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Economia

Lavoro, i bolognesi lo preferiscono ibrido: il 54% è insoddisfatto della retribuzione

Lo rivela una ricerca che evidenzia anche che solo il 17% sta cercando attivamente un lavoro e come i felsinei siano tra i meno propensi ad accettare una proposta all’estero

Il 54% dei bolognesi è insoddisfatto della propria retribuzione lavorativa. Lo rivela una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos sul mercato del lavoro che evidenzia anche come i felsinei siano tra i meno propensi ad accettare una proposta di lavoro all’estero: il 43% non prende in considerazione l’idea, mentre l’11% dichiara che probabilmente rifiuterebbe.   

Per i bolognesi la retribuzione è il primo criterio di scelta 

Il primo dato significativo che emerge dall’indagine è quello relativo alla diffusa insoddisfazione: più della metà (54%) ritiene il livello del proprio stipendio poco o per nulla soddisfacente mentre il 46% si dichiara abbastanza o molto appagato. A livello nazionale gli insoddisfatti si fermano al 44% mentre la maggior parte degli italiani (56%) si dichiara abbastanza o molto soddisfatto.

"Il livello di insoddisfazione dei bolognesi è probabilmente legato a un costo della vita più elevato rispetto ad altri territori" si legge sullo studio -  Infatti, se si prendono in considerazione soltanto i lavoratori delle città del Sud e Isole, dove il costo della vita è più contenuto, la quota di soddisfazione per la propria retribuzione sale al 62%. Se, invece, si prendono in considerazione i lavoratori del Nord e del Centro Italia i soddisfatti scendono al 53%, un dato più in linea con la percezione dei bolognesi".

Viene, infatti, indicato dal 43% degli intervistati, seguito dalla stabilità/solidità dell’azienda (32%), dall’allineamento del ruolo offerto con le proprie aspirazioni (31%), e dalla possibilità di conciliare il lavoro con le esigenze della vita privata (23%).

Per il 33% degli italiani spicca la vicinanza a casa come criterio di scelta nella valutazione di un’offerta di lavoro. Per i bolognesi questo fattore non è una priorità e viene indicato solo dal 16%, classificandosi dopo il coinvolgimento dell’azienda (22%) e la presenza di sistemi di incentivazione del merito/bonus (22%). Meno importanti per i bolognesi anche gli strumenti di welfare (12%) e l’offerta in termini di smart working/lavoro agile (16%).

Solo il 41% dei bolognesi sta valutando di cambiare lavoro

Il 41% dei bolognesi sta valutando di cambiare lavoro, ma solo il 17% sta cercando attivamente un lavoro mentre il 24% si sta guardando intorno e solamente il 29% è disposto ad accettare una proposta di lavoro all’estero (con il 10% che la valuterebbe “certamente” e il 19% che lo farebbe “probabilmente”).

I bolognesi e il lavoro

Se a Bologna la retribuzione è il primo criterio di scelta, la modalità di lavoro ibrida è la preferita sotto le due torri con il 59% delle preferenze, seguita dal 29% che sceglie il lavoro al 100% in presenza e il 12% che sceglie il lavoro completamente da remoto.

L’idea della settimana lavorativa corta (a parità di ore complessive e stipendio) è molto apprezzata: 1 bolognese su 2 si dichiara molto interessato.

A Bologna non è una sorpresa che si classifichi al primo posto la retribuzione non adeguata, selezionata dal 30% della popolazione come motivazione sufficiente per lasciare l’attuale posto di lavoro. Al secondo posto i bolognesi scelgono l’esigenza di conciliare lavoro e vita privata per sé stessi e famiglia (21%) e una offerta di lavoro migliorativa / molto allettante (21%).

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Lo scarso coinvolgimento dei dipendenti nelle dinamiche aziendali è una motivazione sentita dal 17% dei bolognesi; nessun’altra metropoli italiana registra un dato così elevato per questo criterio. Da sottolineare anche il 19% che sceglie un clima aziendale non soddisfacente/ cattivi rapporti con colleghi e responsabili, mentre il 23% non lascerebbe il posto di lavoro perché non ci sono le condizioni per farlo.

Tra i desideri legati all’occupazione, la modalità di lavoro preferita dai bolognesi è di gran lunga quella ibrida (ufficio + lavoro da remoto), indicata nel 59% dei casi, a fronte di un 29% che preferisce stare al 100% in presenza e un 12% che invece preferirebbe lavorare sempre da remoto.

Equilibrio lavoro-vita privata (work-life balance)

Se soltanto il 12% si dichiara “molto” soddisfatto per il suo work-life balance, più della metà dei bolognesi (54%) dice di essere abbastanza soddisfatto. Inoltre, l’11% accetterebbe di rinunciare subito ad una piccola percentuale della retribuzione per migliorare il proprio work-life balance: una quota che sale al 30% se si include anche chi sarebbe disposto certamente a farlo, ma in futuro.

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