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Cronaca Zona Universitaria

Coronavirus, esami e lezioni a distanza. L'Alma Mater ai docenti: "Non infrangere regolamento"

Il prorettore alla didattica, Enrico Sangiorgi, scrive ai docenti dell'Alma Mater rimarcando i problemi e segnalati dal Garante degli studenti nella sua relazione

Esami a numero 'chiuso', divieto di rifiutare il voto, salto d'appello in caso di bocciatura, rifiuto di far vedere il compito allo studente dopo la prova. Sono queste le principali lamentele sollevate, come ogni anno, dagli universitari dell'Alma Mater di Bologna e raccolti dal Garante degli studenti, che ha presentato la sua relazione annuale nella seduta del Senato accademico di martedì scorso, 21 aprile.

Ma questa volta sono gli stessi vertici dell'Ateneo felsineo in prima persona a richiamare i professori che adottano comportamenti poco 'ortodossi'. È il prorettore alla didattica, Enrico Sangiorgi, a scrivere ai docenti dell'Alma Mater rimarcando i problemi e le "aree di miglioramento, segnalate dal Garante, che mi preme portare alla vostra attenzione". Anche perché, il più delle volte, si tratta di violazioni del Regolamento d'Ateneo.

A partire dalla "tempestività nella verbalizzazione degli esami", che deve avvenire "al massimo entro i cinque giorni successivi alla prova. Il termine deve essere scrupolosamente osservato - richiama Sangiorgi - chiedo ai coordinatori di corso di studio di vigilare".

Allo stesso tempo è "da evitare in maniera assoluta" la pratica dell'esame "con riserva di verbalizzazione", ovvero col voto registrato in un secondo momento, per gli studenti "non in regola". Si tratta di una "prassi contraria al Regolamento - sottolinea il prorettore - e fonte di fraintendimenti e disguidi, che alla fine si ritorcono a danno degli studenti stessi".

Anche l'abitudine del salto d'appello (in caso di bocciatura, alcuni docenti non fanno ripetere l'esame alla prima sessione disponibile), continua il prorettore, è una "procedura non contemplata" nel Regolamento didattico di Ateneo.

"Un problema simile - prosegue Sangiorgi - riguarda la limitazione del numero di studenti ammessi a sostenere un appello. Anche questa pratica non è ammessa, in quanto allo studente va assicurato il diritto" di poter sostenere l'esame. Dunque, incalza il prorettore, "è dovere del docente e della struttura in senso più ampio organizzare le modalità di esame in modo da poter accogliere tutti gli studenti che ne fanno domanda".

C'è poi la questione del rifiuto del voto, cita Sangiorgi, ricordando che "il docente è tenuto a concedere almeno una volta allo studente il diritto di rifiutare il voto". Il prorettore ci tiene poi a segnalare "le difficoltà incontrate dagli studenti nell'accesso alle prove scritte per rendersi conto degli errori commessi", dal momento che "alcuni docenti non sono disponibili a rilasciare agli studenti copia dell'elaborato. Ribadisco - bacchetta Sangiorgi - che lo studente ha diritto di prendere visione o chiedere copia della prova scritta e un rifiuto da parte del docente viola il 'diritto all'accesso' agli atti amministrativi".

Infine, il prorettore ricorda che "il docente è tenuto a fare ricevimento con regolarità. Questo significa non solo che l'orario e il luogo di ricevimento devono essere pubblicati sulla pagina del docente, ma che la cadenza temporale del ricevimento deve essere estesa a tutto l'anno accademico e non solo al periodo di lezioni". (Dire)

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