Elezioni. Dalla gestione dei beni confiscati, all'assessore alla "legalità democratica”: le proposte di Libera Bologna
Quaranta proposte su sicurezza, monitoraggio, trasparenza, antiriciclaggio, antimafia nelle istituzioni, cultura della legalità e antimafia sociale. Li ha redatti l’associazione antimafia in vista delle amministrative bolognesi e rivolte a chi si candida ad amministrare la città
Quaranta proposte su sicurezza, monitoraggio, trasparenza, antiriciclaggio, antimafia nelle istituzioni, cultura della legalità e antimafia sociale. Li ha redatti l’associazione antimafia Libera Bologna in vista delle elezioni amministrative bolognesi del 3 e del 4 ottobre e rivolte a chi si candida ad amministrare la città.
Le proposte affrontano il tema caldo della sicurezza, con interventi che mirano non ad un aumento della militarizzazione della città ma a interventi culturali, di sensibilizzazione e di partecipazione, toccando anche l’aspetto dei diritti. C’è poi il capitolo su monitoraggio, trasparenza, anticorruzione e antiriciclaggio che tocca argomenti più specifici, come la gestione dei beni confiscati, la segnalazione di operazioni sospette, l’incrocio dei dati per un monitoraggio attento, la gestione di appalti e subappalti.
Ancora, c’è il tema dell’antimafia nelle istituzioni: l’associazione chiede il conferimento di una delega autonoma alla “legalità democratica” ad un/una Assessore, distinguendo in modo chiaro e netto il tema della legalità da quello della sicurezza, oltre a istituire una commissione consiliare permanente antimafia. Ultimo capitolo è quello sulla cultura della legalità democratica e della giustizia sociale, con una serie di punti che toccano cultura, formazione, ma anche politiche di accoglienza, fino ad arrivare all’attività di contrasto al caporalato e al gioco d’azzardo illegale.
«Libera, fin dalla sua nascita - afferma Andrea Giagnorio, referente di Libera Bologna - ha avuto l’obiettivo di animare una società civile, partecipe e responsabile, consapevole che la lotta alle mafie e la costruzione di una società giusta ed inclusiva non è opera di navigatori solitari, ma necessita di una responsabilizzazione collettiva».
«Ci troviamo alle porte di questa tornata elettorale - continua Giagnorio - ad affrontare una crisi senza precedenti: la crisi sanitaria e le sue conseguenze economiche, sociali e psicologiche. Occorre lavorare insieme per indebolire lo sviluppo ed il radicamento delle mafie partendo dalle nostre comunità, condividendo analisi e strumenti, pretendendo allo stesso tempo che la politica ponga in essere strumenti normativi efficaci e procedure attuative all’altezza della sfida che abbiamo di fronte. Per questo abbiamo strutturato una serie di proposte per chi si candida ad amministrare la nostra città, Bologna, e che speriamo verranno attuati nel prossimo mandato. Significherebbe
attuare un cambio di passo necessario in una città dove la consapevolezza e l’emersione di fenomeni mafiosi, corruttivi e criminali sono ancora troppo basse».