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Erika Bertossi

Collaboratrice cronaca ed eventi

La guida di questo weekend: 10 eventi per cominciare luglio in bellezza

Un fine settimana scoppiettante, con tanti ritmi diversi e davvero tanta buonissima musica e tanto cinema. Una lista di appuntamenti imperdibili per trasformare l'afa in puro divertimento

Un inizio mese con il botto, quello di luglio. La musica è super protagonista del fine settimana perché ci sono dei nomi davvero strepitosi sui nostri palchi: una band, in particolare, che ha davvero scritto la storia del rock. Tanti i festival, tante le rassegne estive, che c'è da perdersi. Mentre a Monte Sole si apre la prima edizione di un evento che lascerà il segno. 

Ecco i 10 eventi da non perdere questo weekend: 

1. Festivalto a Monte Sole. E c'è anche Marky Ramone dei Ramones

(per una prima edizione col botto)

Tre giorni di musica, incontri, mostre, teatro, tavole rotonde, laboratori, un campus residenziale destinato ai giovanissimi alla Scuola di Pace per discutere e progettare un futuro da cittadini attivi e costruttori consapevoli di una pace che nasce dall’incontro, nei luoghi che furono teatro del più efferato eccidio delle SS naziste in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale. Tutto questo è Festivalto, in programma dal 1° al 3 luglio all’interno del Parco Storico di Monte Sole, che propone un ricco calendario di eventi, incontri, concerti e dj set, invitando i partecipanti a vivere i luoghi e respirarne le atmosfere: si potrà, per chi lo desidera, campeggiare liberamente immersi nel verde del Parco e scegliere tra le proposte che, dalla mattina alla sera, animeranno di voci e parole luoghi abitualmente caratterizzati dal silenzio. Ricca la line up della tre giorni, che vedrà alternarsi sul palcoscenico del “pratone” di Monte Sole gli España Circo Este, Marky Ramone, il leggendario batterista dei Ramones, il jazz/hip-hop degli Studio Murena nella giornata di venerdì 1° luglio. Sabato 2 luglio Korobu, band bolognese underground formatasi nel 2019, il cui singolo Roads è introdotto dall’artwork di Ericailcane, il groove afro-latino dei Saraka, il “mago delle tastiere” Enri Zavalloni, storico collaboratore di Mike Patton, e Shingai, frontwoman e bassista della mitica band londinese The Noisettes, con il suo progetto solista che le ha fatto meritare la definizione di “nuova dea del pop afrofuturista”. Domenica 3 luglio gran finale con il pianista e compositore Francesco Lettieri, vincitore del premio Music for Change di Musica contro le mafie, il post punk dei Gomma, e Giorgio Canali, leggendario chitarrista dei C.C.C.P. (e delle successive incarnazioni della band in C.S.I. e P.G.R.) e nume tutelare di alcune delle produzioni indie che hanno segnato gli ultimi vent’anni della scena musicale italiana, dai Verdena alle Luci della Centrale Elettrica, dai Tre Allegri Ragazzi Morti a Zen Circus a Motta. 

2. Cesare Cremonini live a Imola: gran finale del tour all'autodromo

(per i fan che lo aspettavano da tempo!)

Cesare Cremonini all'appuntamento (attesissimo) di Imola ci sarà. Il live dell'artista bolognese è stato riprogrammato al 2 luglio 2022, Sarà anche la data del gran finale del tour, l'ultima tappa: "Con grande gioia posso annunciarvi le date del tour #CremoniniSTADI2022 - ha scritto sui social Cesare Cremonini Voglio ringraziare di cuore tutti voi per la paziente attesa e il continuo supporto!" aveva scritto Cesare sui social al momento dell'annuncio. E adesso ci siamo! 

