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Cronaca Santo Stefano / Via Giovanni Boccaccio

Rinasce Villa Celestina, l'immobile confiscato alle mafie diventa luogo di ritrovo

Sono stati risistemati spazi esterni e l’area verde, con la collocazione di una struttura idonea per ospitare eventi ed iniziative. Confiscato in via definitiva a un condannato accusato di 'ripulire' i proventi di affiliati a 'Cosa Nostra'

Un luogo che rinasce e diventa luogo di incontro e ritrovo per tutti i cittadini. Villa Celestina, uno dei beni confiscati alle mafie in Emilia-Romagna, grazie anche a un finanziamento della Regione, è stato restituito alla comunità. 

Dall’approvazione del Testo unico sulla legalità, la Regione è intervenuta su 25 immobili confiscati alle mafie stanziando oltre 3,7 milioni di euro, di cui 1,7 nel triennio 2020-22. Per Villa Celestina il contributo regionale di 56mila euro, pari all’80% della spesa complessiva, è servito per risistemare gli spazi esterni e l’area verde, con la collocazione di una struttura idonea ad ospitare eventi ed iniziative. 

“Quando un pezzo di territorio viene strappato alla criminalità organizzata e riportato all’uso comune è come dare corpo all’idea di giustizia, oltre che motivo di grande soddisfazione e orgoglio- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, intervenuto questa mattina all’iniziativa-. Tutti vorremmo che l’Emilia-Romagna, il Paese e ogni territorio fossero liberi da ogni fenomeno criminale, ma è proprio dalla lotta contro le mafie e dalla vittoria della legalità che impariamo a essere cittadini attivi”.

“Le bambine e i bambini che oggi hanno raccontato le storie dolorose delle persone vittime di mafia- prosegue il presidente- sono la testimonianza di come, insieme, possiamo creare gli anticorpi per contrastare tutte le mafie e costruire delle comunità dove la libertà e la giustizia costituiscano le fondamenta del nostro vivere civile. Ringrazio loro e i loro insegnanti che, con il supporto delle istituzioni cittadine e di associazioni come Libera, hanno valorizzato questo percorso di crescita. La Regione è e sarà sempre al fianco di chi lotta contro la violenza e il sopruso, scegliendo sempre la parte del rispetto delle leggi e della difesa dei diritti delle persone, a partire dai più deboli”.

Alunni protagonisti 

Una storia a lieto fine che, nell’ambito delle iniziative per la Settimana della Legalità, chiude la rassegna ‘Io e gli altri. Comunità future’, organizzata dal Comune di Bologna, in collaborazione con Libera e con il sostegno di Assemblea legislativa regionale e Regione stessa, che ha visto protagonisti alunne e alunni di quinta elementare delle scuole Carducci.  

All’evento erano presenti Rosa Maria Amorevole, presidente del Quartiere Santo Stefano, Roberta Roversi, responsabile Servizio educativo scolastico del Quartiere, Agostino Tripaldi, dirigente scolastico Istituto comprensivo n. 20 di Bologna, e Salvatore Celentano, responsabile organizzativo Associazione Libera Bologna.

Le bambine e i bambini della quinta elementare delle scuole Carducci di Bologna sono stati protagonisti dell’iniziativa, alternandosi in letture di memorie di persone vittime di mafia.

Le piante della villa sono state intitolate con i nomi delle vittime e ad ogni bambina e bambino partecipante è stata regalata una storia. Il progetto, avviato nel febbraio scorso, ha coinvolto sette classi, indagando le tematiche legate alla giustizia, attraverso la realizzazione di laboratori. 

I beni confiscati In Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna sono stati confiscati in totale 184 beni, di cui 86 definitivamente: 56 sono stati assegnati ai Comuni che li utilizzano principalmente per finalità sociali, 18 allo Stato per esigenze istituzionali, 12 sono stati venduti.
La Regione è intervenuta su 25 dei 56 beni destinati ai Comuni, ovvero su quasi la metà (45%), ma in pratica nella quasi totalità di quelli in cui c’era effettivamente bisogno, considerato che alcuni si trovavano in buono stato.

Complessivamente, da quando è stato approvato il Testo Unico sette anni fa, la Regione è intervenuta su 25 immobili confiscati alle mafie: stanziando oltre 3,7 milioni di euro, di cui 1,7 nel triennio 2020-22.

Le politiche regionali di valorizzazione degli immobili confiscati alle mafie hanno due scopi principali:
 l’inclusione sociale delle persone che vivono condizioni di esclusione e marginalità e la realizzazione
di spazi pubblici per rendere servizi ai cittadini (per l’infanzia, per i giovani, per gli anziani, per
l’istruzione, la cultura, lo sport, ecc.).

Villa Celestina

L’intervento della Regione a Villa Celestina, in via Boccaccio a Bologna, ha permesso la riqualificazione dello spazio esterno, con l’obiettivo di organizzare eventi e iniziative. In particolare, sono stati risistemati spazi esterni e l’area verde, con la collocazione di una struttura idonea per ospitare eventi ed iniziative. L’intervento è costato 70mila euro, con un contributo regionale di 56mila euro (l’80%).
Il bene appena fuori dal centro di Bologna è rimasto chiuso per più di dieci anni. È stato confiscato in via definitiva nel 2008 a Giovanni Costa - condannato per il reato di riciclaggio aggravato, a seguito di operazioni finanziarie portate a termine anche per conto della famiglia mafiosa dei Montaldo di Villabate. Nel 2018 è stato assegnato al Comune di Bologna e lo spazio esterno, in via temporanea, all’Associazione Libera Bologna.

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