"Al lavoro solo chi ha fatto i test": scontro sindacati-azienda alla Demm
Per i rappresentanti dei lavoratori si tratta di comportamenti discriminatori, mentre l'azienda replica di aver agito in buona fede
Lavoratori in cassa integrazione, ma senza rotazione. Di fatto, denunciano Fiom-Cgil e Fim-Cisl di Bologna, lavora solo chi "nei giorni scorsi ha effettuato un test sieriologico".
Accade alla Demm di Porretta, dove nei scorsi giorni i sindacati si sono accorti, attraverso la comunicazione delle liste dei lavoratori messi in cig per Covid-19, che Demm non fa alcuna rotazione tra i dipendenti, ma fa lavorare soltanto quelli che hanno fatto il test.
La notizia è riportata dalla agenzia Dire. "Sui test sierologici la Regione ha espresso una posizione contraria in quanto manca ancora sia la certificazione che un apposito protocollo approvato. Ciò è ancor più grave se si pensa che qualche settimana fa, su iniziativa unilaterale da parte dall'azienda, ci veniva comunicata la volontà di procedere con i test sierologici su base volontaria", protestano Fiom e Fim.
"Noi abbiamo fin da subito espresso le nostre perplessità e la nostra contrarietà, comunicando di fatto che non si poteva in alcun modo ledere il diritto al lavoro, e che tale scelta era per noi discriminatoria", proseguono i metalmeccanici. "Purtroppo siamo stati facili profeti, soprattutto per l'atteggiamento autoritario del direttore di stabilimento, che non si smentisce mai, soprattutto quando si tratta di discutere e condividere le decisioni con i sindacati", puntano il dito le due sigle, secondo le quali l'azienda tiene "un atteggiamento gravissimo, perché lede il diritto al lavoro e mette di fatto in atto un comportamento discriminatorio inaccettabile".
Per questo, Fim e Fiom valuteranno con gli avvocati "tutte le necessarie misure di tutela al lavoro per tutti i dipendenti Demm", avendo riscontrato nel comportamento dell'azienda anche una palese violazione alla privacy e quindi, di conseguenza, denunceremo tale comportamento agli organi competenti".
Attraverso le colonne di Repubblica Bologna l'azienda però si difende, sostenendo di avere agito in buona fede. I test erano iniziati, ma poi le Regione ha dato lo stop: la direzione ha così deciso di prorogare la rotazione per "dare priorità alla tutela della salute". Al momento però i test sono ora sospesi "nonostante il parere favorevole del 100 per cento dei lavoratori e nononstante si ritenganotali strumenti una delle armi più valide per la sicurezza".