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L'intervista

Stop ai voli notturni, Orioli: "Risposte concrete e tempi certi. Voli cargo? Prima delle 23 o sopra Bargellino"

INTERVISTA |Dopo l'intervento di Lepore, parla l'assessore alla Mobilità: “Conosciamo il valore economico dell'aeroporto e il lavoro che genera. Ma sulla salute non si deroga"

In attesa di mercoledì, quando al tavolo del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti approderà il “caso Marconi”, ossia la richiesta del sindaco Matteo Lepore di sospendere i voli notturni dalle 23 alle 6, l’assessore alla Mobilità Valentina Orioli chiede proposte concrete a Aeroporto, Enac e Enav per trovare una soluzione condivisa. “La richiesta del sindaco è in realtà una storia che viene da lontano. Il Comune ha sempre lavorato per cercare soluzioni in modo corretto e leale, affinché l’aeroporto potesse funzionare al meglio, perché non ci sfugge la sua importanza per la città. Ma nel rispetto della quiete dei cittadini – spiega l’assessore -. Abbiamo sempre lavorato sul tema della compatibilità, mettendo in campo diverse soluzioni e proposte, e per lo sviluppo dello scalo, ma non a discapito delle persone. Se siamo ora arrivati a questa richiesta, è perché questa idea di sviluppo sta manifestando delle criticità e noi riteniamo che la salute dei cittadini non è un diritto comprimibile. Dobbiamo trovare delle soluzioni vere”.

Ma è pensabile che questo problema possa essere risolto entro l’estate? Ci sono i tempi tecnici?

"Il sindaco fa queste considerazioni perché la scorsa estate è stata quella della ripresa dopo la pandemia, è stata veramente molto pesante per quanto riguarda il traffico aereo notturno. Avevamo ottenuto dall’Enac un’ordinanza restrittiva rispetto ai sorvoli notturni della città dalle 23 alle 6. Nonostante l’ordinanza di Enac, non sono state messe in campo soluzioni adeguate da parte di aeroporto per contenere i disagi dei cittadini. Quindi lo strumento esisterebbe già, c’è un’ordinanza e nessuno l’ha mai fatta decadere: di notte non bisogna sorvolare la città. Questo non vuol dire che l’aeroporto deve essere chiuso, sono due cose diverse. Avevamo anche avuto rassicurazioni sul fatto che si sarebbe messa in sperimentazione a partire dalla stagione estiva una nuova procedura di decollo e di virata e poi c’è stato detto che non è possibile. Noi ora chiediamo di impegnarsi per rendere effettive e reali queste procedure perché è possibile farlo e deve esserci uno sforzo in questa direzione da parte di tutti quelli che si occupano della gestione dell’aeroporto”.

Vi aspettavate la freddezza dei sindacati che temeno la perdita di molti posti di lavoro?

“Credo che non serva che nessuno ci dica qual è il valore dall’aeroporto per la nostra città, siamo stati sempre i primi ad affermare questo e ne siamo consapevoli, sia da un punto di vista economico che da un punto di vista del lavoro generato. Tuttavia dobbiamo tenere ben in conto la salute dei cittadini, non possiamo derogare su questo aspetto e non possiamo entrare in una logica di contrapposizione di interessi di questo tipo”.

Quale può essere un punto di caduta?

“Noi cerchiamo proposte concrete e tempi certi. In caso contrario per noi la soluzione resta la chiusura dell’aeroporto dalle 23 alle 6 del mattino. Come dicevo, esiste già un’ordinanza che dice che non bisogna sorvolare la città di notte, allora forse qualche passo in questa direzione si può fare”.

Ma è come dice il Marconi, sono circa 4-5 aerei a notte che viaggiano in deroga all’ordinanza, o sono numeri più elevati?

“Per quanto riguarda i voli cargo, sentiamo ripetere questo numero. Vuol dire un intero quartiere che viene svegliato nel corso di una notte 4-5 volte: non è poco. C’è una forte contraddizione in questo dato, perché se stiamo parlando solo di 4-5 voli non capiamo dov’è il problema. Dovrebbe essere piuttosto semplice organizzarsi per farli volare prima delle 23 o fargli sorvolare il Bargellino. Invece ci troviamo in uno scenario di costante peggioramento. E questo è inaccettabile. Per questo ribadisco, ci attendiamo proposte serie. Disponibili al confronto, ma irremovibili se si continuerà in questa direzione”.

Quindi stiamo parlando di questi numeri o sono di più?

“Noi riceviamo molte segnalazioni, poi è chiaro che i numeri esatti dei voli notturni programmati ce li deve dare il gestore dello scalo, non certo io. Ci sono sistemi di tracciamento dei voli, i cittadini sono molto attenti e ci mandano spesso segnalazioni. Tra l’altro i voli merci sono generalmente più rumorosi di quelli di linea, non si parla quindi solo della numerosità ma anche della rumorosità e di come sono distribuiti nel cuore della notte”.

Crede che il Governo e il Ministero in questa vicenda stia giocando anche una partita politica?

“Noi abbiamo una posizione molto netta e ce ne occupiamo da sempre essendo azionisti di minoranza dell’aeroporto ma siamo tra coloro che ascoltano i bisogni della città, quindi mi preoccupo della nostra posizione, lineare e corretta. Se il Governo ci aiuta a trovare soluzioni, penso stia facendo il suo lavoro. Credo che, sinceramente, vista la situazione degli aeroporti in Italia, quasi tutti molto vicini alle città, faccia molto bene ad occuparsene, non solo a Bologna, e penso sarebbe tempo di approvare il piano nazionale aeroporti e forse varare anche una nuova legge. Per ora abbiamo ricevuto un’apertura e una disponibilità di impegno, valuteremo a cosa ci porterà questo impegno”.

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