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Stabilizzazioni precari della sanità, incontro Donini-CGIL

Oltre tremila firme, raccolte nei presidi ospedalieri della Regione, per chiedere la stabilizzazione del personale precario assunto durante l'emergenza Covid 19 sono state consegnate questa mattina all'assessore

"Oltre tremila firme, raccolte nei presidi ospedalieri della Regione dalla Fp Cgil, per chiedere la stabilizzazione di tutto il personale precario assunto durante l'emergenza Covid 19" sono state consegnate questa mattina in regione" durante un incontro con l'assessore alla Sanità Raffaele Donini con il responsabile regionale alla sanità della Fp Cgil Marco Blanzieri e il responsabile della sanità dell'area metropolitana FP CGIL di Bologna Gaetano Alessi. 

"Riteniamo necessario che tutti i professionisti, di tutte le professioni, che hanno risposto alla chiamata di aiuto del servizio sanitario regionale, in un momento di grande necessità, vedano trasformarsi in un orizzonte non determinato la loro esperienza dentro le strutture sanitarie della regione - fa sapere Cgil - così come riteniamo necessario che le graduatorie attualmente in essere vadano esaurite e che una nuova stagione di concorsi veda luce nel 2021. Già molte sono state le stabilizzazioni e altre ne verranno fatte in relazione alla proroga della maturazione dei requisiti al 31 dicembre 2021. Come Fp Cgil siamo al fianco di tutti gli operatori perchè - concludono Blanzieri e Alessi - una sanità pubblica più forte è una garanzia per tutti, specialmente per i più deboli".

"Sono oltre 23mila (23.298) le assunzioni fatte in sanità nel quinquennio 2016-2020, di cui più di 8.600 (8.626) lo scorso anno. Per un terzo si tratta di dipendenti del Sistema sanitario regionale che hanno visto il loro contratto flessibile convertito in uno a tempo indeterminato: 2.988 nel 2020, di cui la maggior parte infermieri (1.160), medici (445) e operatori socio-sanitari (486). Guardando poi al totale, dal 2016 a oggi, sono stati 7.470 i contratti stabilizzati in Emilia-Romagna, tra cui 2.110 medici e 2.270 infermieri: si tratta del 32% del totale delle nuove assunzioni a tempo indeterminato - fa sapere la Regione - un importante risultato che l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, ha ricordato ai rappresentanti della Cgil, oggi in viale Aldo Moro, durante un incontro sindacale".

“La nostra sanità mette al centro le persone, e questo vale tanto per i pazienti quanto per chi di loro si prende cura, dai medici agli Oss passando per gli infermieri e i tecnici- afferma l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini- Negli ultimi 5 anni sono stati più di 23.000 i dipendenti che hanno preso servizio nel nostro sistema sanitario con un contratto a tempo indeterminato, un impegno importante per l’ente ma che è stato ed è ripagato dall’altissima e riconosciuta qualità della nostra sanità, in cui il personale è sicuramente il valore aggiunto. E il nostro impegno non si ferma, perché anche nel 2021 puntiamo a continuare su questa strada”. 

“Siamo orgogliosi di aver potenziato la nostra rete di assistenza- chiude Donini- e lo siamo ancora di più di averlo fatto contrastando il precariato, a partire cioè dagli uomini e dalle donne che già ogni giorno si prendevano cura dei cittadini, senza avere garanzie certe sul proprio futuro. Ci piace poi anche pensare- conclude Donini- che dietro tanti di questi contratti stabilizzati ci siano ragazze e ragazzi che hanno ottenuto il giusto riconoscimento per il loro percorso di studi e non sono stati così costretti ad abbandonare la loro regione o addirittura il loro Paese”.

In particolare sono due le novità su cui fa affidamento l’ente per la propria campagna di stabilizzazione del personale: da una parte la proroga fino a fine 2021 degli strumenti di reclutamento speciali introdotti lo scorso anno a fronte della pandemia, dall’altra l’estensione alla fine del 2021 del periodo da prendere in considerazione per soddisfare il requisito dell’anzianità lavorativa previsto per la partecipazione alle procedure di stabilizzazione, che sarà valida anche per il personale assunto con tipologie contrattuali flessibili durante la fase di emergenza sanitaria. Queste possibilità aggiuntive riguardano però solo il personale sanitario e quello tecnico che opera in stretta collaborazione con i sanitari.

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