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Garisenda, Borsari: "Andiamo avanti come sempre fatto", la Lega: "Se non sai salvarla dimettiti"

Continua lo scontro politico intorno alla Torre. La sottosegretaria Borgonzoni rincara la dose: "Il Comune dovrà rispondere di inerzia"

Come un sasso lanciato nello stagno, la consegna della relazione finale del Comitato tecnico scientifico al sindaco Matteo Lepore e il conseguente esposto inviato da Fratelli d'Italia alla Procura per chiarire le responsabilità del Comune sul "problema Garisenda" ha causato nuove ondate di polemiche e scontri tra il Partito Democratico e le opposizioni. Tra accuse, risposte e richieste di dimmissioni, al centro del ring ci sono finiti stavolta l'assessore ai Lavori pubblici Simone Borsari - che difende la "trasparenza" del lavoro passato e presente fatto dall'amministrazione - e il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni che invece promette che il Comune "risponderà della sua inerzia".

Lo scontro tutto politico

Davanti alla scelta dei meloniani di rivolgersi alla magistratura, Borsari tira dritto: "Andiamo avanti e lavoriamo con la stessa attenzione che abbiamo sempre avuto", ha detto l'assessore in mattinata alla Dire, a margine di una conferenza stampa, "le scelte che il sindaco ha assunto sono state scelte precauzionali di tutela sia della collettività sia del bene culturale in sè". La Sottosegretaria leghista Borgonzoni, invece, rivendica per sé il merito: "Solo grazie a nostre sollecitazioni oggi il Comune si muove - ha detto -. È gravissimo che fin dal 2019 si sappia che la torre è in pericolo e che per quasi cinque anni non si sia fatto niente per mettere in sicurezza torre e persone. Di questa inerzia il Comune dovrà rispondere", ha continuato Borgonzoni, ricordando che il governo ha dato la disponibilità di cinque milioni di euro per la messa in sicurezza della Garisenda.

Borsari: "Borgonzoni millanta credito"

Accuse a cui, nel pomeriggio, è sempre stato l'assessore Borsari a replicare: "La sottosegretaria sta millantando credito", ha dichiarato, sostenendo che il Comune, "come si evince anche dalla relazione tecnica", ha sempre tenuto sotto controllo la Garisenda. "Mi pare - ha concluso Borsari" - che che qualcuno operi quotidianamente per boicottare e fare campagna elettorale, mentre sarebbe meglio mettersi a lavorare insieme all'amministrazione.

La Lega alza gli scudi: "Si dimetta"

Levata di scudi da parte dei rappresentanti bolognesi della Lega, contrariati dal fatto che Borsari "invece che ringraziare, punta il dito". A respingere le critiche dell'assessore dem sono il segretario cittadino della Lega Cristiano Di Martino e il capogruppo in comune Matteo Di Benedetto: "Se non è capace si faccia da parte invece che distogliere l'attenzione attaccando chi nel governo si è impegnato coi fatti". A rincarare la dose è intervenuto anche il consigliere regionale della Lega Daniele Marchetti, che ritiene "evidente che da parte dell'amministrazione c'è stata una manifesta sottovalutazione del problema. La mancata presentazione di progetti ad hoc, - conclude il consigliere leghista - sono la chiara dimostrazione che per troppi anni non si è presa in considerazione questa problematica".

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