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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Casalecchio di Reno

Genitori e bimbi in piazza per chiedere la riapertura delle scuole: "Dopo un anno la Dad non è la risposta "

"La Didattica a Distanza riduce l’istruzione a mera trasmissione di nozioni, negando il ruolo fondante della scuola come luogo di crescita sociale, di sviluppo della personalità individuale e di presidio della legalità"

In 250 per chiedere la riapertura delle scuole. Ieri pomeriggio a Casalecchio di Reno si sono riuniti i componenti del comitato Scuole Aperte, parte della Rete Nazionale Scuole in Presenza: "Chiediamo a tutte le Istituzioni un totale cambio di prospettiva affinché la scuola e i diritti delle nuove generazioni siano finalmente riconosciuti come essenziali per il futuro del Paese, alla stregua degli altri servizi essenziali". L'obiettivo del comitato, così come quello della Rete Nazionale, è il rientro a scuola per tutte le scuole di ogni ordine e grado perché "La didattica a distanza non può essere e non è la risposta ad un'emergenza esplosa più di un anno fa".

"La Dad riduce l’istruzione a mera trasmissione di nozioni"

"A più di un anno dall’inizio della pandemia, le Istituzioni italiane continuano a chiudere le scuole a tappeto come principale soluzione per il contenimento dei contagi, infliggendo un grave danno in termini di istruzione, ma anche psicologico e sociale a un’intera generazione di studenti a causa del prolungato uso della Didattica a Distanza e dell’obbligo innaturale all’isolamento - fanno sapere i genitori del comitato - Siamo disorientati dal susseguirsi di decreti e ordinanze sempre più restrittivi ed esasperati dall’assenza di una efficace azione di Governo e Regioni a salvaguardia della scuola intesa come diritto fondamentale e prioritario della nostra società. La Didattica a Distanza, spesso imposta in modi e tempi arbitrari, riduce l’istruzione a mera trasmissione di nozioni, negando il ruolo fondante della scuola come luogo di crescita sociale, di sviluppo della personalità individuale e – tema non secondario in Italia – di presidio della legalità. Questo modo di operare mortifica il ruolo degli insegnanti, disarticola i tempi di vita e lavoro, distrugge gli equilibri familiari e sociali".

Manifestazione pro-scuola a Casalecchio

"Abbiamo deciso oggi di sostenere la rete Scuola in Presenza, rigorosamente apartitica e trasversale, che raggruppa al momento oltre 20 comitati e associazioni di genitori, insegnanti e studenti di tutta Italia che già da mesi stanno collaborando e si stanno impegnando a favore della scuola. Consapevoli della complessità dell’emergenza Covid-19, ma preoccupati per la crescente disuguaglianza sociale e per la mancanza di attenzione rivolta alle nuove generazioni (il capitale umano su cui si fonda il futuro dell’Italia) chiediamo alle Istituzioni di considerare alcuni punti". 

Battaglia legale dei genitori contro la Dad: "Chiudono le scuole senza dirci il perché. Vogliamo i dati" 

Le richieste dei genitori del comitato Scuole Aperte: 

1. Riconoscere che l’istruzione è un diritto fondamentale ed essenziale che deve pertanto rimanere svincolato dall’automatismo delle “zone a colori”. Le Istituzioni si devono adoperare per mettere in atto rapidamente tutte le misure necessarie allo svolgimento delle lezioni in sicurezza e in presenza per ogni ordine e grado di istruzione. La scuola deve essere l’ultimo luogo a chiudere in caso di picco di contagi, non il primo. Non si possono avere supermercati aperti e molto affollati e scuole chiuse.

2. Rigettare l’uso prolungato e indiscriminato della Didattica a Distanza come strumento di insegnamento in quanto inefficace, svilente per gli insegnanti, discriminatorio per gli studenti provenienti da famiglie fragili e lesivo nei confronti degli alunni con disabilità o difficoltà di apprendimento.

3. Ricordare che la tutela della salute della comunità non si esaurisce nella battaglia al Covid-19, ma deve necessariamente includere la difesa della salute psicofisica, oggi gravemente minacciata in bambini e adolescenti. La prolungata mancanza di socialità e di una sana relazionalità didattica sta determinando tra i giovanissimi[2] un allarmante aumento dei casi di tentato suicidio e di autolesionismo, mentre la scarsa attività fisica e il dilatarsi del tempo trascorso davanti a tablet e PC inducono l’aumento dei casi di pubertà precoce.

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"Speriamo in un dialogo con enti locali, associazioni e movimenti"

"Abbiamo invitato le autorità locali perché auspichiamo la nascita di un dialogo con enti locali, associazioni e movimenti, che abbia come obiettivo la presa in carico delle richieste e dei bisogni palesati oggi e la messa a punto di azioni e interventi che possano lenire questo profondo disagio e senso di frustrazione che pervade in primis i bambini e gli adolescenti, riportandoli nel luogo deputato alla loro crescita e al loro benessere psico-fisico: la Scuola a Scuola. Per questi motivi, diciamo a tutti: non chiamateci "genitori no-DAD" perché siamo e saremo sempre GENITORI PRO-SCUOLA!"

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