3. Tonino Carotone e il suo "mondo difficile" ai Giardini di via Filippo Re 

(per chi se lo ricorda bene dopo il successo del 2000)

Tonino Carotone (pseudonimo di Antonio de la Cuesta) sappiamo tutti chi è anche grazie al suo grande successo «Me cago en el amor». Cantautore spagnolo nato a Burgos il 9 gennaio 1970. Da sempre innamorato della musica italiana, arriva in Italia la prima volta nel 1995 con altri disertori renitenti alla leva spagnola. Attore di una vita bohémien che non lascia spazio alla teatralità dell’assurdo, bensì alla più viscerale libertà d’espressione dei sentimenti più intimi, Tonino Carotone, artista a metà tra l’essere cantante e interprete, ha fatto del proprio animo surrealista la cifra stilistica che lo contraddistingue. Nel 2021, a cento anni dalla nascita di Fred Buscaglione, esce con Whisky Facile, un omaggio al suo mentore artistico. E adesso, eccolo qua, ai Giardini Filippo Re, al BOtanique, il 1° luglio 2022. 

4. Dopo l'Inferno, il Purgatorio: Cantica della Commedia dantesca del Maestro Franco Ricordi

(per chi Dante non lo scorda mai) 

Dopo il successo ottenuto con l’Inferno nella scorsa stagione, il Maestro Franco Ricordi propone quest’anno la seconda, meravigliosa, Cantica della Commedia dantesca: il Purgatorio. Appuntamento il 2 giugno in Piazza San Francesco. L’andamento e il colore dolce-amaro ci suggeriscono come essa rappresenti, più delle altre due Cantiche, il senso della nostra vita; Dante raccoglie il testimone lasciato dal suo alter-ego Ulisse, e con la scorta di Virgilio sale per la grande “montagna incantata” del Purgatorio. Il tono della sua voce si fa  più dolce, pur nell’amarezza nella quale egli sembra condividere i 7 peccati capitali: Superbia, invidia, ira, accidia, avarizia, gola e lussuria. La straordinaria musicalità del Purgatorio si coniuga anche con il senso pittorico del sogno, che rende il nostro Sommo Poeta antesignano del cinema. Alcuni effetti di “primo piano” e di controluce sono veramente encomiabili, e le ombre del Purgatorio giocano spesso come degli “ologrammi” cinematografici. Da qui la vicinanza visionaria con la psicoanalisi freudiana, che certo troverà il suo punto di arrivo nella sparizione di Virgilio (il maestro Padre, che Dante inevitabilmente supera) e l’arrivo della sua “Penelope-Beatrice” che lo redarguirà dei suoi peccati e chiamerà per nome: “Dante!” Siamo già in piena “arte moderna”, pur essendo il Purgatorio la Cantica più squisitamente medioevale della Commedia: tanto più siamo felici e determinati nel poterla realizzare presso la Chiesa di San Francesco in questa che, ci auguriamo, possa continuare nell’anno prossimo come “teatralizzazione dantesca della città di Bologna”.  Durata: 50 minuti. L’ingresso agli spettacoli è gratuito, è gradita la prenotazione. I biglietti per l’ingresso possono essere ritirati presso: Teatro Arena del Sole.

5. Laser fra le stelle con gli esperti di cielo e pianeti 

(per chi vuol stare con il naso all'insù sapendo quel che vede)

"Vaghe stelle dell’Orsa, io non credea tornare ancor per uso a contemplarvi sul paterno giardino scintillanti, e ragionar con voi dalle finestre di questo albergo ove abitai fanciullo" (G.Leopardi). INAF - Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna e Sofos APS (nell'ambito di Bologna Estate, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna) propongono una serata osservativa con il laser. Sabato 2 luglio a Villa Ghigi (nel prato sotto il Palazzino, ingressi da via San Mamolo 105 e via di Gaibola) alle 21.30. Per informazioni: VILLA GHIGI (e-mail info@fondazionevillaghigi.it) Sofos APS (tel 3703155954 - anche WhatsApp).

