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Cronaca

Scritte contro 41bis su bus Polpen: "Inaccettabile intimidazione"

Il pullman aveva accompagnato alcuni detenuti ad un evento a Bologna

Scritte su un pullman della Polizia Penitenziaria del carcere di Opera, che aveva accompagnato alcuni detenuti ad un evento teatrale a Bologna per mano "sicuramente di appartenenti all’area dell’antagonismo anarchico, con scritte a favore di Alfredo Cospito, contro il regime penitenziario del 41 bis e contro il direttore del carcere Silvio Di Gregorio".

Lo riferisce il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che esprime “solidarietà ai poliziotti di Opera ed al direttore Di Gregorio ed auspica che si faccia luce sull’inquietante episodio"

“Quel che è avvenuto ieri a Bologna merita di essere approfondito con estrema attenzione. Si tratta di una inaccettabile intimidazione che respingiamo con forza. Auspico che le indagini facciano piena luce su questo grave e inquietante episodio”, dichiara il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece, che stigmatizza come “dopo le gravi vicende di Santa Maria Capua Vetere e le corali proteste contro il regime detentivo del 41 bis sono state molte le prese di posizione inneggianti all’odio verso il Corpo di polizia penitenziaria ed i suoi singoli appartenenti da parte dell’area extraparlamentare ed antagonista in tutta Italia”. 

“La Polizia penitenziaria è e rimane un Corpo di Polizia dello Stato sano e fondamentale a garantire l’ordine democratico e la sicurezza dei cittadini”, conclude Capece. 

"Piena solidarietà agli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Opera, oggetto dell’ennesima aggressione anarchica, durante lo svolgimento del loro lavoro. - scrivono in una nota il senatore Marco Licei e il responsabile provinciale Forze dell’Ordine FDI - Non sarà certo imbrattando un pullman della polizia penitenziaria, o continuando a compiere azioni analoghe a questa, che i delinquenti che invocano la revoca del 41 Bis per Cospito riusciranno a intimidire le forze di polizia dello Stato. Agli agenti, che ogni giorno lavorano nelle carceri italiane, confermiamo anche oggi il nostro completo sostegno".

Tre anarchici andranno a processo per minacce al sindaco Matteo Lepore e imbrattamento. I fatti risalgono al 24 maggio 2022 dopo lo sgombero di un immobile privato in via Zago occupato dal gruppo antagonista Xm24 e dal collettivo Bancarotta. Secondo le indagini, coordinate dal pm Stefano Dambruoso, un attivista di 29 anni con il volto coperto assieme a un’altra donna (non identificata), sarebbe l’autore di alcune scritte – tra cui “Lepore nel cofano 180 in curva”, seguita dalla A cerchiata, simbolo anarchico – comparse in via Sigismondo e via Indipendenza, mentre gli altri due facevano da palo. Ora arriva la citazione in giudizio della Procura di Bologna per un ragazzo e una ragazza di 29 anni e un terzo di 24 anni, difesi dagli avvocati Mattia Maso, Daria Mosini ed Ettore Grenci. Il sindaco, assisto dall’avvocato Tommaso Guerini, si potrà costituire parte civile. L’udienza è stata fissata per il prossimo 26 maggio.

"Cospito continua a sostenere la lotta armata"

Lo scorso 19 dicembre era stata confermata la reclusione in regime di 41-bis per Alfredo Cospito, l’anarchico autore di un attentato nel 2006 ad una caserma dei Carabinieri di Fossano, in Piemonte, che non aveva causato né morti né feriti. Dallo scorso ottobre, Cospito è in sciopero della fame contro la misura di costrizione. Dopo i primi due livelli di giudizio, la Corte di Cassazione aveva confermato le condanne, decidendo però per il 41-bis dopo aver cambiato il capo d’accusa in “strage contro la personalità interna dello Stato”.

"Evidente pericolosità". Sta in questa espressione la ragione per cui i giudici della prima sezione penale della Cassazione il 24 febbraio scorso hanno rigettato il ricorso della difesa di Alfredo Cospito confermando il 41bis per l'anarchico in sciopero della fame dallo scorso ottobre. Oggi, 30 marzo, sono state depositate le motivazioni della sentenza.

I giudici sottolineano che Alfredo Cospito "non ha in alcun modo manifestato segni di dissociazione e anzi ha continuato con i suoi scritti fino a epoca recente a propugnare il metodo di lotta armata, sottolineando anche la nascita della Fai-Fri e valorizzando la dimensione internazionale raggiunta da parte della stessa".

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