità inclusive per tutti, nessuno escluso - può dunque fare la differenza in termini di qualità dei percorsi di cura e di garanzia dei diritti di cittadinanza. Grazie al contributo della comunità scientifica dell’Università di Bologna, il recovery college potrà divenire anche luogo in cui avviare progetti di ricerca volti al consolidamento e all’innovazione dei servizi stessi".

Nuovo centro a Villa Baruzziana

Nella struttura che accoglie pazienti con disturbo neuropsichico, nasce un nuovo centro: "Va ad integrare l'offerta dei servizi che già la neuropsichiatria offre agli adolescenti e per rendere più efficace la risposta alle post acuzie degli adolescenti che si rivolgo al Pronto soccorso o che sono in uscita. Sarà uno strumento di transizione e quindi un rientro al proprio percorso di vita" ha spiegato Lucchi. 

Convengo internazionale l'8 maggio

Passano anche da Bologna le esperienze internazionali che verranno condivise proprio durante il convegno "La città come sistema di opportunità per la salute mentale", l'8 maggio nell'Ausa Santa Lucia con laboratori e workshop aperti a tutti:: utenti, caregiver, professionisti, famiglie, o semplicemente cittadini. I 13 laboratori, diffusi in diversi luoghi della città, sono solo un’anticipazione della offerta formativa del Recovery college bolognese

"I workshop aperti alla cittadinanza nel pomeriggio dell’8 maggio sono il frutto dei corsi sperimentali tenuti durante i mesi di marzo e aprile nei Distretti sanitari dell’Azienda USL, vedendo la partecipazione di 150 persone tra utenti, operatori e famigliari. In questo scenario la proposta del Recovery college è un’opportunità aperta a tutti coloro che intendono mettersi in un gioco in una prospettiva di cambiamento: utenti dei servizi, operatori, cittadini ma anche l’organizzazione ed i servizi stessi"., fa sapere Ausl 

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