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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico

Molestie sessuali in centro: fiato sul collo, il maniaco ha già lasciato la città?

Gli inquirenti concentrano le attenzioni su un paio di nomi, uno forse su tutti, uno straniero, che potrebbe anche aver cercato rifugio fuori Bologna, dopo l'apertura della serrata 'caccia' all'uomo

Gli inquirenti concentrano le attenzioni su un paio di nomi, uno forse su tutti, uno straniero, che potrebbe anche aver cercato rifugio fuori Bologna, dopo l'apertura della serrata 'caccia' all'uomo. Potrebbe aver sentito il 'fiato sul collo', vedendo gli identikit che riprendevano il suo volto diffusi ovunque, attraverso giornali, tv, web, taxi. Così quello che ormai è ritenuto un 'molestatore seriale', con  sempre con più probabilità, potrebbe già essere lontano dalla città.

La Polizia, che sta lavorando incessantemente in questi giorni, mantiene riserbo circa informazioni, delicate, per non compromettere la riuscita dell'indagine. Ma dalle parole di Procura e Questura c'è fiducia, 'non vediamo l'ora di prenderlo e chiudere questo fattaccio', dicono i poliziotti e ormai l'arresto pare nell'aria.

Un paio i nomi su cui si erano concentrate le attenzioni degli investigatori. Nelle ultimissime ore il cerchio parrebbe essersi stretto ulteriormente. Forse uno il sospettato in testa, un cittadino straniero, maggiormente compatibile con gli uno dei tre identikit forniti dalle donne aggredite. Ma non c'è conferma. Tante ancora le verifiche da fare, i tasselli da riordinare.

Nel frattempo infatti continuano ad arrivare numerose segnalazioni alla Polizia, scatenate dopo la diffusione dei tre identikit.   Chiamate da parte di cittadini che raccontano di aver visto il ricercato, "poi alla richiesta di dettagli ti riferiscono pari pari quanto scritto nell'identikit. Altre informazioni non te le sanno dare. E' chiaro che ci si fa influenzare. C'è una sorta di psicosi", hanno raccontato dal Commissariato Due Torri, che si occupa di vigilare sul centro storico, ovvero quello che sarebbe il 'raggio d'azione' del maniaco, che ha colpito tra Porta San Felice e la zona universitaria.

Quindi il lavoro per le forze dell'ordine è duplice: 'gli uomini sono in giro sul territorio, attivati al massimo come accade in circostanze di questo genere', raccontano dalla Questura, poi c'è il lavoro di 'verifica delle segnalazioni che arrivano, va sempre fatta e spesso non ha portato a nulla di saliente'.
Infine la Procura ha esplicitato la volontà di bloccare il diffondersi di 'notizie incontrollate', mantenedo massima discrezione sul caso, e riservandosi di rendere essa stessa noti le novita' circa l'eventuale arresto dell'uomo,

Molestatore: i tre identikit diffusi dalla Questura

Facendo il punto, ad oggi sono cinque gli episodi di molestia sessuale, che potrebbero essere stati eseguiti dallo stesso autore. L'ultimo denunciato ieri dopo la divulgazione delle immagini del presunto autore dei fatti, i primi tre lo scorso fine settimana, e il quarto a seguito dell'appello attraverso il quale la Procura invitava le eventuali vittime a farsi avanti. Nessuna nuova segnalazione da altre vittime del molestatore, la cui "serialità" dell'operato ormai è ipotesi sempre più accreditata.

Ad oggi sono tre, invece, gli identikit forniti, cui corrisponderebbero i due nomi sospetti su cui gli investigatori si stanno concentrando. Il primo - stilato sulle base delle testimonianze raccolte dalla barista aggredita l'11 gennaio in via San felice 98 - mostra un uomo di corporatura esile, sui 25 anni, altezza circa 180 cm, carnagione chiara, capelli biondi , corti ai lati e con acconciatura al lato con gel. Fronte alta, sopracciglia chiare, occhi azzurri. Aspetto curato, accento inglese. Indossa un trench 3/4 di panno scuro, scarpe eleganti, sciarpa leggera.

Il 2° identikit - sulle base delle testimonianze raccolte dalle donne molestate tra via San Felice e Via Calari - vede un uomo di età sui 25-28, altezza 175 cm circa, magro con gambe sottili, viso magro, carnagione chiara, i capelli erano coperti da un cappuccio. Sopracciglia curate biondo cenere, occhi stretti e chiari, labbra sottili, aspetto curato. In questo caso non è stato sentito parlare. Indossa un trench 3/4 nero e indumento con cappuccio, pantaloni aderenti e foulard/sciarpa leggera.

L'ultimo identikit - sulle base della testimonianze raccolte dalla giovane assalita in via Mascarella 5 - contempla un uomo sui 27-35 anni, snello, guance magre, carnagione chiara, capelli molto corti bindo 'nordico, occhi azzurri, naso stretto a punta, aspetto curato, accento non italiano. Indossa trench 3/4 di panno nero, pantaloni nero dentro stivaletti-anfibi tipo 'blundstone'.

CACCIA GROSSA, TRA PROPOSTE E AZIONI. Intanto la Lega Nord organizza la 'caccia grossa': al via "battute" di volantinaggio al fine di divulgare l'immagine del maniaco tra i cittadini.  L'iniziativa è stata annunciata dal consigliere comunale Manes Bernardini (già promotore della diffusione a mezzo bus): "Sabato 18 gennaio - ha detto - la Lega diffondera' l'identikit del maniaco che sta mettendo nel terrore la citta' al banchetto di Via Indipendenza nel centro di Bologna (ore 15-18)"
Dal Carroccio arriva la proposta affinchè il Comune si attivi ed organizzi corsi di autodifesa per donne, "magari con il patrocinio anche della regione e della questura. Si possono coinvolgere palestre, gruppi sportivi....e creare "gratuitamente" dei corsi che, in una decina di sedute, spieghino come comportarsi e gestire momenti di tentate aggressioni." Così 'suona la sveglia" al sindaco Bernardini: "Merola...svegliati e comincia a fare qualcosa!"

E' stato anche presentato un'ordine del giorno in Comune - dalla consigliere Lucia Borgonzoni, che ipotizza un'App comunale gratuita che "accompagni" le donne negli spostamenti che le spaventano di più. "Dopo le ultime aggressioni avvenute in città e l'insicurezza crescente, non possiamo esimerci dal cercare ogni tipo di soluzione per arginare tale fenomeno", ha raccontato la leghista, illustrando il suo progetto: "Concreto e a basso costo, una App che si possa scaricare gratuitamente lasciando i propri dati personali, collegata alla centrale operativa della PM, che tramite un semplice touch, invii le coordinate gps e il numero di telefono con nome e cognome della persona che sta chiedendo aiuto'.

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