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Cronaca

Covid, Donini: "40 decessi, dato preoccupante. Zona gialla non è per sempre"

L'assessore: "Vi descrivo una situazione molto grave, sia livello nazionale che regionale". La dottoressa Mussini: "Le nostre strutture sono in grave difficoltà, aiutateci"

"Non ci sono regioni a rischio basso, l'Emilia-Romagna è in zona gialla, ossia a rischio moderato, ma non possiamo pensare che sia per sempre, dipende dall'andamento epidemiologico". Lo ha detto l'assessore regionale alla salute Raffaele Donini che ha illustrato lo scenario dei contagi covid in Emilia-Romagna in diretta dal Policlinico di Modena insieme alla professoressa Cristina Mussini, direttrice della Struttura complessa di Malattie infettive dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. 

Donini pone l'accento sul numero elevato dei decessi registrati nelle ultime 24 ore, 40: "Dato significativo e preoccupante, l'età media è di 83 anni, c'è disparità tra l'età dei deceduti e quella di contagiati che oggi è 43,8 anni. Vi descrivo una situazione molto grave, sia livello nazionale che regionale, quindi indipendentemente dal colore che ci è stato affidato, bisogna abbassare la curva epidemica, più troviamo positivi, più aumentano, più salgono i ricoveri nelle terapie intensive e i decessi". 

Coronavirus Emilia-Romagna, il bollettino: contagi e decessi in leggero calo

"Dopo il liberi tutti estivo, il virus è circolato moltissimo nella popolazione giovane, ovviamente il problema diventa grave nelle persone età avanzata, ma non parliamo di ultraottantenni, anche per i nati negli anni 50 e 60, forse anche 70. L'apertura della scuola inoltre ha rafforzato i focolai familiari. Raccomandiamo agli studenti di indossare la mascherina, anche quando si è seduti al banco, ma, mentre a scuola hanno lavorato tantissimo per la sicurezza in classe, la situazione peggiora quando gli studenti escono, quindi mantenere distanza sociale dentro e fuori dalle scuole", ha detto Mussini. 

I numeri nelle residenze anziani e nelle scuole

Su 1428 case di riposo per anziani, in 101 vi è almeno un positivo. Attualmente i degenti positivi sono 804, con un tasso elevato di letalità, diffusione e ricoveri .

Per quanto riguarda la scuola, i casi nell'ultima settimana sono 1.000 in più, per un totale di 3.034 positivi, 341 tra personale e docenti e  2.610 studenti, oltre un terzo di medie e superiori. 

"Aiutateci, le strutture sono già in grave difficoltà"

"Qui si arriva con difficoltà respiratorie, ma i pazienti non sono compromessi come a marzo. Anche se per motivi economici e di umore della popolazione è giusto che non si parli di lockdown in questo momento, le nostre strutture sono in grave difficoltà. Aiutateci, manteniamo il distanziamento e stiamo in casa il più possibile - raccomanda Mussini - noi - i sanitari - siamo lo scoglio che argina il mare, ma è necessario collaborare, abbiamo visto il numero di morti, ci sono e spaventano". 

"Non esiste il rischio zero, c'è una preoccupazione che ha indotto il governo a inasprire i provvedimenti, la zona gialla - avverte l'assessore - non è per sempre, ma dipende dall'andamento epidemiologico". Non sarebbero particolarmente problematici i numeri dei ricoveri in terapia intensiva, 167 nella regione, ma invece lo sono quelli degli ospedalizzati, 1.673". 

Da oggi in Emilia-Romagna è disponibile un milione di tamponi rapidi: "Il tampone rapido cerca l'antigene, la molecola della della superficie del virus, ed p molto sensibile - come il tampone classico - quindi non si riesce a beccare gli asintomatici e i paucisintomatici". 

Donini ricorda che è stato siglato un accordo integrativo con i medici di medicina generale: "Metteremo a disposizione le nostre sedi e le case della salute, forniremo loro i saturimetri, così da metterli in condizione di effettuare i tamponi rapidi ai contatti stretti e permettere la presa in carico dei pazienti". 

Vaccino, lo studio Astra Zeneca a Oxford

Anche l’Emilia-Romagna parteciperà alla sperimentazione del vaccino Oxford-AstraZeneca contro il Coronavirus. Lo farà con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena: "E' è stato presentato oggi in Aifa - Agenzia Italiana del Farmaco - è stato necessario reperire 300 volontari in un mese - spiega Mussini - siamo Azienda Ospedaliero-Universitaria quindi abbiamo a disposizione anticorpi monoclonali, il nuovo immuno modulatore, insomma siamo in una prima linea di trattamento. Il mio mantra è che non ci deve essere disparità tra i pazienti ricoverati in periferia o nel centro universitario". 

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