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Politica

Borgonzoni, sulla Garisenda: "Inerzia del Comune, il sindaco non sapeva?"

Borsari replica duro: "Insinuazioni sull’operato di un dirigente comunale minandone pubblicamente l’onorabilità, inaccettabile"

"Delle due l’una. O il sindaco di Bologna sapeva e non ha fatto niente, cosa gravissima, che metterebbe in discussione il fatto che possa continuare a svolgere il suo lavoro, ovvero occuparsi della tutela dei cittadini, oppure il presidente del Comitato (che fa capo al Comune e che è anche direttore del Settore Edilizia Pubblica, la dottoressa Manuela Faustini Fustini) non gli ha riferito mai nulla, e allora però c’è da domandarsi perché continui ad essere lì". Lo ha detto la sottosegretaria di Stato al Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni rispondendo alla Camera all’interrogazione presentata dai deputati Davide Bergamini e Laura Cavandoli della Lega in merito alle iniziative sulle condizioni precarie della Torre Garisenda

Borgonzoni, come riferisce AdnKronos, nel corso del suo intervento  ha ricostruito gli interventi realizzati e ha raccontato come negli anni si è lavorato per la Torre: "Ricostruzioni errate posticipano la data in cui si è appreso quanto stesse avvenendo alla Torre. L’intervento del ministero della Cultura è stato predisposto prima di quando il sindaco sostiene di aver scoperto che il bene era ammalorato e che potevano esserci rischio crollo o, peggio ancora, un crollo".

Infine,ha aggiunto: "Ritengo che ci siano state delle inerzie da parte del Comune. Ci sono dei documenti che parlano di una preoccupazione per il rischio collasso della Torre, una preoccupazione non solo per il bene ma anche per la cittadinanza che non è stata ascoltata e portata all’attenzione del Comune, nonostante siano state fatte sollecitazioni al Comune di Bologna anche da parte delle opposizioni. La Procura ha aperto un fascicolo. Spero vengano svolte indagini accurate – ha concluso – perché non si può fingere che avrebbero potuto verificarsi eventi pericolosi per i cittadini".

La replica del Comune

Dal Comune la replica non si è fatta attendere. "Le dichiarazioni della sottosegretaria Borgonzoni di oggi in Parlamento vanno oltre la polemica politica - che pure non ci stanno facendo mancare - mentre siamo impegnati a mettere in sicurezza la Torre Garisenda." Così l'assessore Simone Borsari, che ha sottolineato come "oltre alla gara da tempo in corso tra le forze di opposizione a chi la spara più grossa, vengono sollevate insinuazioni sull’operato di un dirigente comunale minandone pubblicamente l’onorabilità e questo lo riteniamo inaccettabile".

"Come Borgonzoni sa o dovrebbe sapere - ha aggiunto l'assessore - tutti i documenti e gli atti mostrano che il Comune ha sempre prestato la massima attenzione, da anni, alla tutela della Garisenda e ha sempre agito di concerto con il Comitato tecnico scientifico, dando corso alle indicazioni sulle misure da adottare, sulle indagini ulteriori disposte o sull’installazione di nuovi sensori per acquisire ulteriori dati. Questo vale anche per la relazione finale del Comitato, che dà conto di tutto il percorso e conclude indicando come misure da adottare esattamente quelle che il Comune sta già adottando. Non si capisce quindi la ragione di questi attacchi che ormai rasentano il personale, ai quali diciamo basta.
A Bologna siamo abituati a rispondere sempre delle nostre scelte e degli atti compiuti, e abbiamo la massima fiducia nel lavoro della magistratura rispetto alle indagini in corso. È ora di finirla con gli squallidi attacchi in piazza ai dirigenti del Comune. La sottosegretaria Borgonzoni, piuttosto, si preoccupi di continuare a lavorare alla tutela della Garisenda insieme al Comune, che da sempre è impegnato a proteggere e valorizzare uno dei simboli della nostra città".

Il cantiere Garisenda

E' partito il cantiere è l'area è stata ulteriormente protetta. Ora una fitta tela - a prova della curiosità degli "umarell" - isola piazza di Porta Ravegnana . Sbirciando oltre le transenne si osserva l'avanzare di quelli che sono i lavori propedeutici per una cintura di protezione contenitiva (ECCO COME SARA')  dei detriti derivanti da un eventuale crollo. Il montaggio della cintura  verrà realizzato tramite la posa di moduli metallici, zavorrati, ancorati al terreno e collegati tra loro, insieme a reti metalliche paramassi studiate  con sistemi di pretensionamento e ancoraggio al suolo.

I primi elementi strutturali verranno consegnati in Hub Operativo già dalle prime settimane del mese di dicembre per il successivo trasferimento nel cantiere Garisenda, fino al completamento dei lati più critici della cintura di protezione contenitiva entro indicativamente gennaio-febbraio. Il Comune installerà inoltre alcune telecamere per mantenere il controllo generale dell’area.

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