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Calcioscommesse, il presidente del Bologna 'scarica' Portanova

"Io ho sempre creduto al giocatore, però quando ho letto le carte sono rimasto molto amareggiato e perplesso", così il presidente Guaraldi su Portanova

Il Bologna aveva messo in conto il possibile deferimento di Daniele Portanova, ma non certo per illecito sportivo. Un'accusa ben più grave, che rischia di costare al giocatore almeno tre anni di stop ed alla società diversi punti di penalizzazione (da due a quattro) al via del prossimo campionato. Lo ha ammesso anche il presidente Albano Guaraldi, molto amareggiato dopo le decisioni della Procura Federale: "Io gli ho sempre creduto, ma a leggere le carte sono rimasto molto perplesso: un conto è l'omessa denuncia, tutt'altra cosa è l'illecito sportivo".

Parole che segnano una netta frattura tra la società e il suo ormai ex capitano: "Sceglieremo due strade difensive diverse", ha spiegato Guaraldi, riconoscendo che affidare la fascia all'ex difensore del Siena "col senno di poi è stato un errore". Intanto oggi Portanova ha disertato la presentazione delle nuove maglie: "Meglio così, abbiamo risparmiato dell'imbarazzo a lui e alla società", ha tagliato corto Guaraldi da Andalo, sede del ritiro.

Con Portanova, la Procura ha deferito per omessa denuncia anche Marco Di Vaio (ora ai Montreal Impacts) e il team manager Marcello Sanfelice. "Abbiamo ricevuto la notifica del deferimento - hanno annunciato i legali dell'ex bomber rossoblù, Guido Magnisi e Aldo Savoi Colombis - si tratta di un'ipotesi di omessa denuncia di un possibile, oscuro tentativo di illecito, al quale, secondo la stessa accusa, Di Vaio non ha in alcun modo partecipato. Valuteremo il da farsi solo dopo la lettura del corposo fascicolo".

Nel caso di Portanova, invece, gli investigatori hanno creduto alle parole dei presunti emissari di Masiello, spediti a Bologna per tentare di combinare Bologna-Bari, ultima partita del campionato 2010-11, che finì 0-4 per i pugliesi già retrocessi. Secondo il legale del difensore rossoblù, avvocato Gabriele Bordoni, nelle carte della Procura Federale però "ci sono illogicità e dissonanze inconciliabili". L'unico lato positivo, per il Bologna, è che nessun altro tesserato è stato coinvolto: non era scontato dopo che a inizio giugno la Procura volle ascoltare ben otto giocatori.

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