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Cronaca

Due truffe in poche ore, 50mila euro il bottino. Nonnina chiede aiuto con un 'pizzino'

Una figlia malata e la richiesta di denaro (tanto) per le cure. Così un'anziana si è lasciata abbindolare, salvo poi mangiare la foglia e chiedere aiuto. Nei guai un 30enne, che aveva messo a segno un altro raggiro solo poche ore prima

Catturare gli autori delle truffe agli anziani o alle persone più fragili non è cosa di tutti i giorni, ma è accaduto ieri. Protagonisti gli agenti delle volanti e della Squadra mobile, ma anche una 89enne bolognese che ha escogitato un sistema "poco convenzionale" per chiedere aiuto: "E' molto difficile arrivare a un arresto in flagranza - ha detto ai cronisti Fabio Pichierri, dirigente delle volanti - quando arriviamo è quasi sempre troppo tardi" e ribadisce "chiamate le forze dell'ordine e denunciate sempre". 

Il modus operandi

La donna, residente in zona San Mamolo, è stata contattata al telefono intorno a mezzogiorno da un soggetto che si è spacciato per un parente: a causa di una grave malattia della figlia dell'anziana, ha chiesto alla malcapitata una somma di denaro da corrispondere in tempi brevissimi che sarebbero serviti per le cure. Alla porta della vittima quindi si è presentato un uomo che ha ritirato 1.200 euro, ori e monete antiche. Tuttavia la somma non era ancora sufficiente, quindi la 89enne si è recata in auto alle Poste centrali di Piazza Minghetti per fare un prelievo e raggiungere la cifra di 10mila euro. Una volta in fila, rimuginando, ha però capito che qualcosa non quadrava.

La richiesta di aiuto su un "pizzino" 

Una cliente in fila si è vista consegnare un foglietto di carta sul quale l'anziana aveva scritto: "Sono in pericolo, chiamate il 113". E da lì è partita una vera e propria operazione di polizia.

Un dipendente delle Poste ha allertato la centrale operativa che ha inviato le volanti in posta: un agente si è spacciato per dipendente e ha trattenuto al telefono il truffatore che ha dato appuntamento all'89enne in via San Mamolo. 

Mentre gli agenti della Squadra mobile in borghese si sono appostati intorno al luogo dello scambio, un poliziotto si è nascosto nel cofano dell'auto della vittima, uscendo al momento della consegna del denaro, sorprendendo così il malintenzi9onato  in flagranza di reato. L'uomo, un 30enne di origine napoletana, è stato arrestato con l'accusa di truffa aggravata.

Nel mirino anche un'altra nonnina: 50mila euro il bottino racimolato con due colpi

All'atto della perquisizione, è stato trovato in possesso del denaro e dei preziosi consegnati dalla 89enne, ma anche di altri ori e contanti per un valore che si aggira in poco meno di 50mila euro. Gli investigatori hanno quindi accertato che erano provento di una ulteriore truffa andata a segno ieri mattina in zona ospedale Maggiore, quando la vittima, una 86enne, aveva allertato la Polizia, ma il ladro aveva fatto perdere le sue tracce. Entrambe le donne lo hanno poi riconosciuto sulle foto segnaletiche. La colpevolezza è stata anche suffragata dalle impronte rilevate dalla Scientifica: "Un punto molto delicato, raccomandiamo ai familiari delle vittime di non infierire perchè se non viene aiutato, l'anziano può avere un decadimento psico-fisico notevole" ha spiegato Carmelo Contissa, dirigente della sezione della Squadra Mobile che si occupa di reati contro il patrimonio.  

Tanto è che l'86enne, vittima della prima truffa, a causa dello shock,  ha avuto anche un malore.

L'alert dall'hotel 

Il 30enne arrestato era arrivato in città la sera prima e aveva pernottato in un hotel insieme alla moglie, la cui posizione è al vaglio degli inquirenti. All'atto dell'invio della registrazione alla questura, come prevede l'obbligo dell'albergatore, era già scattato l'alert poichè alle spalle aveva una serie di precedenti specifici e per reati contro il patrimonio. 

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