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Lunedì, 29 Aprile 2024

Noemi di Leonardo

Giornalista BolognaToday

Buon Natale e felice 2024, gli auguri (semi-seri) alla nostra Bulagna

Davanti a un biglietto di auguri si va sempre un po' in crisi, ma a per una città è diverso, si può spaziare, c'è un mondo di speranze e di argomenti

Davanti a un biglietto di auguri si va sempre un po' in crisi e si finisce spesso per optare per un anno "sereno Natale e felice anno nuovo", e, ultimamente anche con un "buona vita". Ma per una città è diverso, si può spaziare, c'è un mondo di speranze e argomenti. Quindi cosa augurare alla nostra bella Bulagna per il 2024?

Da dove partire è abbastanza semplice: dalla povera Garisenda che starà sotto i ferri per anni. Ha sempre vissuto all'ombra della sorella più aitante, ma ultimamente si è vendicata. Non si vedeva tanta gente con il naso all'insù e la bocca aperta da un po', non ha goduto di tanta attenzione forse neanche quando Dante, essendo già pendente, la paragonò nel XXXI dell'Inferno al gigante Anteo che si inchinava ("Qual pare a riguardar la Garisenda sotto ‘l chinato, quando un nuvol vada - sovr’essa sì che ella incontro penda - tal parve Anteo a me che stava a bada di vederlo chinare, e fu tal ora ch’io avrei voluto ir per altra strada). Stai bene torre mozza, fai buone feste, porta pazienza, e buona guarigione. P.S. Chi può doni, non faccia il plumone che ci sbrighiamo prima.

E pure a chi nella zona ci vive, "stanti così le cose" come direbbe Andrea Mingardi, anche noi dobbiamo portare pazienza e auguriamo a noi stessi medesimi di poter tornare ad avere un bus. 

"Non correre pensa a me"

Brìsa fare troppi brindisi, e, nel caso, non mettiamoci alla giuda la notte di Capodanno che poi viene la piomba. Vale sempre, ma quest'anno, di ritorno dal veglione, bisogna dare un occhio in più al contachilometri, tutti, anche i sobri e gli astemi. Eh si, perché a mezzanotte e un secondo del 1° gennaio 2024 non si deve superare il limite dei 30 km/orari, su diverse strade. Meglio prenderci la mano, o meglio il piede. 

In pochi ricordano la calamita che si appiccicava sul cruscotto delle auto (una volta  era di metallo): "Non correre, pensa a me", oggi si direbbe "Keep calm and drive safe"? Ecco una cosa del genere. Non facciamo i fenomeni, non andiamo a busso, stiamo attenti e, visto che ci sarà 'sta Città30, almeno cerchiamo di non prendere troppe multe, dice il sindaco che potrebbero scattare tra qualche settimana. L'augurio a noi è di abituarci senza farci venire troppi crampi ai piedi a forza di accelera e frena e che sia davvero utile a salvare vite.

E non spariamo neanche i botti che poi le bestiole vanno giù di testa. 

Non solo cibo, ops... food

Auguri sinceri al nostro centro storico, bello e talvolta impossibile, perché il cibo, ops ... il food, smetta di oscurare le sue meraviglie, perché i locali che ci sono rimangano tali - e sono abbastanza - non diventino tutti mini discoteche farlocche con i led sotto i liquori, banchi e scaffali laccati di bianco, tipo camera iperbarica, o, peggio, fasulle trattorie "alla vecchia" che poi ritrovi sul Gambero Rosso. Perché diventi "melting pot", ovunque, dove un ristorante stellato possa stare di fianco a quello buon mercato senza far storcere il naso, perchè non vi siano "vie bene" e vie della movida. "Però che Bohéme confortevole giocata fra casa e osterie, quando a ogni bicchiere rimbalzano le filosofie", cantava Francesco Guccini. Ma mi sa che qui è chiedere troppo. 

Bologna FC è di un'altra

Il Bologna FC quest'anno sta facendo proprio una gran figura in campionato eh, è di un'altra... Ci ha fatto una super rimonta - clamoroso a San Siro! - e ci va ai quarti di finale di Coppa Italia. Mò soppa quel susanello di Zirkzee. Auguri grandi e segnate sempre anche se quando giocate lì in zona Stadio è un po' un casino e noi in macchina sbarelliamo.

Gli auguri seri

Tanti auguri a tutti quei lavoratori e tutte quelle lavoratrici in bilico, de La Perla e della Marelli di Crevalcore, ai colleghi dell’agenzia Dire, per citarne alcune. Il sogno sarebbe un ravvedimento, ma basterebbero forse più imprenditori e meno fondi.

Un augurio forte va a chi è stato colpito dall'alluvione, a chi ha la casa franata, a chi ha perso il raccolto, a chi per andare a lavoro deve fare giri immensi, come gli amori di Antonello Venditti, agli assessori e ai sindaci travolti dall'emergenza. 

Tanti auguri anche a chi cerca casa a Bologna, a chi non chiede la fideiussione bancaria per affittarla, a chi decide di non farne un B&B e a chi farà in modo che le tante abitazioni sfitte siano rese disponibiili, quindi anche all'assessora alla casa che deve metterci mano e che non gliela dia su.  

E un augurio a noi donne, ai familiari coraggiosi di quelle che non ci sono più, a quelle che hanno paura, a chi deve suturare le loro ferite. E anche a chi si prende cura degli uomini che hanno preso coscienza. 

Auguri a chi cura i più fragili, a chi passa un po' di tempo con loro, l'augurio è che ci insegnino come fare.

E auguri anche ai nostri amministratori, che a volte per mestiere prendiamo in mezzo

Bela Bulagna bån Nadèl e bån Ân. 

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