6. Nosferatu il vampiro: il capolavoro di Murnau sullo schermo di Piazza Maggiore

(per chi non l'ha mai visto e per chi l'ha già visto)

Sabato 2 luglio un grande appuntamento con il cinema. Il clima romantico di Nosferatu, che rende visibile le forze invisibili e oscure della natura grazie a immagini derivate da Friedrich, è in realtà un’illustrazione fedele allo spirito del Dracula di Bram Stoker. Perché Murnau scelse di girare a Lubecca molte scene del film? Forse influì su di lui la visione inquietante che Edvard Munch trasse dalle facciate di un vecchio negozio di questa città. Munch lavorò a Lubecca fra il 1902 e il 1903.

Quello che è certo è che Murnau progettò il film in una dimensione pittorica. […] Potrà sembrare un po’ esagerato che Murnau abbia fatto ricorso a dei dipinti del suo amico Franz Marc come Weidende Pferde, del 1910, all’epoca conservato nella Lenbach Haus di Monaco, per girare una semplice inquadratura di cavalli in controluce spaventati dalle iene. Ma credo che Murnau abbia desunto un’altra immagine da Marc: le figure dei lupi che ululano nell’oscurità della notte come in Die Wölfe (Balkan Krieg), del 1913. In seguito Murnau sostituì i lupi con delle iene, ma utilizzò le immagini dei cavalli dipinti dal suo amico come risulta chiaramente paragonando l’insolita inquadratura del film con Landschaft mit Pferden, del 1909. Credo che abbia cambiato i lupi in iene per l’influenza di disegni di Alfred Kubin come Hyäne, del 1920, che ci mostra la iena come una sorta di vampiro che divora i cadaveri umani nei cimiteri. Un’immagine più impressionante di quella di un lupo. […] Ma l’influenza plastica più significativa che determinò il carattere del film fu quella di Caspar David Friedrich (1774-1840). Fu senza dubbio un’idea di Murnau quella di basarsi sull’opera di Friedrich per poter visualizzare la concezione di Grau e Galeen sulle forze occulte della Natura. […] Grazie all’opera di questi pittori romantici, Murnau raggiunse un risultato insolito nel cinema. Rendere visibile l’invisibile. Imporre all’inconscio dello spettatore la presenza delle potenze oscure della Natura. Luciano Berriatúa. Restaurato da Luciano Berriatúa per Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung in collaborazione con La Cinémathèque française e Bundesarchiv Filmarchiv presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. Musiche scritte e dirette da Timothy Brock, eseguite dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Introduce Gabriele Mainetti

7. “Black Light”: musica elettronica e video arte

(per gli amanti dell'elettronica e dei luoghi inconsueti)

Sabato sera alle otto e mezza: Sound and Silence IV. Unveiling the Invisible - Martina Bertoni e Serena Dibiase/RETLES.  Giunta alla sua quarta edizione, la rassegna di musica elettronica e video arte Sound and Silence presenta quattro performance che si propongono di fare luce sull’invisibile e dare voce all’inudibile: la spettacolare improvvisazione di laser drawing di Alberto Novello e la sua ossimorica “Black Light”; le affascinanti suites per “appartamenti disabitati” della violoncellista Martina Bertoni; le impercettibili sonorità dei campi elettromagnetici svelate da L’Impero della Luce; l’elemento umano che rivendica il suo posto all’interno dello spazio cibernetico nel set site specific di Serena Dibiase e RETLES. A cura di Associazione culturale Memori. Ritrovo presso l'ingresso principale (cortile chiesa), via della Certosa 18. Prenotazione obbligatoria sul sito www.memoriaps.it/sound-and-silence-2022/ oppure presso Gallery16 - via Nazario Sauro 16/A - Bologna dal mercoledì al sabato, dalle 17.30 alle 23.  Non sarà possibile l’acquisto del biglietto in loco la sera dell’evento. È consigliato portare un cuscino o un plaid. Ingresso: € 15,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti alla valorizzazione della Certosa). 

