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Garisenda, FdI ha depositato l'esposto-denuncia contro ignoti: "C'è stata inerzia, il pericolo c'era da anni" | VIDEO

Rifiuto di atti di ufficio e omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina sono i reati ipotizzati dai meloniani nel documento trasmesso questa mattina alla Procura

Lo avevano promesso nei giorni scorsi, e questa mattina 20 novembre i consiglieri bolognesi di Fratelli d'Italia hanno depositato in Procura un esposto-denuncia contro ignoti per "l'inerzia e il ritardo" con cui, secondo loro, il Comune di Bologna ha affrontato il problema delle condizioni della Garisenda. I reati ipotizzati sono di rifiuto di atti di ufficio e omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina e danni a cose e persone, per i quali sono previsti provvedimenti penali e, nel secondo caso, anche amministrativi. "Vogliamo fare luce non solo sull'operato di questa amministrazione ma anche su quelle precedenti", ha spiegato il capogruppo Stefano Cavedagna prima di entrare nel Consiglio comunale straordinario dedicato alla Garisenda chiesto dai meloniani insieme al gruppo "Bologna ci piace".

Le motivazioni

Al centro dell'esposto ci sono le informazioni racchiuse nella relazione del comitato tecnico scientifico che settimana scorsa è stata consegnata al sindaco Matteo Lepore e alla stampa. "Era dal dicembre 2019 - continua il consigliere meloniano - che alcuni membri del comitato chiedevano interventi immediati sulla torre e di adottare subito un piano di protezione civile per prevenire i rischi concreti per la sicurezza dei residenti della zona". Nell'esposto si rimanda anche al dato sulla probabilità di collasso della Garisenda dell'1,5%, diecimila volte superiore al valore di legge, rilevato in una valutazione ingegneristica consegnata nell'agosto 2021, e un "buco" di tre anni nell'interpretazione dai dati prodotti dal rilevamento delle oscillazioni della torre, dovuto, secondo Fratelli d'Italia, alla scadenza della convenzione tra il Comune e l'Università di Bologna - mancanza però smentita dall'amministrazione attuale.

"Non tifiamo contro la Garisenda"

"Chiediamo che le indagini acquisiscano tutta la documentazione e i carteggi, comprese le mail scambiate tra il Cts e l'amministrazione negli anni - prosegue Cavedagna -. Diversamente da quanto insinuato da alcune forze politiche, noi non tifiamo contro la torre o contro Bologna - prosegue Cavedagna -. A fronte di tutto quello che abbiamo appreso il nostro esposto è un atto dovuto".

Lepore: "È stata una furbata"

"Avevano chiesto un Consiglio comunale speciale per leggere le carte sulla Garisenda, ma un attimo prima hanno presentato l'esposto: mi è sembrata una furbata". Il sindaco Matteo Lepore non ha gradito la notizia della denuncia presentata da Fratelli d'Italia, e a margine dell'assemblea comunale non riesce a nascondere la sua irritazione: "Non ho particolarmente gradito e a mio avviso è stato poco corretto palesare questo tipo di pregiudizi nei confronti dell'operato di questa amministrazione".

Alle accuse mosse dai meloniani si accoda anche la Lega, con il consigliere Giulio Venturi che chiede il "mea culpa" da parte della giunta. "Non si possono tralasciare le responsabilità - si legge nella nota - la situazione grave della Torre poteva essere evitata se si fosse agito quando si doveva. Sarebbe meglio che Matteo Lepore e chi l'ha preceduto facessero mea culpa piuttosto che minacciare le opposizioni che fanno il proprio lavoro per fare emergere la verità".

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