Elezioni comunali: cos'è e come funziona il voto disgiunto
Tutto quello che c'è da sapere in vista del voto sotto le due Torri
A Bologna il 3 e 4 ottobre si vota per eleggere il nuovo sindaco, ed essendo un comune superiore ai 15mila abitanti è possibile esercitare il voto disgiunto. Il fatto che si voti sia per l'elezione del sindaco che per il rinnovo dei consigli di quartiere non c'entra niente. Il voto disgiunto, infatti, è un meccanismo elettorale che permette di esprimere due voti:
- uno per un candidato sindaco
- uno per una lista che sostiene un candidato diverso da quello scelto
In questo modo, i voti espressi andranno da un lato a un candidato e dall'altro al simbolo e ai candidati al consiglio che appoggiano un altro sfidante. Da non sottovalutare le possibilità data all'elettore di votare per una lista che sostiene un candidato diverso da quello scelto potrebbe comportare che in consiglio comunale la maggioranza sia formata da consiglieri di opposizione se le liste di uno dei candidati non eletti ottengano più del 50% dei voti.
Come funziona il voto disgiunto
Gli elettori possono decidere di fare un voto disgiunto barrando sia il nome di un candidato alla carica di sindaco sia il simbolo di una lista non collegata.
Apponendo un segno sul simbolo di una lista i cittadini esprimono la loro preferenza per i candidati al consiglio comunale di quella lista, ma possono anche indicare il nome di un singolo candidato consigliere scrivendolo nello spazio accanto al simbolo. In questo caso, è possibile esprimere un massimo di due preferenze purché per candidati di genere diverso: una per un uomo e una per donna.
Il voto disgiunto non consente di votare per due liste, ma solo per un candidato sindaco e per una lista diversa da quella o da quelle che lo appoggiano.