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Cronaca Medicina

Morta sotto il camion, Medicina si stringe attorno a Francesca e alla sua famiglia

Le istituzioni raccolgono l’appello della madre di Francesca Quaglia, che chiede di agire con maggior coraggio e con azioni concrete rispetto alle vittime della strada

Città metropolitana e Comune di Medicina esprimono profondo dolore per la morte di Francesca Quaglia, la giovane travolta e uccisa da un camion a Milano mentre si recava al lavoro in sella alla sua bicicletta. Le due istituzioni raccolgono l’appello della madre di Francesca che chiede di agire con maggior coraggio e con azioni concrete rispetto alle vittime della strada.

“Non ci sono parole per esprimere l’enorme dolore per la morte di Francesca - sottolineano il sindaco metropolitano di Bologna Matteo Lepore e Simona Larghetti, consigliera metropolitana con delega alla Sicurezza stradale e alla mobilità ciclistica - Città metropolitana, insieme ad Anci e con il coordinamento dell’assessore Marco Granelli del Comune di Milano, si confrontano da mesi con il Ministero facendo le proprie osservazioni al Decreto legge sul nuovo Codice della strada, attualmente in fase di discussione in Parlamento. La nostra preoccupazione è che le misure contenute nel nuovo Codice proposto dal Governo non siano sufficienti per l’azzeramento delle vittime della strada e ci si concentri maggiormente sull’introduzione di nuovi obblighi per gli utenti deboli. Rispetto poi alla circolazione dei mezzi pesanti, Milano ha già previsto l’obbligo dei sensori di posizione per i camion, ma sono ovviamente necessarie anche misure che intervengano sulle modalità di circolazione dei camion sulle strade urbane”.

“Tutta la comunità di Medicina è addolorata per la scomparsa di Francesca.– dichiara il sindaco di Medicina Matteo Montanari - Raccoglieremo l’appello della mamma Nadia impegnandoci come Amministrazione comunale affinché siano approvate alcune misure a livello nazionale in merito alla sicurezza stradale che possano limitare il ripetersi di eventi così tragici. Porteremo la discussione anche in Consiglio comunale per sostenere i provvedimenti chiesti dall’Anci al Governo”.

Francesca, travolta e uccisa da un camion: le proteste dei ciclisti bloccano il centro di Milano

Francesca, morta in bici a 28 anni

Era una traduttrice specializzata in lingue scandinave Francesca Quaglia, la 28enne di Medicina finita con la sua bici sotto le ruote di un camion ieri mattina nel centro di Milano, dove viveva e lavorava da qualche anno. Il conducente del mezzo pesante, ora indagato per omicidio stradale, non l'avrebbe vista e alcuni testimoni raccontano che la vittima avrebbe battuto i pugni sulla fiancata per segnalare la sua presenza.  La Procura di Milano ha disposto l'autopsia sul corpo della giovane.

Ieri pomeriggio, sul luogo della tragedia, i ciclisti milanesi hanno bloccato il traffico con un flash mob e un corteo per chiedere maggiore sicurezza: "E' una tragedia per tutti, ci vuole una convivenza hanno detto ai microfoni di Milano Today" e si parla della necessità di pensare a una città 30 all'ora, quindi più lenta, come a Bologna dal 1° luglio scorso. 

Investita e uccisa da un camion a Milano: la vittima è una bolognese di 28 anni

La dinamica dell'incidente

Secondo i primi riscontri, il mezzo pesante e Francesca Quaglia viaggiavano nella stessa direzione lungo viale Caldara, lei era davanti con il traffico fermo. A una ventina di metri dal semaforo, per cause da accertare, la bicicletta è finita sotto le ruote dell'autocarro. Da quanto è trapelato sembra che, alla ripartenza del semaforo, il mezzo non si sia accorto della donna. L'autista, 54 anni, si è subito fermato, era però troppo tardi. La giovane ha riportato traumi su tutto il corpo che le sono risultati fatali. 

A file luglio, un ragazzo di 16 anni aveva perso la vita in via dell’Osservanza, sui colli bolognesi, mentre era in sella alla sua bici. 

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