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La Garisenda chiude e l'opposizione attacca: "I bolognesi pagano l'incuria di Lepore"

Il sottosegretario alla Cultura Borgonzoni conferma: "Finanziamento da 5 milioni per lavori di messa in sicurezza della torre"

La decisione del Comune di transennare la Garisenda e Piazza di Porta Ravegnana per molto tempo è destinata a far discutere i bolognesi e non solo. Come al solito, le prime reazioni ad arrivare sono quelle della politica.

FdI: "Incapacità di Lepore, pagano i bolognesi"

La critica più dura proviene dai banchi dell’opposizione di Palazzo d’Accursio: “A causa dell’incapacità, dell’incompetenza e dell’incuria di Lepore e dei suoi predecessori, a pagare saranno tutti i bolognesi”, è il giudizio espresso dai consiglieri di Fratelli d’Italia, che accusano l’amministrazione di non aver anticipato quello che sta avvenendo e, “dopo aver demolito la via Emilia con il folle progetto del tram - proseguono - oggi si deve correre ai ripari bloccando il centro storico, snodo fondamentale viario della nostra città”.

La Lega chiede di condividere i dati del monitoraggio

Intanto, il comitato di monitoraggio della Garisenda continuerà a osservare le oscillazioni del monumento, studiando le anomalie che, una settimana fa, hanno fatto scattare l’allarme. Attraverso il capogruppo Matteo di Benedetto, la Lega chiede che i dati raccolti finora vengano condivisi in aula: “La decisione di chiudere la viabilità sotto le torri è una decisione che non può essere presa aprioristicamente – spiega – da una parte se necessario chiudere per salvare la torre va fatto, dall’altra se non è indispensabile va evitato”. “È chiaro che ora ci sono le condizioni per progettare soluzioni soddisfacenti, partendo dalla gestione dei Tdays e studiando soluzioni aggiuntive per rispondere alle esigenze imprescindibili di residenti ed esercizi commerciali - aggiungono da Forza Italia - ma ci preoccupa invece quel che anche dalle parole del Sindaco sembra emergere e cioè che si usi in maniera pretestuosa anche l' ‘occasione’ della Garisenda per costringere i bolognesi a cambiare stili di vita”.

Il Ministero della Cultura conferma i 5 milioni per il restauro

La notizia della chiusura della zona sotto le Due Torri è giunta anche a Roma, agli uffici del Ministero della Cultura. Nei giorni scorsi il Sottosegretario Sgarbi era venuto a Bologna per vedere la situazione con i propri occhi, mentre Lucia Borgonzoni si era attivata per ottenere un finanziamento di 5 milioni di euro dal Pnrr a sostegno dei lavori di messa in sicurezza. “Il Ministero ribadisce massimo impegno per preservare uno dei simboli del patrimonio storico e architettonico di Bologna – recita la nota – che nei prossimi giorni vedrà il coinvolgimento anche di altri enti di ricerca per dare vita a un monitoraggio plurisistemico”.

Le preoccupazioni di Ascom:"Ripercussioni sui negozi, il Comune dia ristori"

"Incontreremo ogni singolo negoziante per cercare una soluzione tagliata su ognuno", è la promessa del sindaco. Ma i commercianti di Ascom chiedono invece risorse per ristorare i negozi e le attività economiche vicine all'area transennata, che resterà così per anni. "Ci troviamo di fronte ad una situazione complessa, che richiederà alcuni anni di intervento prima per la messa in sicurezza, poi per il restauro di uno dei simboli architettonici più rilevanti della nostra città", ammonisce il presidente Enrico Postacchini, “per questa ragione abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di mettere in campo risorse economiche a titolo di ristoro”.

Confesercenti, invece, accoglie di buon grado la decisione della giunta e invita a mettere fine al “clamore mediatico che potrebbe avere un impatto negativo sull’immagine turistica che Bologna, che la Città delle Due Torri si è così faticosamente conquistata negli ultimi anni. Facciamo in modo – proseguono i dirigenti – che l’odierna Bologna turistica continui ad apparire sempre allo stesso modo in Italia e nel mondo”.

"Impatto negativo sulla vita delle famiglie"

I sindacati confidano nel loro coinvolgimento, promesso dal sindaco Matteo Lepore, nella riorganizzazione del trasporto pubblico che dovrà accompagnare la chiusura a tempo indefinito di via San Vitale: “Abbiamo condiviso - affermano i segretari di Cgil, Cisl e Uil - l'intenzione dichiarataci di un percorso che vedrà attivati tavoli sindacali, anche con le categorie dei trasporti, per affrontare le ricadute, sicuramente non indifferenti in termini di mobilità collettiva”. Ma da parte di Alberto Zani, presidente nazionale di Confabitare, la preoccupazione per le famiglie residenti intorno alla zona transennata rimane: “La chiusura al traffico di via San Vitale influisce negativamente sulla vita in particolare delle famiglia con portatori di handicap e anziani”, ed essendo meno frequentata “potrebbe aumentare il rischio di problemi legati alla sicurezza. Inoltre i proprietari di case potrebbero subire perdite economiche significative a causa di questa situazione”.

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