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Cronaca

Ristori, Cna: "Solo per un quarto delle imprese e meno di 1.000 euro"

L'allarme del direttore Cna di Bologna Claudio Pazzaglia

Allarme Cna: gli indennizzi a fondo perduto potrebbero arrivare soltanto a poche imprese e con importi medi sotto i 1.000 euro. "Un risultato inaccettabile per migliaia di artigiani e piccole imprese bolognesi schiacciate da una crisi economica senza precedenti e che ripongono grandi aspettative rispetto alle assicurazioni annunciate da esponenti del governo sul sostegno alle attività economiche. Lo scostamento di bilancio è stato approvato dal Parlamento tre mesi fa e ancora non c'è il provvedimento sui ristori", protesta Claudio Pazzaglia, direttore di Cna Bologna.

"Per piccole imprese e artigiani il 2021 sarà ancora durissimo. Il 25% delle imprese sta ancora usando gli ammortizzatori sociali", ricorda Pazzaglia. "Senza una profonda revisione del meccanismo dei contributi a fondo perduto, meno di un quarto delle imprese che hanno subito riduzioni del fatturato nel 2020 potrà accedere ai benefici, con un importo medio inferiore ai mille euro", stima Cna. Le pmi continueranno probabilmente a usare gli ammortizzatori sociali anche a marzo, visto la zona rossa durerà almeno fino a Pasqua.

"A noi risulta che le persone a casa a zero ore siano il 6% di chi lavora nelle pmi e dagli artigiani: sono a rischio circa 19.700 posti di lavoro dipendente e 3.700 posti di lavoratori autonomi. E dobbiamo tenere conto della moratoria dei licenziamenti fino a ottobre per le microimprese, con ristori che non possono assolutamente soddisfare le aziende. Insomma anche il 2021 si annuncia decisamente in salita per le imprese di piu' piccole dimensioni", denuncia Pazzaglia.

Oltre al superamento dei codici Ateco, la Cna ritiene fondamentale due criteri per assicurare contributi in modo equo e coerente ai pesanti effetti della pandemia: eliminare la rigidità della soglia della flessione del fatturato superiore al 33% e ampliare il periodo di riferimento ben oltre le media di un singolo mese. Simulazioni effettuate dal Centro studi della Cna nazionale evidenziano che nel 2020 l'81,2% delle imprese ha registrato diminuzioni del giro d'affari, ma solo una impresa su quattro ha accusato una perdita superiore al 33% rispetto all'anno precedente.

L'associazione, dunque, invita il governo a cancellare il 33% sostituendolo con un meccanismo di 'decalage', che riduca progressivamente il beneficio. "E' necessario, quindi, ampliare il periodo sul quale commisurare gli indennizzi e concentrare il ristoro soprattutto sulle imprese più piccole maggiormente colpite dalla pandemia", conclude Cna. (Dire)

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