Scatta lo sgombero all'ex vivaio occupato in via della Certosa | FOTO
Attivisti in presidio nel parchetto davanti allo spazio
E’ in corso lo sgombero della Vivaia Tfq, lo spazio occupato dello scorso 8 aprile in via della Certosa. Mentre le forze dell'ordine sono sul posto dalla prima mattinata odierna, alcuni attivisti tentano di approntare un presidio in solidarietà con gli occupanti radunandosi nel parchetto davanti allo stabile.
Lo sgombero della Vivaia
L’operazione delle forze dell’ordine è iniziata attorno alle ore 7.30 della mattinata, cogliendo del tutto impreparate le occupanti. Occupanti che, solamente ieri, lunedì 29 maggio, avevano diramato un comunicato stampa sulle trattative in corso con il Comune e con la proprietà dell’area per mantenere la Vivaia TFQ lì dove si trovava. Le trattative, che hanno visto anche la partecipazione in prima persona del sindaco Lepore e della vicesindaca Clancy, sembravano giunte ad una fase di stallo, ma non ad uno strappo. Insomma: lo sgombero è arrivato come un fulmine a ciel sereno.
Sorpresi anche i membri del Comitato di quartiere ‘Viva la Vivaia’, che insieme alle occupanti hanno preso parte al nutrito presidio al giardino Giacomo Bulgarelli: “Siamo un gruppo di abitanti e di cittadine che grazie all’occupazione dell’ex vivaio Gabrielli – scrive il comitato in una nota – hanno avuto l’opportunità di scoprire una radicale modifica del territorio in cui vivono. L’occupazione ci ha aperto gli occhi e continuiamo a volerli tenere aperti, perché siamo residenti e proprio per questo portatori di interesse. L’ex vivaio è un luogo a noi noto perché panorama familiare; un paesaggio al quale siamo legate perché zona verde dei nostri percorsi quotidiani. È chiaro che ogni zona verde rappresenta un sollievo non solo per ragioni ecologiche, ma anche esistenziali, perché genera ossigeno e serenità. Il progetto edilizio che insiste su questa area mette a rischio tutto questo. Vogliamo che l’area dell’ex Vivaio mantenga la propria vegetazione, non vogliamo sia sostituita da cemento e giardinetti senza vita. Vogliamo un luogo che abbia un impatto educativo e di cura condivisa”.
Per questo, il comitato si promette di “fare luce sulla destinazione futura dell’area”, chiedendo al Comune “chiarezza e trasparenza sull’operazione di perequazione edilizia stipulata con la società Edilbo e chiede, inoltre, la concessione alla Vivaia TFQ di un nuovo spazio tra quelli pubblici nella disponibilità del quartiere alle condizioni proposte dall’assemblea”.
Durante la mattinata non ci sono stati momenti di tensione, se non qualche scaramuccia con il consigliere comunale della Lega Matteo Di Benedetto. Il leghista è rimasto nei pressi dell’occupazione per diverse ore, filmando a più riprese lo sgombero in atto e le attività delle presidianti le quali, in risposta, lo hanno apostrofato con alcuni cori di scherno.
La Vivaia TFQ
L'ex vivaio, negli ultimi cinquanta giorni, era trasformato nella "Vivaia TFQ", ovvero uno spazio autorganizzato e autogestito esclusivamente da donne e persone queer transfemministe. "Questa scelta - avevano spiegato le attiviste nel momento dell'occupazione - nasce dal bisogno e desiderio di costruire uno spazio per noi a cui tutti potranno proporre attività o prenderne parte, tenendone presente i presupposti di base. Dare vita a uno spazio transfemminista queer non vuol dire essere persone già completamente liberate, ma rigettare i dettami del sistema eterocis e patriarcale partendo da noi e voler continuare a crescere in questa direzione”.
Sequenza di occupazioni
A ridosso dell'occupazione di via della Certosa i collettivi avevano inanellato una sequenza di occupazioni abusive: prima con un blitz nel condominio di via Raimondi (che ha anche ricevuto la visita della Giunta) e poi con la presa di uno spazio in via Agucchi. A seguito dell'occupazione dell'ex vivaio, era stata avviata una raccolta firme, lanciata dal comitato dei residenti del Porto-Saragozza, per fermare lo sgombero della Vivaia TFQ.
