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Sanità: quando i bolognesi si rivolgono al settore privato

Nuova indagine dell’Osservatorio Sanità UniSalute: oggi i bolognesi si affidano al settore privato per diverse cure Per il futuro, con un occhio al portafoglio, propensi a ricorrere al pubblico, che però pare destinato a non offrire risposte adeguate.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Strutture pubbliche o private: a chi si rivolgono i bolognesi quando si occupano della propria salute?

Questo è l'oggetto dell'ultima indagine1 realizzata dall'Osservatorio Sanità2 di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria, che ha preso in esame alcune delle più comuni visite mediche a cui ci si sottopone chiedendo ai bolognesi a chi si fossero rivolti negli ultimi 12 mesi e a chi si rivolgeranno in futuro.

Emerge che, per un ampio ventaglio di prestazioni, i felsinei preferiscano utilizzare le strutture private, spinti anche da una maggiore competenza attribuita agli specialisti che vi lavorano (così si è espresso l'80% del campione). Una scelta influenzata anche dalle politiche sanitarie definite a livello locale.

Nell'ultimo anno, ad esempio, il 97% dei bolognesi intervistati si è rivolto ad un dentista privato. Una scelta obbligata in quanto l'offerta pubblica è prevista solo per specifici casi e fornita esclusivamente ad alcune fasce della popolazione. La conseguenza è che i bolognesi devono sostenere questa spesa di tasca propria (nessuno ha dichiarato di averlo fatto attraverso un'assicurazione sanitaria).

Anche in diversi settori dove l'offerta pubblica è presente, come la cura degli occhi, la preferenza di una significativa quota di bolognesi ricade tuttavia sul privato: vi si è indirizzato infatti il 61% degli intervistati che ha effettuato esami oculistici (ma si arriva all'83% tra gli uomini).

Interrogate riguardo una visita specialistica quale il controllo ginecologico, il 67% delle bolognesi lo ha eseguito presso privati.

L'Osservatorio UniSalute ha infine chiesto ai cittadini del capoluogo emiliano se, in futuro, continueranno a rivolgersi allo stesso tipo di struttura per ognuno di questi esami e si scopre che l'intenzione sarebbe quella di poter fare affidamento sul pubblico. Segnale della crescente attenzione ai costi, anche per questioni riguardanti la salute.

Un tema con cui deve confrontarsi continuamente anche il sistema pubblico che, a causa dei tagli periodici a cui è sottoposto, farà sempre più fatica a fornire quel servizio che i bolognesi auspicano.

Lo scenario che potrebbe prospettarsi sembra dunque essere, a dispetto di quanto auspicato, quello di un maggior uso delle strutture private e, purtroppo, una crescente disponibilità a rinunciare alle cure per via degli eccessivi costi. In quest'ottica è indispensabile lavorare allo sviluppo e alla diffusione di forme di sostegno ai redditi delle famiglie che possano permettere un maggiore e più esteso riscorso a prestazioni sanitarie da parte dei cittadini.

Se la spesa cosiddetta "out of pocket "(cioè sostenuta direttamente dai cittadini) rappresenta l'88% della spesa sanitaria privata, la quota coperta da Fondi nazionali di categoria, Casse aziendali, Mutue e Assicurazioni private è infatti oggi solo del 12% (Fonte: elaborazione UniSalute su dati Relazione generale sulla situazione economica del paese - RGE 24/6/2010).

1 Indagine CAWI condotta dall'istituto di ricerca Nextplora ad inizio febbraio 2012 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d'età (over 30), sesso ed area geografica.

 

2 L'Osservatorio Sanità di UniSalute, avviato nel 2002 con l'obiettivo di monitorare il mondo della sanità integrativa, si occupa oggi anche della percezione degli italiani su temi quali prevenzione, fiducia, competenza, conoscenza dei servizi sanitari pubblici e privati, oltre che sul ruolo dell'welfare sanitario in azienda.

 

 

UniSalute è la prima Compagnia in Italia ad occuparsi esclusivamente di assicurazione sanitaria in modo unico ed innovativo attraverso il lavoro di oltre 500 persone, tra cui 43 medici presenti in azienda e una rete di oltre 7.700 strutture sanitarie convenzionate presso le quali gli assicurati possono usufruire di prestazioni sanitarie di qualità con ridotti tempi di attesa e con il pagamento della prestazione da parte della Società.

Ogni cliente UniSalute ha dietro di sé la forza di oltre 4 milioni di assicurati e di una "centrale di acquisto" che garantisce un controllo qualificato e costante della qualità. La rete di strutture sanitarie convenzionate è diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale e comprende ospedali, case di cura, poliambulatori, centri diagnostici e fisioterapici, studi odontoiatrici e di psicoterapia.

Fondata dal Gruppo Unipol nel 1995, UniSalute ha il primato nazionale nella gestione dei Fondi Nazionali di categoria, delle Casse Professionali e delle Casse aziendali.

www.unisalute.it

 

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