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Accoglienza profughi Ucraina, Priolo: "Più proporzionale, preoccupazione numero così elevato"

L'assessora regionale e coordinatrice vicaria della Commissione Protezione civile della Conferenza delle Regioni in audizione alla Camera e al Senato sulle tematiche relative all’accoglienza

“Lavoro intenso con il Capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, per migliorare gli interventi in favore dei profughi provenienti dall’Ucraina”. Lo ha detto oggi l'assessora regionale Irene Priolo, coordinatrice vicaria della Commissione Protezione civile della Conferenza delle Regioni, nel corso delle audizioni alla Camera e al Senato sulle tematiche relative all’accoglienza dei profughi ucraini.

“Richiamando il metodo seguito per la pandemia, - aggiunge Priolo - la Conferenza delle Regioni dimostra la volontà di rafforzare la leale collaborazione istituzionale e in particolare la fattiva sinergia con il Governo e i Comuni. Vogliamo migliorare il sistema dell’accoglienza che funziona, dobbiamo dirlo, anche grazie alla grande generosità dei privati". 

Secondo l'ultima rilevazione della prefettura, i proguhi censiti a Bologna e in Emilia-Romagna sono rispettivamente  3.710 e 21.877. 

"Bene la prima gestione dell’accoglienza e in particolare il significativo apporto del Terzo Settore, che permetterà una partecipazione molto attiva sul territorio. Inoltre, si evidenzia come le Regioni continuino a fornire i primi servizi sanitari ai profughi, a partire dalle vaccinazioni - spiega Priolo - È comunque forte la preoccupazione per l’accoglienza di un numero così elevato di profughi. E sono da approfondire e affrontare alcuni temi, come l’inserimento dei ragazzi nelle scuole e gli aspetti sociali del loro inserimento e dell’apprendimento della nostra lingua". 

Per l'assessora "bisognerà anche considerare la collocazione dei profughi in modo più proporzionale, favorendo in particolare il sistema dell’accoglienza diffusa che garantisce una migliore integrazione. Così come sono stati finora fondamentali i centri di accoglienza delle Prefetture. Se il flusso dei profughi aumenterà serviranno anche più fondi e non solo per le strutture ricettive ma anche per favorire l’accoglienza, serve una maggiore celerità nell’erogazione dei contributi e prevedere un allungamento della loro durata”.

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