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Cronaca

Ucraina, rifugiati in città oltre 1.850. Lepore: "Bologna regge, ma si rischia la crisi umanitaria"

800 famiglie disposte ad accogliere e ancora 300 posti in Cas a Bologna, ma il sindaco chiede aiuto al governo. Burocrazia e carenza di risorse rischiano di stoppare generosità e disponibilità della città

1.859 arrivi a Bologna, 10.276 in Emilia-Romagna i profughi arrivati secondo l'ultima rilevazione della prefettura, alle ore 18 di oggi, 15 marzo. Si tratta soprattutto di donne e quasi la metà dei profughi sono minori., La rilevazione della serata del 14 marzo registrava 1.639 rifugiati censiti a Bologna, nella regione si era superata quota 9mila. 

"Stiamo reggendo, ma non si può abusare della capacità di Bologna di tenere. Perchè prima o poi anche Bologna non ce la fa". E' il nuovo appello, che però suona come un allarme, del sindaco Matteo Lepore: "Abbiamo evidenziato la necessità di un salto di qualità da parte del Governo sull'emergenza profughi, servono maggiori risorse. Ogni o giorno che passa arrivano alcune centinaia di profughi. Abbiamo bisogno che si riconosca l'eccezionalità di questa situazione".

"Credo che il Governo – ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini - debba mettere delle risorse per le famiglie che accolgono i profughi perché stanno facendo il massimo possibile. Servono incentivi – spiega Bonaccini - giusti del governo come è successo in altre emergenze – ha concluso il presidente - per cercare di fare una rete di solidarietà che sia la migliore possibile. Vorremmo evitare le tendopoli della Protezione civile, che è pronta alla bisogna se l'emergenza aumenta”.

"Non dobbiamo pagare l'affitto per queste persone ma fare poi una transizione abitativa, servono mediatori, psicologi - anche perchè si tratta di persone fragili e spaventate - servono più risorse e adattarle al fenomeno come si sta sviluppando". Occorre, insomma, secondo Lepore. evitare una "crisi umanitaria nel nostro territorio".  problemi anche per l'inserimento scolastico dei bambini in arrivo dall'Ucraina: starebbe prevalendo la volontà di rimanere in famiglia in un momento tanto traumatico. Inoltre, fa sapere Lepore, oggi a margine di una conferenza stampa, "stiamo continuando a ricevere molte offerte di aiuti e beni, ma in questo momento non si entra in Ucraina. La cosa migliore in questo momento è aiutare chi viene qui". 

Di  "contributo economico" per chi ospita profughi e sfollati aveva parlato ieri anche il parlamentare e assessore al Welfare del Comune Luca Rizzo Nervo, in altre parole, senza sostegno "quell'accoglienza rischia di esaurirsi in tempi rapidi" e "avremmo un problema moltiplicato per tre". 

Famiglie e accoglienza

Il sindaco di Bologna sottolinea anche la necessità "di sostenere l'accoglienza in famiglia di queste persone. Questa generosità va assolutamente colta e non frenata dalla burocrazia. Non possiamo permetterci che le spese per l'accoglienza, che spettano allo Stato, ricadano sulle spalle degli enti locali, e quindi dei cittadini. Sarebbe paradossale che questa generosità venisse scambiata per ingenuità".

A Bologna sono più di 800 le famiglie che si sono rese disponibili ad accogliere persone in fuga dall'Ucraina: vengono accolte in questo modo una decina di nuclei al giorno, dopo tutte le verifiche del caso. Ma "così il sistema non regge", dice Lepore. "L'accoglienza in famiglia non può essere l'unica soluzione, va supportata. Abbiamo bisogno che il sistema dei Cas (Centri di accoglienza strordinara reperiti dalla prefetture - ndr) della Protezione civile funzioni. In questo momento sta faticando molto".

Posti Cas in città

A Bologna ci sono circa 300 posti Cas, tra Castenaso, il Covid hotel di San Lazzaro e altre soluzioni. Ma "siamo già pieni", dice il sindaco. "A risorse date Bologna fa il massimo. Ma la pressione sui nostri servizi pubblici è molto forte". Anche l'aumento dei posti Cas "è per il momento solo un aumento nominale, perché i bandi non vengono fatti. Vorremmo evitare - teme Lepore - che tra qualche settimana gli alberghi abbiano un costo eccessivo, con la primavera sarà difficile usarli per i profughi. Non vorremmo a quel punto essere costretti ad usare le tende". Il sindaco chiede che allora che si possano reindirizzare le risorse Cas al modello di accoglienza che sta prevalendo, cioè quella in famiglia.

Carovana aiuti da Napoli a Bologna

Partirà domani, mercoledì 16 marzo, da Napoli e da Bologna, la missione 'Safe Passage in Ukraina' di Mediterranea Saving Humans, che si recherà sul confine ucraino per portare aiuti umanitari e riportare in Italia profughi di guerra.
In particolare a Bologna si raduneranno 6 van provenienti da diverse città italiane per caricare aiuti umanitari, con il supporto di Comune e Arcidiocesi di Bologna.

(Il sindaco e per la direttrice del Teatro Comunale Bologna Oksana Lyniv  - foto FB)

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