8.Teatro con bosco e animali Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa

(per famiglie)

Teatrino Giullare racconta Teatro con bosco e animali una straordinaria raccolta di racconti, lettere e commedie scritte da Giuliano Scabia che narrano teatralmente il rapporto degli umani con gli animali, le loro relazioni reali e immaginarie, il punto di vista degli animali. Tra le varie opere spiccano le folgoranti lettere scritte ad un lupo, che tentano di stabilire un dialogo con una delle bestie feroci che abitano in noi e la storia della famosa battaglia di Roncisvalle in cui le bestie commentano il teatro umano. Luogo dell'evento: Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, Parete di selenite della Palestrina. Evento gratuito ma è necessaria la prenotazione su Eventbrite.it

9. John Landis in Piazza Maggiore con il film cult The Blues Brothers

(per chi sa almeno tre battute del film)

Gradissima serata, domenica sera insieme al grande regista Landis, che sarà in Piazza Maggiore a presentare uno dei suoi "filmissimi". Sono in missione per conto di Dio, per chiudere Il Cinema Ritrovato di quest’anno con un’esplosione di comicità, musica e distruzione in Piazza Maggiore. A distanza di quattro decenni, il primo tentativo di trasporre i personaggi del Saturday Night Live sul grande schermo rimane uno dei successi più improbabili della sua epoca. Dan Aykroyd e John Belushi erano apparsi come The Blues Brothers in alcuni sketch demenziali prima che il loro album d’esordio, Briefcase Full of Blues, ottenesse il doppio platino nel 1978. Bastava a costruirci attorno un film da 17,5 milioni di dollari? Il capo della Universal Lew Wasserman era convinto di sì, e si scatenò il caos.
Basato su 324 pagine in “verso libero” di Aykroyd che in poche frenetiche settimane il regista John Landis dovette trasformare in una sceneggiatura realizzabile, The Blues Brothers dava spesso l’impressione di essere una produzione sfuggita di mano, con il già sostanzioso budget che lievitò a ventisette milioni di dollari per i ritardi accumulati durante le riprese. Molti degli intoppi erano causati da Belushi, il cui uso di droghe stava diventando incontrollabile, ma Landis sapeva come tirar fuori il meglio dalla volubile star di Animal House, e quando era sul set Belushi era spesso brillante. Le interpretazioni imperturbabili offerte da Aykroyd e Belushi fanno sì che questo sia probabilmente il miglior film di entrambi gli attori; il perfetto contrappunto alla crescente follia che li circonda.

The Blues Brothers è imprevedibile e l’esile trama ci trascina dalla stravaganza di un pezzo forte o di un numero musicale al successivo. Ma c’è una strana alchimia in questo film che passa sfrenato dalle mitiche performance di James Brown e Aretha Franklin a stupidi tormentoni come la vendicativa Carrie Fisher o i nazisti dell’Illinois. La devozione di Landis per le scene di inseguimento slapstick colloca il suo film nel filone di Buster Keaton e Mack Sennett, e alla fine tanta spericolata energia si rivela irresistibile. The Blues Brothers è uno spettacolo unico nel suo genere, fatto per essere visto sullo schermo più grande possibile, al buio, possibilmente con gli occhiali da sole. (Philip Concannon) 

10. Deep Purple: la storica band viene a suonare dietro casa

(per chi vuole cantare a squarciagola "Smoke on the water")

E poi questo weekend c'è questo grande. mega, strepitoso live: i Deep Purple. La band inglese che ha scritto le pagine più importanti della storia del rock internazionale è pronta a tornare sui palchi nell'estate 2021 con un tour europeo, che farà tappa anche a Bologna Sonic Park. Quando? Il 3 luglio 2022 è il giorno dei Deep Purple! Dopo due anni di stop è così che riapre i cancelli l'Arena del Parco Nord! 

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