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Cronaca

A Bologna confermata la zona rossa: nidi e materne chiusi, stop alle attività commerciali non essenziali

L'ordinanza attesa per domani. Preoccupazione dei Sindaci alta: "Condivisa anche dai Primi Cittadini delle zone meno colpite del territorio, e per questo occorre intervenire con urgenza"

Bologna passa dalla zona arancione scuro a quella rossa. Così è stato stabilito dopo un lungo incontro che ha visto riuniti nel pomeriggio di oggi i sindaci dell'area metropolitana felsinea. La decisione arriva alla luce dell'evoluzione della situazione epidemiologica, sulla quale già nei giorni scorsi  aveva mostrato forte preoccupazione soprattutto il sindaco del capoluogo emiliano, Virginio Merola. 

Bologna in zona rossa: ordinanza domani. Chiusura per nidi, materne e attività commerciali non essenziali

Il cambio di colorazione porta con sè alcune novità: dalla chiusura dei negozi (salvo alcune categorie) alla stretta sull'attività motoria, fino alle uscite vincolate a esigenze di lavoro, salute o comprovate necessità (con obblio di autocertificazione). Altro cambiamento in arrivo lo stop anche ai nidi e alle scuole materne.

I perimetri entro i quali si muoveranno le zone rosse sono tuttavia passibili di cambiamenti (così come le altre aree), visto che il Governo è al lavoro al nuovo dpc, la cui bozza prevede alcune novità. La zona rossa scatterà da dopodomani, 4 marzo, mentre l'ordinanza regionale arriverà domani, in seguito al varo del Dpcm che farà appunto da cornice al provvedimento. (ECCO LA BOZZA DEL NUOVO DPCM)

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Merola: "Tutti i nostri comuni hanno superato abbondantemente la soglia critica"

"Oggi pomeriggio si è riunita la Conferenza dei Sindaci della Città metropolitana. La decisione unanime dei Sindaci, condivisa con la Regione, è stata quella di adottare domani un provvedimento per rendere l'area metropolitana zona rossa con decorrenza da giovedì 4 marzo a domenica 21 marzo". Così le prime parole dopo la decisione ufficiale del cambio 'colore', aggiungendo: "A livello nazionale la soglia critica è considerata a partire da 250 casi ogni 100 mila abitanti, soglia abbondantemente superata in tutti i nostri Comuni.

I dati sull'ultima settimana di febbraio nel territorio dell'Ausl di Bologna (elaborati quindi successivamente alla decisione della zona arancione scura) è di 400 casi di media ogni 100mila abitanti, con 13 Comuni sopra i 500 casi e la media del Distretto Appennino di 584.

La preoccupazione dei Sindaci è molto alta ed è condivisa anche dai Primi Cittadini delle zone meno colpite del territorio, e per questo occorre intervenire con urgenza".

Nel provvedimento della Regione saranno compresi anche i nidi e le scuole d’infanzia, oltre alle attività commerciali non essenziali. Ha confermato il primo cittadino, sottolineando: "Il tema dei comportamenti individuali è più che mai fondamentale. L’appello che facciamo è che le persone escano di casa solo per recarsi al lavoro, per necessità e per motivi di salute, e che siano rispettate le norme sanitarie individuali".

Appello al Governo: "Accelerare piano vaccini"

Infine Merola si è fatto portavoce dell'appello dei Sindaci di tutta la Città metropolitana di Bologna al Governo: "Accelerare il piano di vaccinazione in tutti i modi possibili e di prevedere adeguate integrazioni economiche per le attività coinvolte dal provvedimento di zona rossa che adotterà la nostra Regione, così come i congedi parentali anche retroattivi per i genitori".

Sindaco di Imola: "Situazione sanitaria sempre più complessa"

“La situazione sanitaria sempre più complessa ha portato alla conseguenza di dover adottare da parte di tutti i sindaci misure sempre più stringenti, definite nella Conferenza metropolitana diquesto pomeriggio alla presenza della Regione e delle Ausl, che portano ad attivare la zona rossa dal 4 marzo al 21 marzo prossimo, per tutti i Comuni della Città Metropolitana. Purtroppo tutto il territorio vede, infatti, un forte incremento dei ricoveri in ospedale, anche di giovani, che fra l’altro, porta anche a pregiudicare il normale funzionamento delle altre attività ospedaliere. Si tratta per noi di una ulteriore scelta difficile, sofferta e necessaria, fatta a malincuore, in particolare per la chiusura anche dei nidi e delle materne, oltre che delle attività economiche, dopo che come sindaci del Nuovo Circondario Imolese abbiamo attivato la zona arancione ‘rafforzata” dal 26 febbraio scorso” commenta il sindaco Marco Panieri, anche nella sua veste di presidente del Nuovo Circondario Imolese.
“A questo punto diventa indispensabile, a prescindere dal colore, visti gli innumerevoli sacrifici fin qui fatti e quelli futuri, accelerare ulteriormente la campagna di vaccinazione da parte del governo (a livello di distretto sanitario imolese contiamo di vaccinare tutto il personale scolastico entro il 21 marzo), prevedere i ristori per le attività economiche chiuse, attivare i congedi parentali anche retroattivi, fortemente richiesti fin dal primo giorno, e rafforzare i controlli da parte di tutte le forze dell’ordine, in stretta sinergia con la Prefettura di Bologna e della Polizia locale. Con l’appello al massimo senso di responsabilità da parte di tutti, nel rispettare le nuove misure adottate” conclude il presidente del Circondario e sindaco di Imola. 

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