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Cronaca

Occupazioni a raffica, la Questura tira le somme: "Negli ultimi mesi oltre 10 sgomberi"

In circa 8 mesi sotto le torri oltre 10 provvedimenti di sequestro preventivo di immobili occupati per lo più dai collettivi. L'ultimo ieri, che ha coinvolto l'ex caserma Masini. I poliziotti: "Sgomberi per tutelare gli occupanti stessi da eventuali pericoli, oltre che la proprietà e la collettività"

Si è concluso nella giornata di ieri il movimentato sgombero dell'ex caserma Masini di via Orfeo, tra le proteste degli occupanti e dei collettivi che sottolineano l'innegabile problema abitativo in città e il plauso del centrodestra per il 'ripristino della legalità'. La Polizia di Stato, nell’ambito delle attività di polizia giudiziaria coordinate dal Procuratore Capo di Bologna, ha dunque  provveduto al sequestro preventivo di urgenza dell’immobile, di circa 7.500 mq., composta da diversi fabbricati ed uno spazio interno, che era stato arbitrariamente occupata dal collettivo “Luna” lo scorso  aprile 2023. 

Negli ultimi 8 mesi 10 sequestri di immobili occupati

Nell'occasione dalla Questura felsinea arriva il report delle operazioni eseguite a contrasto dei reati di occupazione illegale nei periodo compreso tra la fine del 2022 e il luglio 2023. In circa 8 mesi sotto le torri sono stati emessi oltre 10 provvedimenti di sequestro preventivo di immobili illegalmente occupati, per lo più da collettivi, i quali sono stati eseguiti dai poliziotti mediante altrettante attività di sgombero. "In tutti questi casi - riferiscono da piazza Galileo - l’applicazione della misura cautelare reale si è resa necessaria, anche in considerazione delle condizioni e caratteristiche strutturali in cui versa l’immobile, per tutelare gli occupanti stessi da eventuali pericoli o danni, oltre a garantire la proprietà e la collettività da conseguenze o dalla commissione di altri reati, evitando, così, che la libera disponibilità dell’immobile possa aggravare, protrarre o agevolare le conseguenze del reato stesso". 

"Lo sgombero dell’ex caserma Masini, eseguito ieri, e reso urgente e necessario per la protrazione dell’occupazione e per la precarietà e pericolosità del luogo - sottolineano ancora dalla Questura - ha visto l’impiego di oltre 150 uomini, costituiti da reparti inquadrati e forze territoriali, sotto il coordinamento di un Dirigente della Questura. Nell’ambito di tale servizio, dopo aver rimosso gli ostacoli posti sugli accessi esterni, il personale della Digos ha sottoposto a sequestro preventivo la struttura che, affidata in custodia alla proprietà, è stata messa a disposizione della locale Autorità Giudiziaria".

Emergenza Casa

All'indomani dell'ultimo sgombero, si leva  la voce dell'Unione Inquilini Bologna: "Anche ieri abbiamo assistito al solito refrain che va in onda ad ogni sgombero che la Questura fa ogni volta che qualcuno porta alla luce la problematica del diritto ad avere una casa sopra la testa.  In città c'è un problema strutturale enorme come una "Casa" quello del Diritto all'abitare di molti cittadini e cittadine che vivono a Bologna". 

Gli occupanti incassano la solidarietà dell'Unione - "Erano sei anni che la Caserma Masini era vuota e in disfacimento, quanti anni ancora devono passare per riutilizzare un bene pubblico pagato con le tasse dei cittadini?" - e affonda in risposta alle parole gongolanti del centrodestra: "La Destra cittadina ha soluzioni per riutilizzare le strutture pubbliche? le dia al posto di fare sempre "la scimmietta con i piatti" ad ogni sgombero e di sbraitare al "degrado e al casino" perché spaccio, degrado e violenza nascono sempre dall'abbandono decennale di questi stabili. Dove manca lo Stato nasce la criminalità, sempre. Per evitare il solito teatrino occorrono lavoro e soluzioni vere ed immediate". 

Infine l'auspicio degli inquilini è che "se l'amministrazione ha chiesto l'affidamento delle caserme, convochi immediatamente Tavoli di progettazione con i Sindacati degli Inquilini, associazioni di quartiere, opposizioni e chiunque voglia partecipare a dare vera soluzione ad un problema ormai Strutturale e cronico". 

Problema spazi vuoti 

Che ne sarà dell'ex caserma? E come fare in modo che in una città come la nostra, dove c'è chi fatica a trovare un tetto sulla testa, non si assista parallelamente al proliferare di edifici vuoti ( E per di più lasciati in balia di incuria e degrado) ?. Sul tema è tornato l'assessore all'Urbanistica Raffaele Laudani, che ieri - in occasione proprio dello sgombero dell'ex caserma - ha sottolineato la necessità di dire basta agli spazi vuoti e inutilizzati: "Vanno restituiti ai cittadini e a noi interessa lavorare a questo...abbiamo proposto a tutti gli attori della città, alle società e alle agenzie che hanno patrimonio pubblico dismesso nel nostro territorio - continua Laudani - e al Governo un diverso modo di gestire le aree dismesse. Il principio è che le aree dismesse quando non sono vuote per troppo tempo possono produrre maggiore valore pubblico perché portiamo attività, servizi, restituiamo alla città dei beni e, al tempo stesso, riduciamo significativamente le possibilità di tensioni, conflitti e occupazioni". Il Comune, aggiunge Laudani, ha "operato in questo modo anche con Cassa depositi e prestiti per le tre caserme di loro proprietà (Masini, Sani e Mazzoni), facendoci carico della gestione degli usi temporanei e avviando con l'assemblea che abbiamo convocato per il 31 luglio un percorso di co-progettazione con il Quartiere, con i cittadini e con tutte le realtà associative della città per decidere quali attività e funzioni siano le più idonee per la gestione temporanea della caserma Masini". A Palazzo D'Accursio "crediamo che questa sia la strada. Serve un nuovo paradigma nella gestione di questi fenomeni. Un salto di qualità di cui tutti si devono fare carico". 

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