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Cronaca

Violenza under 16 e il fenomeno dei 'maranza': "Escalation allarmante"

Bande di giovani "in divisa" che importunano il prossimo per poi diventare popolari sui social: è questo il fenomeno che sta alla base degli episodi dilaganti di violenza. La psicoterapeuta: "Colpiscono sconosciuti, spesso loro coetanei"

Non sono "bambinate", ma veri e propri atti violenti i cui autori sono gruppi di minorenni: il fenomeno non è certo nuovo, ma nelle ultime settimane gli episodi di aggressioni si sono moltiplicate, nei comuni della provincia e nel centro storico. Quei "maranza" così popolari su Tik Tok sono giovanissimi che si radunano e si muovono con il preciso scopo di importunare e infastidire il prossimo, spesso loro coetaneo. Come precisa Arianna Marfisa Bellini, psicanalista e psicoterapeuta, coordinatrice del centro Dedalus Bologna: "Il bullismo e quelle che chiamiamo baby-gang sono due fenomeni diversi. I bulli conoscono le vittime e le perseguitano per sottolineare i ruoli sempre ben definiti all'interno dei gruppi mentre i maranza sono delle bande di ragazzi che vanno in giro a commettere gesti anche di microcriminalità ai danni di persone sconosciute, capitate sulla loro strada per caso. Non sempre quindi i bulli e i maranza si identificano". 

Chi sono questi ragazzi? Come si riconoscono i maranza? 

"Sono i ragazzi che tutti immaginiamo che siano, ovvero quelli che hanno più difficoltà economico-sociali, che vivono nelle periferie, che sono meno controllati dagli adulti. Insomma i cosiddetti 'ragazzi di strada'. Hanno persino una divisa ben riconoscibile e pubblicizzata sui social: sgargianti tute in acetato anni Novanta, marsupio a tracolla, scarpe sportive di marca. In comune hanno anche uno stile musicale, un sottogenere del rap". 

Lo scopo delle aggressioni qual è? Rubare qualcosa che non hanno? Sono consapevoli della gravità delle loro azioni?

"Per loro sono atti assolutamente leggeri e non hanno lo scopo di impossessarsi di qualcosa che loro non hanno o che non possono avere: lo fanno per infastidire, per non far sentire sicuri gli altri, per quell'orda del gruppo di cui parla Freud che si autoalimenta con quelle che sono tutt'altro che ragazzate".  

Che ruolo hanno i social in tutto questo? 

"Il problema dei social è che li rende popolari e quindi ammirati. E se li si ammira li si vuole imitare". 

Che emozioni provano facendo quello che fanno? 

"Semplicemente sono divertiti".  

E gli adulti? Quali errori fanno gli adulti? 

"L'errore è pensare che siano bambinate e sciocchezze, prendere il fenomeno sotto gamba, dire che sono sempre esistiti e che li conosciamo perché siamo stati adolescenti anche noi". 

Cosa possono fare la scuola e i genitori? 

"Il rimedio è sempre quello: non minimizzare e imparare ad ascoltare i ragazzi".  

Il fenomeno è preoccupante? 

"Non sono allarmista, ma sì, sono preoccupata: i ragazzi lasciati da soli in orde si auto alimentano e così si rischia di non vedere la fine di questi fenomeni".  

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