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Emergenza casa Bologna, l'esperto: "Previsti oltre 1.500 sfratti". A rischio 500 famiglie

Occorre "il censimento di tutti gli alloggi disponibili e mettere sul mercato case a 300-350 euro al mese"

"A Bologna ci sarà un'involuzione sugli sfratti e sul disagio abitativo, si prospetta anche il superamento del tetto di 1.500 sfratti all'anno registrato nel 2014". E' la previsione di Gianluigi Chiaro, esperto di politiche abitative, ascoltato ieri dalla commissione Politiche sociali del Comune di Bologna, seduta chiesta dalla consigliera dem Federica Mazzoni per fare il punto sulle politiche abitative a fine del mandato. 

In crescita dunque i numeri del disagio abitativo, come dimostrerebbero le domande per il contributo per l'affitto che "sono passate da 2.000 a 9.000 nell'ultimo anno". Nel complesso, dunque, "sono 500 i nuclei in forte difficoltà a Bologna che rischiano la caduta sotto l'Erp - calcola Chiaro - quindi occorre fare attenzione ai più fragili. E il bando per l'affitto forse non basta più. L'Ers - Edilizia residenziale sociale - in costruzione è una risposta, ma non può essere una soluzione immediata alla crisi che arriverà".

Non possiamo permetterci di espellere dalla città i più poveri, come i lavapiatti della 'city of food'"

Secondo l'esperto, la priorità sono un'Agenzia sociale per la casa e il censimento di tutti gli alloggi disponibili nelle varie realtà, anche negli enti religiosi: occorre quindi mettere sul mercato case a 300-350 euro al mese di affitto: "Non possiamo permetterci di espellere dalla città i più poveri, come i lavapiatti della 'city of food'", avverte.

Anche "dalle associazioni arriva un grido di allarme", fa sapere Alessandro Albergamo, rappresentante dell'Antoniano e della Consulta contro l'esclusione sociale. A causa della crisi pandemica, afferma Albergamo, "ci siamo concentrati di più sull'assistenzialismo e non sulla capacitazione delle persone. Solo l'Antoniano, nei primi sei mesi del 2021, ha erogato contributi per 24.000 euro a una ventina di persone per pagare l'affitto, di cui un terzo in alloggi Acer".

Anche secondo il rappresentante della Consulta contro l'esclusione sociale, dunque, oltre all'Agenzia "occorre anche una maggiore collaborazione col terzo settore, per anticipare la crisi che potremmo vedere nei prossimi mesi".

Dal canto suo, l'assessore al Welfare di Palazzo D'Accursio, Giuliano Barigazzi, conferma che "ai servizi vediamo sempre più persone che prima neanche si sognavano di presentarsi agli sportelli sociali".

Nel 2020 sono stati 204 i nuclei familiari ospitati negli alloggi per la transizione abitativa, 74 quelli in pronta accoglienza. Inoltre nei servizi di prima soglia sono stati 46 i nuclei ospitati nella struttura di via del Pallone e 62 negli alberghi. E ancora, 40 famiglie hanno avuto accesso al fondo per l'autonomia e 114 hanno fatto richiesta all'agenzia per l'abitare. In questi anni, afferma Barigazzi, "abbiamo provato a mettere in campo un circuito virtuoso con Asp, Acer, sindacati degli inquilini, privati e privato sociale". Dunque, "per l'amministrazione che verrà uno degli obiettivi principali sarà l'esigenza di avere una regia cittadina, anche in un'ottica di osservazione continua dei bisogni in trasformazione. Abbiamo seminato molto, è uno dei lasciti principali di questa amministrazione. Ora bisogna costruire una regia per la governance, e diversificare sempre di più le proposte e le soluzioni", indica l'assessore. (dire) 

(Foto Manifestazione anti-sfratti di qualche anno fa)

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