Elezioni, candidati per il S.Stefano. Maccheroni (FI): "Non sono una professionista della politica ma so cosa serve a Bologna"
Quartieri. Intervista alla candidata di Forza Italia Gioia Maccheroni: "Vivo nel quartiere da 35 anni. "Negli anni sono state prese decisioni sbagliate, per esempio riguardo alla mobilità e l’urbanistica. Da lavorare sulla sicurezza"
Elezioni 2021, verso il voto. Fra le candidate del centrodestra, nella lista di Forza Italia anche Gioia Maccheroni, che vive nel quartiere Santo Stefano da 35 anni: "Difficile fare politica di questi tempi, ma difficile anche essere elettore. E molti, comprensibilmente, sono indecisi". L'intervista.
Chi è Gioia Maccheroni? Come e per chi si candida? Come e quando ha deciso di farlo e cosa rappresenta per lei l'impegno politico?
"Nata a Perugia 63 anni fa, due lauree e alcuni anni di lavoro nella comunicazione di alcune aziende private, nel 1986 mi trasferisco a Bologna , la città in cui scelgo di vivere e formo una famiglia, sposando un bolognese. Vinco un concorso a cattedre e Inizio la mia ultratrentennale attività di docente di Inglese in alcuni licei cittadini, dedicando particolare cura e attenzione a progetti internazionali che aprissero nuovi orizzonti ai miei studenti. Non sono quindi una professionista della politica, alla quale mi sono avvicinata aderendo dapprima ad Azzurro Donna, poi Valentina Castaldini mi ha onorata inserendomi nel Coordinamento Cittadino con delega all’istruzione e sono entrata nel vivo della preparazione alle elezioni. Da qualche mese poi, faccio parte del Team Cultura Forza Italia Emilia Romagna; insomma, per me che sono golosa, e’ stato come avvicinarmi a un profiteroles... una pallina ha tirato l’altra.
E ora mi candido come consigliera del quartiere, dove vivo da trentacinque anni, il Santo Stefano, e del limitrofo Savena, quartieri diversi, ma per certi versi simili, con luci ed ombre entrambi. Il mio impegno in prima persona è per mettere al servizio dei miei concittadini quello che il mio mestiere mi ha insegnato, la capacità di ascoltare e dare risposte oneste, basate su fatti, il mio senso civico e il senso di responsabilità che negli anni ho cercato di infondere nei miei studenti".
Quali sono le parole chiave del suo programma?
"Fra le priorità nel mio programma certamente c’è l’ausilio e il sostegno alle persone con bisogni speciali e le loro famiglie, cercare di alleviare la solitudine degli anziani - quartiere come momento di aggregazione e socializzazione condivisione; sostegno alle donne che spesso stanno zitte perchè così educate ma hanno tanto da dire; e alle donne (ma non solo alle donne) è legato il tema sicurezza (incrementare il numero di telecamere e illuminazione, accordi con la questura per maggiore presenza delle forze dell'ordine).E ultimo, ma non per ultimo, , lasciatemi citare la frase del Poeta a me caro, Una cosa bella è una gioia per sempre. Educare al bello, mettere a disposizione i tanti spazi le piazze del quartiere per promuovere e dare visibilità agli artisti della città . Con concerti, mostre e rappresentazioni. E quest’ultimo tema e’ legato al decoro urbano, alla lotta contro il degrado e a una diversa gestione della raccolta differenziata le cui modalità attualmente lasciano a desiderare".
Secondo lei negli ultimi 10 anni quali errori sono stati fatti dall'amministrazione?
"Quando arrivai a Bologna nel 1986, Bologna era una delle città più ambite d’Italia per qualità della vita, vivace di giorno e di notte; era una città dinamica e accogliente, che garantiva sicurezza e decoro urbano, che aveva un peso culturale, politico e sociale, con proiezione internazionale. Negli anni sono state prese decisioni sbagliate, per esempio riguardo alla mobilità e l’urbanistica e il declinio commerciale è andato di pari passo al degrado urbano e ai problemi di sicurezza. E il peggio è che in nome dell’ideologia, non vi si è posto rimedio. La città è andata avanti per inerzia e ci troviamo ora “al centro della paralisi”, è fermo tutto ciò che potrebbe muoversi. in “una struttura di potere ripiegata su sé stessa”, come ha osservato Pasquino.. E l'attuale avanzo del bilancio comunale, scandaloso, ne è la riprova".
Che appello fa agli elettori?
"Difficile fare politica di questi tempi, ma difficile anche essere elettore. E molti, comprensibilmente, sono indecisi. Mi appello al coraggio, esorto gli elettori a non avere paura del cambiamento, a guardare le facce e gli occhi di chi ci sta mettendo la faccia e ha deciso di diventare soggetto attivo in queste amministrative , per cercare di riportare Bologna al dinamismo ricco e creativo che l’ha a lungo caratterizzata..E che solo con una svolta forte può avvenire".
Secondo lei l'esito di queste comunali è davvero così scontato?
"No, non è così scontato . Certo, Lepore che vuole “smontare i dehors al più presto” che il Comune ha concesso ai locali con l’emergenza pandemia, che ha compiuto coi suoi un’epurazione di staliniana memoria , e il leader delle Sardine che propone di tassare la seconda auto.. beh, dopo queste ultime mosse, la scelta dovrebbe essere più facile, anche per gli indecisi...".