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Incidenti stradali

Odissea in A14, due incidenti in poche ore: "10 minuti per liberare un km di coda con costi notevoli"

Autostrada bloccata dal primo pomeriggio fino a sera. L'Osservatorio regionale: "Mai sottovalutare l'ormone dello stress, anche il covid ha influito sul livello di sopportazione di quanto accade sulla strada"

Autostrada A14 praticamente bloccata dal primo pomeriggio fino a sera per due gravi incidenti, con quattro feriti, uno dei quali in gravi condizioni. Il primo poco le 14, tra mezzi pesanti e un'auto, il secondo alle 18.30 tra quattro auto. 

"Ci stiamo avvicinando al ponte del 2 giugno e alla bella stagione con previsioni di traffico intenso. Bisogna essere pronti anche perché, a livello psicologico, dicono gli esperti, il covid ha influito sul livello di sopportazione di quanto accade sulla strada". Così Mauro Sorbi, presidente dell'Osservatorio regionale per la sicurezza e l'educazione stradale dopo i due gravi sinistri di ieri. 

Mezzi pesanti, sempre più incidenti

In autostrada, soprattutto, rimangono coinvolti sempre più mezzi pesanti. I dati dell'Osservatorio rivelano che il 45% dei sinistri sul nodo bolognese, tra tangenziale e autostrade, sono praticamente tamponamenti. 

Lo smaltimento delle code richiede tempo un tempo medio calcolato di circa 10 minuti a chilometro, quindi la riapertura la traffico di un tratto di 10 chilometri potrebbe impiegare circa 100 minuti. Sempre che il carico trasportato non sia pericoloso, in tal caso i tempi si allungano: "Anche se non vi sono vittime o feriti, questi episodi hanno anche un costo notevole", sottolinea Sorbi. 

Dai dati statistici si deduce che "ad esempio una file di 5 km sui tratti autostradali di competenza territoriale di Bologna e Modena imbottiglia almeno 320 camion e circa 1.800 vetture". "La prima regola è quella di non mettersi mai con un'auto o con una moto in mezzo a due mezzi pesanti".

Il divieto di sorpasso ai mezzi pesanti superiori a 3,5 tonnellate "eviterebbe tanti problematiche, non perché debbano essere colpiti, ma nel resto d'Europa circolano su una sola corsia ed è vietato il sorpasso" quindi l'Osservatorio ha chiesto alle commissioni trasporti di ufficializzare questa regola. 

"L'ormone dello stress"

Altro fattore importante è il cosiddetto "ormone dello stress. Sarebbe opportuno cercare di prevenire delle situazioni che creano stress, quindi ad esempio la gestione del tempo, non partire di un minuto. Ormai tutti abbiamo il navigatore, quindi possiamo scegliere percorsi alternativi, meno trafficati, così da evitare situazioni critiche". 

Secondo Sorbi e l'Osservatorio "è fondamentale saper riconoscere le situazioni che creano disagio che porterebbero quindi ad avere dei comportamenti ancor più duri nei confronti degli altri, fino alla rabbia. Mai pensare che saranno gli altri mezzi a fermarsi e a vederci - raccomanda - è necessario usare prudenza assoluta anche in merito alla distanza tra un mezzo e l'altro, quindi ancora rispetto della distanza di sicurezza. E inoltre, mettiamoci al volante sapendo di poter incappare in situazioni stressanti".

Alcuni studi hanno dimostrato che "lo stress influisce sul nostro umore, siamo quasi sempre in coda, se non ci prepariamo può portare a danni fisici e psicologici. Dopo 10-15 minuti di traffico e code, i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress appunto, aumentano in modo esponenziale, in particolare nel genere maschile quindi assistiamo alle modificazioni dei nostri parametri fisiologi anche se non ce ne accorgiamo, già dopo mezz'ora - continua Sorbi - ci dicono i sanitari - sale la pressione sanguigna e la frequenza respiratoria, così come il battito cardiaco, il corpo si prepara per quella che viene definita come reazione di “fight or flight”. in sostanza si mette in allarme in modo inconscio, quindi il risultato è uno stato di irrequietezza". 

Una volta ripartiti no al "pit-stop tipo Formula 1 poiché dobbiamo riuscire a rientrare nelle condizioni di traffico e psicologiche della partenza".

"Necessari più controlli contro il senso di impunità"

Spesso le cronache riportano le modifiche alla strumentazione dei cronotachigrafi nei mezzi pesanti: "I controlli devono essere al nostro parere molto più frequenti sappiamo che la Stradale, le Polizie locali e i Carabinieri fanno tanto, ma un organico superiore porterebbe a controlli superiori, anche perché - osserva Sorbi - mancando i controlli, questo ci dicono gli psicologi del traffico, si assiste a una certa impunità mentale, non solo sulle autostrade".

Sei vittime in un mese

L'ultima tragedia sulle nostre strade è quella del 30 maggio: un 45enne è morto in via Modena a San Giovanni in Persiceto. La vittima, in sella alla sua moto, per motivi da accertare si è scontrata con un furgone. 

Il 28 maggio è morto un altro motociclista, Marco Monteventi, 49enne bolognese, dopo lo scontro con un'auto, sulla Fondovalle del Panaro, nel modenese.

Il 24 maggio a Granarolo, alle 7 del mattino un automobilista avrebbe perso i controllo del mezzo andando a sbattere contro i pali dell'illuminazione per poi finire fuori strada. L'incidente ha fatto una vittima, Salie Gjonzenalaj75 anni, che potrebbe essere stata investita. Il corpo, sbalzato oltre le siepi che costeggiano la strada, è stato trovato dopo ore.

L'11 maggio scorso, aveva perso la vita una giovane Carabiniera in servizio a San Giovanni in Persiceto, Emily Vegliante. Nel territorio di Cento (Fe), due vetture si sono scontrate frontalmente. La vittima viaggiava su una Fiat Punto con un collega che era stato trasportato in elisoccorso all'ospedale Maggiore. 

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