rotate-mobile
Cronaca

Scuola e proteste. Voce agli studenti: "L'occupazione crea socialità" | AUDIO - VIDEO

Dopo le mobilitazioni delle scorse settimane, da ieri occupati anche gli istituti Manfredi-Tanari e Crescenzi-Pacinotti-Sirani

Non si fermano le occupazioni delle scuole in città. Da ieri mattina anche gli studenti del Manfredi-Tanari e del Crescenzi-Pacinotti-Sirani hanno occupato gli istituti dopo le numerose mobilitazioni che hanno coinvolto sia licei che istituti tecnici, in centro e in periferia. Il Liceo Galvani, poi il Fermi, il Minghetti, l'istituto Belluzzi Fioravanti. Infine il Righi e le Rubbiani.

Le ragazze e i ragazzi si mobilitano per un nuovo modello di scuola, contro l'alternanza scuola-lavoro e per far sì che le loro voci vengano ascoltate. 'Futuro in corso' si legge su uno degli striscioni affissi nel cortile dell'Istituto Pacinotti di via Saragozza. 

"Noi studenti di quinta siamo molto indignati perché dopo più di un anno di didattica a distanza – dice Alessandro Zorzati, rappresentante degli studenti del Crescenzi-Pacinotti-Sirani – è inaccettabile sostenere un esame come se due anni di pandemia non ci fossero stati. Occupiamo per questo e per altri motivi, tra i quali anche l'alternanza scuola lavoro. Occupare per noi significa anche ritrovare una socialità che avevamo perso".

Pacinotti-2-2

Occupato l'Istituto Manfredi Tanari

"Rivendichiamo la possibilità di essere ascoltatə – dicono dal Manfredi Tanari – vogliamo poter attraversare tranquillamente i nostri spazi senza dover pensare constantemente al soffitto precario, alle pareti delle classi che quando piove entra acqua, richiediamo investimenti reali sulla scuola, vogliamo scioperare e rifiutare la guerra in ogni sua forma, non vogliamo morire in alternanza, vogliamo vivere la scuola serenamente e non soggiogate dall'ansia e lo stress imposte da questo modello formativo". 

"Noi vogliamo autogestire i nostri spazi, avere la possibilità di viverli autonomamente, secondo i nostri desideri e le nostre esigenze: ma non è solo questo, le occupazioni non sono feste, non sono scuse per non andare a scuola, sono lo spazio in cui costruire insieme la socialità e la solidarietà tra studentə, in cui organizzare la nostra rabbia, in cui alzare le nostre voci contro un sistema che non ci ha mai ascoltatə", proseguono. 

"Vogliamo che le nostre esigenze siano ascoltate, vogliamo che finisca l'alternanza scuola-lavoro e il suo portato di morte, vogliamo smettere di essere trattatə come ingenuə e immaturə che non pensano al proprio presente, vogliamo che le scuole siano spazi di incontro e confronto e non di isolamento. La risposta alla nostra rabbia organizzata non può essere la repressione attraverso sospensioni, minacce di sgombero, lavori socialmente utili".

Manfredi Tanari-2

Dopo il Righi, occupato anche l'istituto Aldrovandi Rubbiani: tre sedi ferme

Occupato anche il liceo Galvani: tre scuole ferme in città

"Piove dentro le classi, no all'alternanza scuola-lavoro": occupate anche le Belluzzi-Fioravanti

San Lazzaro, occupazione al Majorana. I ragazzi: "Aule insufficienti, no alla seconda prova"

Allegati

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scuola e proteste. Voce agli studenti: "L'occupazione crea socialità" | AUDIO - VIDEO

BolognaToday è in caricamento