Coronavirus, i sindacati: "Estendere controlli a tutti i detenuti dell'Emilia-Romagna"
Cgil, Cisl e Uil chiedono anche un'informazione capillare a operatori e detenuti e luoghi idonei per eventuali misure di isolamento
Lo screening per la sorveglianza sanitaria deciso dalla Regione Emilia-Romagna, che la scorsa settimana "ha convenuto che i test sierologici vengano fatti non solo al personale sanitario, ma pure a quello volontario che opera nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, al personale addetto alle pulizie, a tutte le Forze dell'ordine, Polizia penitenziaria, Polizia municipale e Vigili del fuoco", è una "novità positiva".
Ora però Cgil, Cisl e Uil regionali rilanciano, affermando che "è necessario allargare, come peraltro si è già iniziato a fare, lo screening a tutte le persone detenute, anche per allentare le tensioni che tutt'ora persistono". Oltre a questo, in una nota congiunta sulla situazione nelle carceri della regione, i sindacati confederali chiedono "un'informazione capillare a operatori e detenuti e luoghi idonei per eventuali misure di isolamento", oltre ad auspicare una "facilitazione dei contatti a distanza tra detenuti e familiari" e la "continuazione, con le modalità attualmente possibili, degli interventi di natura socio-educativa".
Per quanto riguarda le storture del sistema carcere, Cgil, Cisl e Uil fanno sapere che ieri hanno avuto "un incontro in videoconferenza con il Garante regionale dei detenuti, con cui abbiamo condiviso la necessità di porre rimedio ai problemi strutturali del nostro sistema", e aggiungono di aver anche chiesto "un confronto al Provveditorato regionale alle carceri e alla Regione per definire assieme le misure urgenti da applicare per la prevenzione, in linea con quanto previsto dai protocolli già sottoscritti, per la messa in sicurezza delle nostre carceri e per garantire la salute del personale e dei detenuti". (Dire)