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Cronaca

Nidi: boom di bambini stranieri, sono il 21% degli iscritti

Rispetto a 7 anni fa, le domande di ammissione sono diminuite per i bambini italiani e aumentate per i piccoli di origine straniera. Al Navile il 40% dei bimbi da 0 a 2 anni ha origini non italiane

Boom di bambini stranieri iscritti agli asili nido di Bologna: nell'anno scolastico 2015/2016 rappresentano il 21% del totale degli ammessi. Si registra così una crescita del 5% rispetto a 7 anni fa. E' la fotografia scattata dall'Ufficio statistica del Comune, che ha pubblicato un report di analisi sulle famiglie che hanno iscritto i figli al nido nell'anno scolastico in corso.

I DATI DAI QUARTIERI. Sotto le Due Torri, dal 1991 ad oggi, i bambini tra 0 e 2 anni  sono aumentati del 40,5% e al 31 dicembre 2014 erano in totale 9.461. I tre quartieri dove l'incremento è stato più elevato sono Borgo Panigale (+81,4%), Reno (+70,5%) e Navile (+66,3%).
Buona parte di questa crescita è dovuta appunto alle nuove nascite tra i cittadini stranieri: ad oggi, i bimbi nella fascia 0-2 anni nati sotto le Due Torri da genitori non italiani sono il 28%.
Al quartiere Navile si è raggiunto il 40% e in quartieri come San Donato, Borgo Panigale e Reno si è' ormai superato ampiamente il 30%. Rispetto a 7 anni fa, le domande di ammissione al nido sono diminuite per quanto riguarda i bambini italiani (dall'82 al 78%) e sono aumentate per i piccoli di origine straniera (dal 16 al 21%).
Anche per l'anno educativo in corso, Corticella e Bolognina si confermano le zone della città in cui la percentuale delle domande straniere è più alta (33% e 32%). Stessi numeri anche per quanto riguarda gli ammessi alla prima graduatoria di luglio: su 100 bimbi che hanno ottenuto un posto al nido, 78 sono italiani e 21 stranieri.
Più in generale, per l'anno in corso il 47% delle domande di iscrizione al nido riguarda bambini che non hanno compiuto l'anno di età, il 43% alunni da uno a due anni e il 9% bimbi con due anni già compiuti. Il 53% delle domande viene da coppie sposate, in calo del 3% rispetto a sette anni fa. In aumento invece le richieste da parte di genitori conviventi.

CONTI IN STASCA ALLE FAMIGLIE. L'Isee medio delle famiglie che hanno presentato domanda al nido sfiora i 22 mila euro, in aumento di oltre mille euro rispetto a sette anni fa. Negli ultimi anni, l'Isee medio è oscillato intorno ai 21.500 euro. Nel 2015, è entrata in vigore la legge che prevede l'introduzione nel nuovo indicatore di reddito. La tipologia familiare che presenta l'Isee medio più alto (31.212 euro) è "Padre con figli", al primo posto anche negli anni scorsi.
Per quanto riguarda gli ammessi, invece (a luglio sono stati 1.573, il 64% delle domande presentate), il 50% dei bambini ha meno di un anno e il 52% è figlio di genitori sposati, ma sono in aumento anche in questo caso le coppie conviventi, passate dal 17 al 27% negli ultimi dieci anni.
L'Isee medio delle famiglie che hanno trovato posto al nido è poco più di 17.000 euro, in leggero calo rispetto a sette anni fa ma superiore alla media degli ultimi anni (circa 16.600 euro). Dalla graduatoria di luglio sono rimasti esclusi 845 bambini, il 35% di chi aveva fatto richiesta (il 78% sono italiani). La zona dove vive la maggior parte dei piccoli in lista d'attesa è Murri (l'11% del totale), mentre 3 anni fa era Costa-Saragozza. Il 42% degli esclusi al nido ha meno di un anno e il 53% è figlio di genitori sposati. L'Isee medio delle famiglie rimaste fuori dal nido è di circa 32.000 euro. 

LEGA TORNA ALLA CARICA: 'PRIMA GLI ITALIANI'. “Il boom di iscrizioni di bambini stranieri negli asili bolognesi non è certo un fatto nuovo e tanto meno un evento inaspettato. E’, invece, evidente che se non invertiremo la rotta e non attueremo politiche sociali che mettano realmente i cittadini emiliano romagnoli al centro, sarà sempre peggio”. La Lega Nord, attraverso le parole di Daniele Marchetti, consigliere regionale, non perde occasione per affodnare sull'argomento.  “È necessario un deciso cambio di rotta da parte dell’amministrazione comunale" - invoca il leghista, aggiungendo che "da parte nostra, in Comune, chiederemo che la residenzialità storica venga introdotta in ogni servizio alla persona del Comune".
Per il Carroccio, poi, bisognerebbe "dare un taglio alle fallimentari politiche familiari attuate fino ad ora. E’ ora di dire basta, ad esempio, - continua l’esponente leghista -, ai capitoli di spesa riservati ai cittadini stranieri. Basti pensare che fino ad oggi il 10% del Fondo Sociale emiliano romagnolo è stato destinato proprio al cosiddetto “contesto pluriculturale” E nei Comuni – continua – si arriva a superare il 50% se si calcolano i fondi totali e le case destinate agli stranieri”.
“Il 2016 sarà l’anno in cui verrà introdotto a livello regionale il cosiddetto ‘reddito di solidarietà'. – conclude -  Noi della Lega Nord siamo pronti a discuterne, ma gli aiuti vadano prima ai nostri cittadini, a coloro che versano da più tempo le tasse sul nostro territorio".

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