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Carcere, arte, sport. Per la Salute mentale una rete metropolitana con un obiettivo: stare bene | VIDEO

A tre settimane dall'evento in piazza Lucio Dalla, continua il percorso di istituzioni e associazioni

Più che un evento conclusivo, quello di piazza Lucio Dalla è stato l'inizio del viaggio per costruire una Salute mentale come bene comune della città. Il progetto, basato su un ciclo di tavoli di conversazione, è iniziato l'1 ottobre nei sei distretti sanitari dell’Azienda Usl di Bologna e l'11 novembre, presso il Centro Montanari, si è tenuto un incontro per proseguire il viaggio di conoscenze e confronti ancora più in concreto.

Dunque una nuova tappa del percorso, per individuare quanto emerso dai numerosi tavoli di conversazione, una trentina: carcere, arte, sport, benessere, lavoro, abitare solidale. I temi trattati sono tanti e l'obiettivo è favorire percorsi di miglioramento delle pratiche attuali per generare nuove progettualità che potranno essere portate all’attenzione dei decisori locali. Un coordinamento delle reti formali e informali che a diversi livelli fanno da supporto alle iniziative di salute mentale, al fine di favorire l’incontro tra i servizi, i territori e le persone.

La tecnica è quella dei Randomized Coffee Trials, utilizzata per facilitare l’incontro ed il confronto in contesti organizzativi di persone che non sempre hanno possibilità di scambio, anche su temi di comune interesse. Un'iniziativa congiunta di Azienda Usl di Bologna, Università di Bologna Alma Mater Studiorum e Città Metropolitana.

I numeri  

Negli ultimi anni i centri di Salute mentale dell’Azienda Usl di Bologna si sono trovati ad accogliere presso i propri servizi un numero in continua crescita di persone adulte in carico ai servizi territoriali: si è passati da 1.209 nuovi utenti del 2019, a 1.888 nuovi utenti del 2020, fino a raggiungere i 4.824 nuovi utenti del 2021. In particolare, nel 2021 sono state complessivamente 15.215 le persone adulte prese in carico dai servizi, di cui il 10% giovani adulti di età compresa tra i 18 e 24 anni, contando in totale circa 150mila prestazioni erogate nel corso di tutto l’anno.

Allo stesso modo, per quanto riguarda i servizi territoriali della Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza, si è passati dalla presa in carico di 3.198 nuovi utenti minorenni nel 2019 a 3.740 nuovi utenti nel 2021, passando dal 7.5% al 7.8% dell’intera popolazione target di età compresa tra 0-17 anni che nel 2021 contava complessivamente 132.304 ragazzi.

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