Post-emergenza coronavirus, Venturi: "Rimangono ospedali covid e percorsi separati"
"Mai più focolai dentro gli ospedali. E' quello il primo fallimento"
"Non smantelleremo gli ospedali covid e le aree dedicate. Per non farci cogliere di nuovo di sorpresa". Lo ha detto iil commissario per l'emergenza in Emilia-Romagna Sergio Venturi, durante la diretta Facebook di ieri 18 aprile, che definisce il covi "malattia con forza dirompente. Questa volta terremo ben guarniti i nostri bastioni".
Una volta che i contagi da coronavirus si saranno azzerati, dunque, "dovremo comunque tenere separati i percorsi per le persone che hanno una malattia come il covid-19 da tutti gli altri- ribadisce il commissario- questo è fondamentale perchè non accadano mai più focolai dentro gli ospedali. E' quello il primo fallimento". Venturi ribadisce poi i prossimi passi, a partire dal graduale ritorno degli ospedali alla normalità. "Oggi siamo impegnati a ritrasformare, nei limiti del possibile, i reparti per riprendere le attività ridotte o sospese- afferma Venturi- si stanno riprogrammando gli interventi e riattivando le attività operatorie, almeno in alcune aree dell'ospedale si torna a una vita covid-free. Ma non non è ancora purtroppo il momento di poter ridurre l'intensità del lavoro che si fa", avverte.
Coronavirus, in Emilia-Romagna tornano le prime visite non urgenti
Poi, sempre guardando al futuro, il commissario conferma la strategia delle 'tre t', ovvero "tracciabilità, test e trattamento". Anche a emergenza finita, spiega, "avremo bisogno di un sistema nazionale nel quale i contatti di una persona che si ammala in futuro possano essere tracciati con precisione, per fare in modo che i tamponi possano essere fatti in larga misura a tutti. Il segreto è questo, ma parte dalla necessità di tracciare gli spostamenti delle persone. E' una cosa a cui ci dovremo abituare in futuro". Quanto al trattamento, aggiunge Venturi, "le persone positive avranno subito un kit con cui curarsi, usando farmaci che hanno dimostrato di avere efficacia". (dire)