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Cronaca

Riforma Pronto soccorso, il piano va avanti ma si scontra con il no dei medici

Levata di scudi da parte del sindacato Snami: "Così si mette a rischio il servizio"

La "Presentazione del progetto di riordino rete dell'emergenza urgenza nel territorio dell'Ausl di Bologna", che prevede la nascita dei Cau (i Centri di assistenza in urgenza pensati per per gestire urgenze sanitarie a bassa complessità clinico assistenziale) e il riassetto per automediche-ambulanze, è fissata per giovedì 3 agosto. Sono programmate almeno due ore in videoconferenza per dare al direttore generale dell'Ausl, Paolo Bordon, il tempo di esporre i contenuti di un documento di 26 pagine che attua sul territorio metropolitano la riforma 'salva-Ps' impostata dalla Regione Emilia-Romagna.

L'illustrazione del piano avverrà davanti ai sindaci della Conferenza socio-sanitaria, e la partita è sentitissima. Il piano affronta a pagina 12 la "Revisione e ottimizzazione della rete di Continuità assistenziale e attivazione della rete dei Cau" dicendo che l'obiettivo è "potenziare la risposta ambulatoriale per la bassa complessità nei luoghi di prossimità attraverso la qualificazione della rete delle postazioni di Continuità assistenziale" (ex guardia medica) per valorizzarne il ruolo, "garantire efficienza operativa e sostenibilità complessiva del servizio", assicurare "in tutte le postazioni di Continuità assistenziale condizioni strutturali e dotazioni per svolgimento dell'attività ambulatoriale". Nel bolognese, si legge ancora, "l'attivazione dei Cau" porta "una risposta alla bassa complessità e bassa intensità, ottimizzando risorse e tempo di erogazione delle cure visto che il progressivo depauperamento delle risorse umane e il crescente sovraffollamento dei dipartimenti di emergenza richiedono la revisione del modello Ps con una separazione dei flussi della patologia tempo-dipendente e della casistica ad alta complessità dalla gestione delle urgenze". Insomma, bisogna non intasare i Ps con casi non gravi.

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I medici però non ci stanno: "Perso il contatto con la realtà"

Si dice però "sconcertato" il sindacato dei medici Snami, che commenta molto negativamente l'impianto di tutto il progetto. L'accento va soprattutto alle proposte di taglio dei veicoli con a bordo medici, che prevederebbero il taglio-riduzioni orarie di cinque automediche su 10, il taglio "completo" di tre automediche (Bazzano, Budrio, Pian del Voglio), il "dimezzamento dell'operatività" per Loiano e Bologna; una "sola automedica per un territorio sterminato" e sono "prefigurabili gravissime disequità di accesso alle cure in emergenza sul territorio".

Quel piano ha "perso contatto con la realtà" e lo Snami chiede che i medici siano invece "posti in grado poter soccorrere in tempi rapidi ed i cittadini di essere soccorsi: la tempodipendenza dell'intervento risulta essenziale per evitare di trasformare il medico soccorritore in medico necroscopo".

L'affondo è in un comunicato dello Snami che allega i documenti di riforma del 118 e dei Cau che saranno illustrati dall'Ausl ai sindaci giovedì prossimo. L'incipit del comunicato va dritto al punto: "Leggiamo con grande sconcerto della pianificazione che l'Azienda Usl di Bologna si appresta a proporre alla conferenza territoriale sociale sanitaria di Bologna il prossimo 3 agosto. E' un piano a dir poco imbarazzante, squilibrato tra la strutturazione dell'accesso all'urgenza minore e risposta alla vera emergenza in territorio".

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