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Cronaca

Minori in carcere per violenza sessuale, Rizzo Nervo: "Da mesi denunciamo, non esistono i ragazzi di Villa Aldini"

Per l'aggressione ai danni di una 32enne in via Belle Arti, sono stati arrestati due 15enni ospitati nella struttura per minori non accompagnati: "Assenza di strutture governative di prima accoglienza"

Accusati della tentata violenza sessuale in via Belle Arti due 15enni stranieri ospitati a Villa Aldini arrivati in Italia tra luglio ed agosto. "Lo ricordo ancora è una struttura di seconda accoglienza che tuttavia svolge funzioni di prima accoglienza, come queste tempistiche dimostrano, in assenza di strutture governative di prima accoglienza". Lo ha dichiarato l'assessore al welfare, Luca Rizzo Nervo esprimendo anche a nome della Giunta "vicinanza e solidarietà alla donna vittima di questa ignobile aggressione, un grazie ai cittadini il cui intervento ha evitato che si consumasse una violenza ancora peggiore e la richiesta, che il sindaco ha già espresso, di massimo rigore nel sanzionare le condotte criminali di violenza contro le donne"

Come spiega l'assessore a Villa Aldini "c'è un grande turnover, la gran parte dei minori presenti è arrivata nel mese di settembre: non esistono 'i ragazzi di Villa Aldini'- sottolinea- e non esiste una presenza continuativa per mesi, come in alcuni casi è stato evocato, ma questi minori cambiano continuamente per portarli quanto prima in strutture di seconda accoglienza - quindi - è difficile ricondurre alle attività educative di queste comunità di prima accoglienza situazioni che hanno tutt'altra origine".

Rizzo Nervo coglie l'occasione per ribadire che da mesi viene denunciata "una situazione di grandissima fatica del Comune nel sobbarcarsi un carico straordinario di minori stranieri non accompagnati assumendosi una responsabilità e una funzione che spetterebbero allo Stato".

"Siamo stanchi di denunciare lo scaricabarile e di vedere che addirittura, più o meno esplicitamente, si segnala con matita blu l'eventuale mancanza del sistema di accoglienza e del sistema educativo". Gli educatori e gli operatori sociali "fanno uno straordinario lavoro e sono i primi, talvolta- segnala l'assessore- a vivere le conseguenze di condotte violente da parte di alcuni di questi minori, anche all'interno delle comunità. Siamo noi che per primi pretendiamo sicurezza, nelle strutture e nella città. Per farlo serve personale di sicurezza, non certo mettere in discussione la qualità del lavoro educativo e sociale di chi opera in quelle strutture".

Nei giorni scorsi lo stesso Rizzo Nervo aveva spiegato che attualmente "sono 350 i minori a carico del Comune, ospitati in 33 diverse strutture. Ulteriori 140 minori, sempre a carico del Comune, sono invece ospitati in strutture Sai al di fuori dell’Emilia-Romagna, data l’assenza di qualunque possibilità nel contesto cittadino e regionale". Infine, altri trenta minori in una struttura ricettiva a Bazzano, in questo caso sotto la responsabilità della Prefettura: “Il ministero dell'Interno invia ulteriori dieci minori e ci dice, attraverso la Prefettura, che ce ne dobbiamo occupare noi, perché non ha alcuna soluzione per loro". Lo riferisce la Dire. 

"Chiudere definitivamente i Cpr"

Sempre in tema di migranti, nel corso della seduta di ieri, il Consiglio comunale di Bologna ha approvato un ordine del giorno in cui si invita la giunta Lepore a "farsi portavoce in ogni livello istituzionale della richiesta di chiudere definitivamente i Cpr esistenti a livello nazionale e di ribadire la volontà di investire nei modelli di accoglienza diffusa". Lo riferisce la Dire. 

L'ordine del giorno, presentato dal consigliere Detjon Begaj (Coalizione civica) come collegato all'ordine del giorno sullo stesso tema presentato a inizio seduta dal leghista Matteo Di Benedetto (non approvato)- è stato firmato dai dem Michele Campaniello, Mery De Martino, Maurizio Gaigher, Loretta Bittini, Cristina Ceretti, Roberta Toschi, Franco Cima, Roberto Iovine, Giorgia De Giacomi, Claudio Mazzanti, Rita Monticelli, Giulia Bernagozzi, Vincenzo Naldi, Antonella Di Pietro, Marco Piazza, da Giacomo Tarsitano e Siid Negash (lista Lepore e approvato con 20 voti favorevoli (Pd, Coalizione civica, lista Lepore) e sette contrari (Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia).

L'odg approvato cita la contrarietà ai Cpr "di numerosi presidenti di Regione di ogni colore politico" e sottolinea che è "stata ampiamente dimostrata la scarsa efficacia dei Cpr in termini di numeri di rimpatri, oltre alle sistematiche violazioni dei diritti umani denunciate e provate da inchieste giudiziarie e dalle organizzazioni umanitarie". Ribadita dunque la "ferma contrarietà all'ipotesi che il territorio di Bologna possa ospitare un Cpr", il documento invita appunto sindaco e giunta a "farsi portavoce in ogni livello istituzionale della richiesta di chiudere definitivamente i Cpr esistenti a livello nazionale e di ribadire la volontà di investire nei modelli di accoglienza diffusa". 

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