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Ecco quanto ci costerà salvare la Garisenda (che presto sarà protetta da un maxi cilindro) | VIDEO

Il sindaco Lepore ha fatto un primo bilancio del budget per i lavori di somma urgenza. Ipotesi Strada Maggiore e zona universitaria pedonali: "L'occasione c'è ma valuteremo"

4 milioni e 700mila euro. È il bilancio delle spese necessarie per mettere in sicurezza la torre Garisenda. Provvisorio, perché gli interventi sul monumento ammalorato potrebbero aumentare e diventare più pesanti per le casse del Comune. Cioè che è certo è l'imminente l'inizio dei cantieri di somma urgenza affidati alla Fagioli di Reggio Emilia, che già nei prossimi giorni costruirà un enorme cilindro di metallo per sostenere la torre e per il quale verranno stanziati i primi 3 milioni e 400 mila euro. "Ma rimettere in sesto la Garisenda non costerà poco - ha avverito il sindaco Matteo Lepore, intervenuto sulla questione a margine del consiglio comunale -. Sono numeri che dovremo aggiornare con il tempo".

La raccolta fondi collettiva

Una delle incognite maggiori, infatti, è quanto costerà tutto ciò che starà intorno al cantiere: il piano di mobilità definitivo (che arriverà entro dicembre), gli interventi a sostegno dei negozianti penalizzati dal blocco del traffico e i successivi lavori di ristrutturazione della Garisenda: "Cambiare il sistema urbanistico del centro storico ha un costo che ancora non conosciamo - continua Lepore -. Nei prossimi anni approveremo dei bilanci con alcune ipotesi, che mano a mano rivedremo". Per questo, a breve partirà la campagna fondi a sostegno delle operazioni: "È la raccolta fondi più importante che la città abbia mai visto, per questo mi aspetto tanta partecipazione da parte della cittadinanza che, come noi, vuole salvare il monumento simbolo di Bologna".

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Strada Maggiore e zona universitaria pedonalizzate?

Ma le ipotesi non si limitano al piano economico: sul tavolo dell'amministrazione comunale c'è anche l'allargamento della pedonalizzazione, attualmente limitata tra via Rizzoli, via San Vitale e via Zamboni. L'idea per ora solamente accarezzata è che il blocco del traffico potrebbe inglobare anche il resto della zona universitaria, fino a Strada Maggiore. "Se per rendere Bologna più vivibile bisognerà pedonalizzare un po' di più lo faremo - dice Lepore -. Si parla molto della zona universitaria: il problema della Garisenda è un'ottima opportunità per rilanciarla con nuovi investimenti e flussi". Ma il sindaco mette le mani avanti: "Non voglio pedonalizzare a tutti i costi né rendere un inferno la vita di chi ha bisogno di spostarsi con automobile o mezzi nel centro storico".

Relazione finale in arrivo

Ventire giorni dopo l'allarme che aveva costretto il Comune a correre ai ripari, nello stesso lunedì dell'inizio del censimento dei residenti nella zona previsto dal piano per la sicurezza, la prima fase dell'"evento Garisenda" si è così conclusa. Tra mercoledì e giovedì il comitato tecnico scientifico dovrebbe sottoscrivere la tanto attesa relazione finale sui problemi della torre, le loro cause e i possibili rimedi. "Il testo lo abbiamo già visionato, attendiamo la firma degli esperti in comune accordo", specifica il primo cittadino. Poi seguirà la nomina dei membri del Comitato per il restauro, con i rispettivi budget e doveri.

"La Garisenda? La soluzione passa per la pedonalizzazione"

L'atteso incontro al Ministero

Prima, però, ci sarà l'incontro a Roma con il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano previsto per domani, martedì 14 novembre, insieme al sottosegretario Lucia Borgonzoni e il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami (Vittorio Sgarbi sarebbe stato sollevato dalla questione). Si parlerà dei fondi del PNRR per finanziare parte degli interventi di ristrutturazione, con il governo che aveva anticipato la possibilità di concedere 5 milioni di euro. E del dossier per rendere la Garisenda parte del Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, che per Lepore rimane "un'opportunità preziosa per la città, ma che non è pensata per sostituire la manutenzione della torre". 

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