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Cronaca

L'acqua è sempre più cara, a Bologna +3,5% dal 2022

Per Cittadinazattiva capoluogo emiliano i rincari sono stati del 15,2% rispetto a 5 anni fa

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L’acqua è sempre più cara. È di 517 euro la cifra spesa per la bolletta idrica da una famiglia in Emilia-Romagna nel 2023, contro una media nazionale di 478 euro, in aumento del 1,7% rispetto al 2022 e del 9,4% negli ultimi 5 anni. Sul podio c’è Bologna, dove la spesa media nel 2023 si attesta intorno ai 354 euro, con un rincaro del 3,5% dal 2022 e del 15,2% rispetto a 5 anni fa. Fanalino di coda, invece, è Rimini con bollette che pesano mediamente per 606 euro all’anno sui bilanci delle famiglie.

Tabella rincari acqua

Il rapporto di Cittadianzattiva

La fotografia emerge dal XIX rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che è stato presentato oggi nel corso dell’evento “Cara acqua, una risorsa da risparmiare e tutelare”. Il rapporto ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2023 in riferimento ad una famiglia tipo composta da 3 persone un consumo annuo di 182 metri cubi.

I risparmi

Se ci attestassimo su un consumo di 150 metri cubi l’anno invece di 182, risparmieremmo in media 101 euro, ossia quasi il 27%. Per una famiglia dell’Emilia-Romagna il risparmio sarebbe di 114 euro.

I bonus

Una famiglia di tre persone, con soglia Isee fino a 9.530 euro e che ha accesso al bonus sociale idrico, risparmia annualmente circa 104 euro, ossia il 22% o 27% in meno a seconda che abbia un consumo annuo di 182 metri cubi o di 150 metri cubi. In Emilia-Romagna, il valore del bonus varia dai 147 euro di Ferrara ai 90 euro di Bologna.

La dispersione idrica

In base agli ultimi dati Istat disponibili, che risalgono al 2020, la dispersione idrica nei capoluoghi di provincia è pari in media al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano. In alcune aree, soprattutto al Sud e nelle Isole, si disperde più della metà dei volumi d'acqua immessi nella rete idrica. Va meglio in Emilia-Romagna, dove, in ogni caso, la situazione è variegata: si passa dal 40,2% di Ferrara al 18,9% di Piacenza.

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