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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

E' allarme ordigni bellici: "Rischio quando le acque si ritirano. Non toccate"

L’Esercito ha diffuso una locandina informativa con fotografie degli ordigni più comunemente rinvenuti. Le acque ne hanno già portati alla luce 6

Al disastro dell'alluvione, si aggiunge, un'altra preoccupazione. L'Emilia-Romagna, come gran parte della Pianura Padana, nel corso della seconda guerra mondiale è stata tra i territori più bombardati, anche in seguito alla rottura della Linea gotica. Da Bologna a Modena e Ferrara, da Budrio a Imola, da Ravenna a Imola.

Ora si teme che l'azione del dissesto possa portare alla luce gli ordigni bellici inespolsi: "Le acque hanno già portato alla luce 6 ordigni bellici inesplosi ma il rischio sarà ancor più grande quando le acque si ritireranno. Compariranno ordigni nelle strade, nei parcheggi, nei parchi e i cittadini devono sapere come comportarsi”. Così Giovanni Lafirenze, referente del dipartimento Ordigni bellici inesplosi dell'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra". 
L’Associazione si unisce all’appello della prefettura di Ravenna che mette in guardia circa i rischi dei ritrovamenti da parte dei volontari o del personale impegnato nelle attività di soccorso e mette in guardia: "Gli ordigni se toccati o impropriamente rimossi rappresentano un serio rischio per l’incolumità della cittadinanza. In seguito al ritrovamento di 6 ordigni nelle zone alluvionate, l’Esercito ha diffuso un’utile locandina informativa con fotografie degli ordigni più comunemente rinvenuti".  L'invito quindi è a non toccarli e ad avvertire immediatamente le forze dell'ordine. 

“Invitiamo alla massima prudenza – prosegue Giovanni Lafirenze – durante le operazioni di soccorso ma soprattutto dopo, quando le acque si ritireranno. Il rischio di ritrovare ordigni è altissimo perché questi sono territori dove in passato sono venuti alla luce numerosi residuati bellici, spesso dai canali. Anche le zone coinvolte nelle frane sono ad alto rischio”.
Per il presidente nazionale, Michele Vigne, anch’egli vittima di un ordigno bellico del dopoguerra ritrovato nel bellunese il problema "sembra appartenere al passato ma è in realtà ancora attuale. Gli ultimi dati raccontano un territorio nazionale disseminato di ordigni: nel 2021 gli interventi di bonifica terrestre sono stati 2.524, 165.000 ordigni sono stati rinvenuti in mare, per un totale di 50.288 ordigni esplosivi distrutti. Negli ultimi nove mesi gli ordigni bellici inesplosi hanno causato 4 feriti gravi e due morti”.

Rischio ordigni bellici

 Alluvione, info utili

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