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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Budrio

Come l'Arca di Noè, salvati dalla furia dell'acqua: "Anche gli animali si aggrappano alla vita"

Il racconto da un doppio punto di vista di un salvataggio speciale, quello delle caprette, dei cavalli e degli asinelli di Sandra a Vedrana di Budrio: "Alcuni non ce l'hanno fatta, ma quei Vigili del Fuoco sono stati eccezionali nel riuscire a portarli via dalla furia dell'acqua"

La capretta Benny, l'asinello Mauro e i cavalli Walker, Milla, Zero, Morgan, Birba, Sharani e Topa si sono salvati, mentre per Red, Birra e il caprone maschio Ugo non c'è stato nulla da fare e la violenza dell'alluvione, in un modo o nell'altro, se li è portati via quella tremenda notte in cui il fiume Idice ha rotto gli argini. Pensare agli uomini e alle donne è stata la priorità, ma poi c'erano anche loro: componenti di una famiglia allargata a tutti gli effetti, compagni di giochi per i bambini della zona (siamo a Vedrana di Budrio), non solo animali insomma. Metterli in salvo è stata un'impresa, impresa che resterà nella memoria di diverse persone: di Sandra Rambaldi, del Centro Ippico Montefano, ma anche della Squadra dei Vigili del Fuoco volontari di Molinella, che con un solo gommone è riuscita a trasportare il "gruppo" dall'altra parte del corso d'acqua. 

Il Centro Ippico Montefano viene fondato nel 2000 dalla Famiglia Rambaldi, frutto della passione per i cavalli e per l’allevamento degli animali in genere: è noto, oltre che per l'equitazione e le passeggiate, anche per le numerose attività dedicate ai bambini. Nata come idea di allestire una struttura dedicata esclusivamente ai cavalli, con il passare del tempo si sono aggiunti tanti altri amici a quattro zampe: "Il cavallo è un amico ed è questo sentimento che volevo poter trasmettere ai bambini che vengono da me per lezioni di equitazione e le passeggiate sì, ma anche per imparare a fare lavori di scuderia, raccogliere le uova delle galline e scoprire le attività rurali anche durante i campi estivi dalla mattina. Che adesso fra l'altro dovremo cercare di riorganizzare visto che la comunità mi chiede notizie a riguardo ogni giorno" spiega Sandra Rambaldi, la quale poi ripercorre le ore drammatiche dell'alluvione in un racconto commovente: "Tre metri d'acqua sono tanti, ci stavano sommergendo. I nostri animali avevano paura, erano terrorizzati e infreddoliti. Sono rimasti sotto shock per giorni e per noi sarebbe stato terribile perderli, anche se alcuni in realtà non ci sono più, possiamo dire che ci è andata bene...". 

E non è la prima volta che il centro è stato duramente colpito dall'acqua, ma nonostante ciò un po' di speranza c'è. Ed è grazie alle persone...

"É la seconda volta che il nostro centro viene distrutto, la prima alluvione che ci ha colpiti è stata quella del 2019 distrutto e abbiamo solo da poco finito di ricostruire. Ma l'acqua non era così tanta. Siamo vicini all'argine. In tutto questo sconforto però una cosa bella, anzi bellissima, c'è: ho capito che intorno abbiamo gente meravigliosa. La Società Agricola Antonio dei Fratelli Pasini sta ospitando i nostri animali senza casa: sono riusciti a farci spazio stringendo le loro mucche e non si sono limitati a questo. Stanno provvedendo a nutrirli e a dar loro tutto quello che serve. E non vogliono un soldo. Credo che più generosità di così non si poteva incontrare. E prima di loro c'è stato il coraggio dei nostri vigili del fuoco, che materialmente hanno dato una seconda vita ai nostri cavalli, al mulo e alle caprette: con pochi mezzi a disposizione (un canotto!) e ben poca dimestichezza in salvataggi così particolari e rari, hanno saputo fare cose incredibili costruendo in pochi minuti un rapporto con gli animali: si sono lasciati salvare e loro, li hanno persino presi in spalla da tanto erano terrorizzati e stremati". 

Il salvataggio del Centro Ippico Montefano

Chi li ha portati in salvo: "Sembrava ci chiedessero aiuto, si sono affidati a noi" 

Il racconto qui è quello di Luca Cavacini, uno dei vigili del fuoco volontari di Molinella che ha eseguito nella pratica l'intervento di via Rondanina a Vedrana di Budrio: "Il fatto di avere salvato degli esseri viventi, oltre alle persone, ha un grande valore per me. Quella notte sembrava ci chiamassero e si sono fatti aiutare nonostante la paura e lo stato di agitazione. Sembrava ci parlassero e rimarrà impresso nella mia mente come comunicassero chiaramente che loro lì e così non volevano morire: volevano vivere". Un'operazione delicata dal punto di vista tecnico e tra le difficoltà c'era anche l'assenza di mezzi adeguati alla missione, che però con più traghettamenti a bordo di un canotto, alla fine è riuscita (quasi) perfettamente. Il quasi è perché due cavalli e tre caprette non ce l'hanno fatta fra shock e ferite letali. 

Alluvione, informazioni utili e notizie 

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